CARMINA PARMA di Luca Savarese / LUNCH MATCH PIROTECNICO CON QUATTRO FUOCHI D’ARTIFICIO
(Luca Savareese) – Per come è finita, 2 a 2 quando il cronometro toccava i 49 minuti e 40 secondi della ripresa, più che da lunch match, la giusta collocazione sarebbe stata quella di un posticipo domenicale, col botto. Di botti, ce ne sono stati infatti quattro: due nel primo tempo e due nel secondo. Così a Bologna, la dotta, la rossa e la grassa, felsinei e Crociati hanno dato vita ad un confronto vivace, acceso, mai noioso e sempre molto croccante. Chi era presente al Dall’Ara si è divertito, chi ha seguito la gara su DAZN, ha pranzato con un sottofondo interessante. Si giocava dopo lo stop per le nazionali, e al solito, le partite che seguono questi impegni, sono sempre molto critici. Non è facile tenere la precedente adrenalina bella calda e al contrario è complicato far mostra di nuove energie, specie se si arriva da un momento non particolarmente roseo. L’adrenalina che il Parma aveva trovato, prima della sosta, era altissima: era riuscita la squadra di D’Aversa a battere la Roma con i timbri di Sprocati e Cornelius. Diversamente, i rossoblù emiliani, erano incappati al Mapei Stadium in un pesante kappao per 3 a 1 contro i neroverdi. Ma, nell’anticipo
domenicale dell’ora di pranzo, bolognesi e parmensi, vanno in campo e questo è uno dei meriti di chi li allena, quasi resettando il recente passato e subito vogliosi d’imprimere qui, nel presente, nuovi segnali e nuove giocate. Quella più spettacolare, la trova Dejan genio Kulusevski. Quando vede una palla appena fuori dal vertice sinistro dell’area bolognese, chiama in causa il suo sinistro. Lo porta, dolce, a contatto con la sfera, questa ne riceve, inebriata, forza e magia. La direzione è maligna, cade sotto l’incrocio destro della porta difesa da Skorupski, inerme, spiazzato. Il gol, è da applausi. I primi che lo svedese riceve sono quelli di Fabio Paratici, che con occhialoni da sole alla Blues Brothers, era al Dall’Ara per vedere de visu tutto il bene che si dice sul giovane talento. Bhè, Dejan, lo ha accontentato, con un mancino da far invidia a quello dybaliano srotolato ieri sera dall’argentino a Bergamo. I due giocheranno l’anno prossimo insieme con la
Signora? Non ci è dato saperlo, anche perché la concorrenza è enorme: quello che si sa ora è che il Parma ha un diamante con la maglia numero 43 e come brilli già. Tra l’altro il rischio di una sua prematura partenza l’ha lui stesso scongiurato al di là delle dichiarazioni dirigenziali che si susseguono (l’ultima di Lucarelli, durante la diretta DAZN). Non solo il gol, ma quando l’oggetto del desiderio di tutta Italia riceve palla, crea continui pericoli e fa sgorgare spontanee preghiere negli avversari preposti a marcarlo. Anche il Bologna però ha il suo talentino, si chiama Orsolini. In Nazionale, convocato per la prima volta dal Mancio, ha già timbrato il cartellino del gol nella goleada palermitana contro l’Armenia. Insomma, è galvanizzato e lo dimostra anche nel cuore di Bologna-Parma, con spunti precisi e pregevoli. Come il corner che sul finire di tempo pesca Palacio: Don Rodrigo si avvale della nuca dove poggia la sua inseparabile treccina per deviare alle spalle di Sepe. Don Rodrigo e le sue bravate di gol fanno sempre male al Parma, contro il quale realizza così il suo centro numero 10. Nella seconda parte di sfida, il Bologna proprio con l’argentino ed il suo moto perpetuo alza il baricentro. Partecipano alla salita anche Orsolini e l’ex spaccapartite Crociato Sansone. Il Parma va un pochino in apnea, ma il boccaglio di Ba
rillà, lo rimette a galla. Poi, la palla finisce sulla mano di Darmian. Abisso non prende in considerazione il Var. Il Bologna rimane mentalmente legato a questo episodio e stacca un secondo la spina dalla verve della partita. Poli e Palacio perdono una palla sanguinosa, Kuco la prepara e la serve ad Iacoponi che con la sfrontatezza di Gervinho buca Skorupski. Ecco l’arma letale del Parma daversiano, il suo contropiede selvaggio come il pensiero di Levis-Strauss. I Crociati, però, peccano di troppa sicurezza e quando potrebbero triplicare le marcature, gettano al vento le occasioni. Il Bologna preme, spinge, è una macchina che ha ancora benzina e vuole sgasare il pari. Ci riesce. Capitan Dzemaili, altro ex che si distinse in maglia Parma, colpisce al volo, ne esce un super gol. Ecco il quarto fuoco d’artificio. Lunch match pirotecnico. Chi si alza da tavola, ha la pancia piena e gli occhi colmi di gol. Luca Savarese
Avessimo come tutti la possibilità di contare su 22/23 giocatori invece di 18, il Mister potrebbe gestire meglio i cambi, le forze e certe fasi della partita e rischi di colpi di culo come quello di ieri di Dzemaili sarebbero cmq ridotti. I due puinti persi ieri sono sanguinosi. Mi stupisce la truppa di Juric, ergo teniamo la barra dritta e chi di dovere a gennaio metta il Mister nelle condizioni di allenare 22/23 giocatori sani.
Paratici ammiri e basta. Lo stesso Kulu è abbastanza intelligente per sapere che se lasciasse il Parma dopo solo 6 mesi non sarebbe un bene per lui.