L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL PALLONE, di Luca Tegoni / PAURA, EH?
(Luca Tegoni) – Domenica scorsa abbiamo perso contro una squadra, l’Atalanta, molto più forte del Parma e ieri sera abbiamo perso contro una squadra, il Frosinone che non è più forte del Parma, nemmeno di un Parma che non aveva in campo giocatori determinanti come Gervinho, Inglese e Alves e non era nemmeno poi così determinata nel cercare la vittoria, tant’è che nel secondo tempo il Parma ha avuto il controllo del gioco e un maggior numero di occasioni per segnare. Eppure abbiamo beccato, per l’ennesima volta, tre goals.
Il Parma ha esaurito o sta per esaurire la condizione mentale per affrontare le partite con la necessaria determinazione e concentrazione. Esaurite quelle doti il Parma diventa una squadra scarsa, da retrocessione, soprattutto se quei due o tre giocatori che hanno qualità tecniche e agonistiche di alto livello non possono giocare.
La società deve necessariamente pensare a come affrontare e risolvere questo problema. Dopo la sconfitta di ieri è più probabile perderle tutte che arrivare a quota quaranta punti. L’unica cosa che mantiene accesa una speranza è l’aver visto lo schieramento offensivo per cercare di recuperare il pareggio dopo il terzo goal del Frosinone. C’è ancora, da qualche parte, un orgoglio che cerca di manifestarsi, è necessario mantenerlo vivo per recuperare la condizione mentale necessaria.
Questa sconfitta non è un episodio sfortunato ma è la conseguenza di un girone di ritorno iniziato bene, culminato con il pareggio di Torino ma che poi è diventato un tormento. La squadra si è svuotata di mentalità e determinazione, probabilmente in molti hanno pensato che la permanenza in serie A era praticamente acquisita e così in campo ci sono andati giocatori la cui vis pugnandi esibita fino ad allora si è andata via via indebolendo. Fino a ieri sera, perchè ora non è più il momento di dire che “una sconfitta contro il Napoli, la Lazio o l’Atalanta ci può anche stare”, che “non sono quelle le partite in cui il Parma deve fare punti”, perchè ora si deve entrare in campo per vincere contro il Torino, contro il Milan, il Sassuolo, contro tutte.
Non bastano più lo spazio di un calcagno o l’esposizione di una natica al momento giusto per conseguire il risultato.
I dirigenti facciano i dirigenti e dirigano la squadra. E ne devono essere capaci. La percezione della serie B si sta concretizzando come mai era successo in questo campionato. La paura ci sia buona consigliera, a volte serve per capire meglio che cosa fare.
Per il Parma segnano Barillà di culo per il primo pareggio e Ceravolo su rigore per il secondo pareggio. Poi la partita finisce tre a due per il Frosinone dopo più di cento minuti, di cui dieci di VAR.
(e a guardare la partita su DAZN è durata anche di più. Insopportabile!)
A parte i 3-4 elementi che sappiamo, purtroppo la qualità tecnica è bassa però ci sta per una neo promossa. Quello che non ci sta è non avere quella rabbia e determinazione che bisogna avere per raggiungere un obiettivo che probabilmente qualcuno dava già raggiunto.
Se questa consapevolezza non sono in grado di darsela i giocatori serve che intervenga la dirigenza e l’allenatore. Non bisogna ragionare con i 33 punti ma come se fossero 25!
Se subentra la paura e manca la personalità è difficile non farsi attrarre dal baratro.
Ci sta tornando indietro tutto il culo del girone d’andata (perchè siamo stati molto fortunati) con tanti interessi.