CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / ACCORCIA IL PASSAGGIO, IN ATTESA DI PARMA-JUVE

gianni barone(Gianni Barone) – “Accorcia il passaggio, accorcia il passaggio”, ama ripetere, oggi, l’allenatore propositivo, in occasione di una normale esercitazione tattica allo scopo di migliorare il fraseggio e il possesso palla. “Passaggi, corti e giusti”: questo ciò che chiede ai suoi giocatori. Un allenatore tipo Giampaolo considerato, da molti, come uno dei migliori dal punto di vista didattico, con la benedizione di sua altezza Righetto 1° da Fusignano, sulla stessa lunghezza d’onda, per mentalità, per filosofia e per vissuto calcistico di Maurizio Sarri, atteso, alla sua prima con la Juve, sebbene non dal campo, ma da casa, per motivi di forza maggiore (malattia). Il quale Sarri, per interposta persona del suo vice Giovanni Martusciello, dovrà testare il suo gioco di una nuova Juve, non più guidata dal risultatista, Allegri, contro il PARMA, che praticherà lo stesso sistema di gioco (4-3-3), ma con sfumature e contorni non propriamente identici, anche se per gran parte del precampionato, qualcuno ha voluto farci credere il contrario. Quindi di fronte avremo un calcio downloadpropositivo, fatto di passaggi fitti, e tanti, visto ciò che si chiede al play juventino designato, Pjanic, cioè più di 150 tocchi a partita, che a pensarci bene, non sono pochi, contro un calcio diciamo più verticale, sebbene non tarato, a parole, finora, secondo i canoni messi in mostra con frequenza nella passata stagione. Ciò che ci viene proposto, da parte del PARMA, di D’AVERSA, dovrebbe essere un riedizione, riveduta e corretta di un 4-3-3 camaleontico, che nelle due fasi, dovrebbe mutarsi a seconda delle giocate e della pericolosità avversaria. Quale filosofia prevarrà? Chi si avvantaggerà di più in questo confronto fra 4-3-3 propositivo (leggi riedizione italiana del sarrismo esposto ad Empoli e poi a Napoli), e 4-3-3 diciamo conservativo e verticale (per non offendere nessuno) del Parma? La ROBERTO D'AVERSA VIGILIA PARMA JUVE 23 08 2019prima di campionato, tanto attesa, da tifosi, sportivi e giornalisti al punto che l’attesa stessa sembra aver superato, nell’interesse del periodo, le ferie di agosto, anche le vicende, tormentate e tratti surreali (per le variopinte alleanze che si vanno prefigurando o immaginando) della crisi di governo con le consultazioni del Presidente Mattarella. Parma-Juve si risolverà questa sera intorno alle 20, ora in cui si saprà chi – tra le due filosofie opposte, anche se confermate nei proclami della vigilia – avrà avuto la meglio, mentre per ciò che riguarda la crisi politica chissà quanto dovremo attendere ancora per avere un quadro un po’ più chiaro della situazione nel clima di trasformismo esasperato che si sta delineando, tra lo stupore di molti (il popolo) e l’omologazione di pochi (stampa e classe politica in generale). Ma noi per fortuna di politica non siamo chiamati a parlare, pena la scomunica del lettore radical-chic, non lo abbiamo fatto, in oltre 35 anni di mattarella consultazionipubblicismo sportivo, e mai più lo faremo. Il cenno era per dire che a noi basta l’interesse per la partita, forse più attesa, dalle nostre parti, quindi torniamo a noi introducendo, sempre con l’ausilio del passato, al gioco corto, che presumibilmente praticherà la Juve al Tardini. Infatti, quando si parla di passaggi corti, come abbiamo fatto noi all’inizio, viene in mente che, in Italia, intorno ai primi anni 70, ci fu un allenatore – Corrado Viciani – che portò in serie A la Ternana, che adottò, per primo, dopo esserne stato un teorizzatore, il cosiddetto gioco corto, cioè una sorta di calcio brasiliano giocato alla velocità degli inglesi, come qualcuno all’epoca lo definì. Si trattava di un calcio basato sul possesso palla (come il sarrismo odierno verrebbe da dire), su veloci sovrapposizioni (come il daversismo odierno, visto da alcuni ternana Vicianicommentatori, verrebbe da dire), e sul lungo fraseggio tra tutti i componenti della squadra. Una sorta di risposta, allora, ad un calcio dominato da lanci lunghi, catenaccio e contropiede, cosa che nessuno (sic), vorrebbe più vedere praticare dalla squadra del Parma. Però, aldilà, dei paralleli e delle abiure, ciò che piacerebbe evidenziare è quello che aveva spinto, allora, Viciani, ad avere l’intuizione del gioco corto, precursore addirittura del tiki taka, tanto osannato e vincente, fino ad un certo punto, e lo facciamo riportando un’emblematica frase dello stesso Viciani che suonava pressappoco così “Avevo degli asini come giocatori, non potevo permettermi lanci lunghi, invenzioni, fantasie. Bisognava correre, fare passaggetti facili, facili, sovrapporsi”. Incredibile, veniva adottata una tattica del genere, ora tanto lodata da esteti, professori ed esperti, solo per sopperire allo scarso tasso tecnico dei giocatori a disposizione, a suo dire, incapaci di gesti tecnici elevati, quali il lancio lungo e preciso in profondità, e aggiungiamo noi, la capacità di saltare l’uomo in dribbling. Ora gli orizzonti si sono completamente capovolti: il possesso palla, il gioco corto giampaolo sampdoria parmadi allora, insegnato con le esercitazioni sul dai e segui di Giampalo e soci, viene praticato da giocatori, bravi, secondo la teoria, tecnicamente, e sono sinonimo di bel gioco, secondo la comune prassi giornalistica e di critica, mentre i lanci lunghi, il contropiede (poi ribattezzato da Sacchi ripartenza), ora definito verticalizzazioni improvvise (come spiegato nell’ultimo mio pezzo), sembra essere patrimonio solo di quelle squadre che praticano una sorta di non gioco o se preferite una tattica attendistica, pronta a sfruttare le incertezze altrui. Come cambia in pochi anni il panorama calcistico, mentre quello politico (delle convergenze parallele), ahinoi, non cambia mai. E dai, non si deve parlare di politica in attesa di PARMA-JUVE, cacchio! E allora cerchiamo di ipotizzare, visto che lo fanno tutti, nani e ballerine comprese, lo scenario tattico della prima partita del campionato 2019/2020. I duelli più interessanti, visto che le squadre inizialmente saranno disposte a specchio, risulteranno essere quello fra Cristiano Ronaldo e Laurini, versante destro Parma, e quello tra Gervinho e De Sciglio (o Cuadrado  o Danilo), versante destro Juve. Di sicuro, da ambo le parti, i difendenti se non supportati da adeguati raddoppi, non passeranno certo una tranquilla serata. Da parte Parma, si auspica, se non sarà schierato, come da noi già suggerito, simone iacoponi prima di parma fiorentinaIacoponi al posto di Laurini, lo stesso Iacoponi, se schierato al centro, dovrà, spesso e volentieri raddoppiare, lasciando al  compagno di reparto Alves, e al play designato Brugman il controllo del falso nove, Dybala, e dei suoi movimenti, semprechè all’argentino non si venga preferito il connazionale più statico Higuain. Per il resto anche la Juve, in difesa, oltre a Gervinho non dovrà sottovalutare l’azione di Inglese, che lo scorso anno, ricordiamo, preferiva appoggiarsi nella zona di Bonucci, piuttosto che non in quella del più roccioso Chiellini. Sulle fasce destre poi, vedremo la velocità di Douglas Costa sbattere sullo scoglio Gagliolo, e dall’altra parte le reciproche rincorse fra Kulusevki e Alex Sandro, e per terminare i duelli canonici a centrocampo, fra Barillà e che dovrà limitare gli inserimenti del sempre insidioso Khedira, e quello fra Rabiot ed Hernani entrambi ancora alle prese con la conoscenza completa del calcio italiano. Sarà senz’altro una partita non banale, dall’esito non scontatissimo, secondo il pronostico si augura D’AVERSA, che non sappiamo se al gioco corto di vicianiana memoria, preferirà, come sarebbe logico, i ribaltamenti di fronte, come nelle due gare dello scorso torneo. Per quanto riguarda Sarri, invece, un augurio di pronta guarigione, sempre nella sua cara logica dell’accorciamo il passaggio e la convalescenza. Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

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