CARMINA PARMA, di Luca Savarese / AMARA LA PRIMA DI GATTUSO: I CROCIATI RINGHIANO DUE VOLTE CON UNA STRENNA SVEDESE-IVORIANA
(Luca Savarese) – Il Napoli, trovava il suo nuovo professore, Ivan Gennaro Gattuso, dopo che la classe aveva salutato, con tanto di messaggi accorati, Carlo Ancelotti. Il Parma, trovava l’ottima prova di Genova e quello scalpo prezioso ai danni della Doria. La partita, alla fine, invece che rinviarla, si decideva di giocarla, con mezzora di ritardo. Il Parma però, si faceva trovare subito caldo e con Kulusevski, dopo soli quattro minuti, sbloccava il parziale. Non e’ facile rimanere concentrati quando non si sa, fino all’ultimo, se giocare o meno. Il Parma, ha dimostrato di saperlo fare, sciorinando un primo tempo di un signor fervore agonistico. Certo, mica Gennaro può’ essere subito santo. Infatti la sua nuova squadra sbaglia le cose elementari, raggranellando errori ed orrori. Così il Parma straripa e quando può’ fare ancora male, solo Meret nega a Gervinho, la gioia del raddoppio. Il Napoli pero’ prova a raccogliere i fischi, copiosi, in nuove iniziative. Su una di queste, Zielinski viene atterrato. Di Bello di Brindisi, dopo aver consultato il Var, decreta non il rigore ma la punizione. Insigne pero’ non e’ quello dei giorni migliori, Sepe, invece, si. Il Parma va a riposo in vantaggio, il
Napoli con il boato dei fischi. I partenopei che approcciano la ripresa sono diversi, più battaglieri, meno timorosi, più giocolieri, meno improvvisati. Insigne, appena ha la palla tra i piedi, manlevato da compiti di marcatura, come invece accadeva nell’ultima parte della gestione Ancelotti, è più libero e si sente e tutto il Napoli ne beneficia. Sepe, però, che del Napoli è tifoso ed al Napoli è cresciuto, imparando i segreti del portiere, nega al numero 24 di Fratta Maggiore la soddisfazione della rete. Ora non è solo il Parma che quando vuole può far male al Napoli, ma è anche la novella squadra di Gattuso, a mettere nella vita del match occasioni più nitide meno farneticanti rispetto al primo tempo. Quando Mertens si ricorda di saper palleggiare, per il Parma sono dolori. Da un cross al bacio del genietto belga nasce infatti la palla per la testa di Milik, che in torsione la mette alle spalle di Sepe. Il Napoli è ancora vivo, ma il Parma non è morto. Magari nelle annate precedenti, il Parma si sarebbe fermato qui, lasciando in fondo l’iniziativa e prestando il fianco alla voglia di rimonta e di scossa da debutto del nuovo allenatore degli altri. Altre edizioni di Parma forse, non questo, cazzutissimo e concentrato come un chirurgo ortopedico in sala operatoria: D’Aversa e i suoi sanno quando , cosa e come operare ed estirpano al momento
propizio il male, alias l’avversario, di turno. Kulusevski e Gervinho sono il bisturi che sfodera il primario D’Aversa nel nosocomio partenopeo: lo svedese, d’origine macedone, nobilita l’ivoriano. L’ivoriano alleggerisce il macedone. Questi due talenti, vanno dove li porta il loro istinto focoso e frangiflutti. Davanti a loro, i pur validissimi e rinomati interpreti azzurro Napoli, Mertens, Callejon, Fabian Ruiz e compagnia danzante, si sentono improvvisamente piccoli come malcapitati lillipuzziani. Così, Dejan e Gervo, possono giganteggiare, renne imprendibili per le statuine, ancora ferme al presepe, ultimamente così agitato, di Carletto. Ecco che nella prima di Ringhio sulla panchina del Napoli, a ringhiare sono questi due funamboli che regalano al Parma una strenna anticipata ed una classifica da sogno. Al Vomero e dintorni dovranno però avere pazienza con Gattuso: non è babbo Natale, anche se ha la barba folta ma non bianca e molte miglia nei garretti e infinite esperienze sulla pelle. Luca Savarese
Ancora una volta super ragazzi!
Direttore ha letto il foglio di carta da cesso del razzista Zazzaroni su Darmian?Da per certa la partenza verso i nostri anfitrioni cino/milanesi…
Cena natalizia in più cena natalizia in meno…
Parte anche kulusevski
Grande Luca, come al solito corretto e obiettivo, preciso, brillante e competente!