CARMINA PARMA, di Luca Savarese / GRASSI CHE COLA
(Luca Savarese) – Parma-Brescia faceva balzare alla mente due ricordi. Il primo, triste che vide la scomparsa di Vittorio Mero, giocatore che era squalificato, ma che decise di seguire lo stesso la squadra in macchina, trovando la morte tra le lamiere contorte, per la Semifinale di Coppa Italia. 23 gennaio del 2002. Il secondo, felice per il calcio italiano, perché coincise con la rete numero 200 di Roberto Baggio tra i professionisti, marzo 2004. Questo Parma-Brescia, ultima gara dell’anno e proprio a ridosso del Natale, unica gara incastonata alle ore 15 della domenica, una volta regola, ora quasi eccezione, nasceva come un confronto acceso tra due che in carriera prima ed in panchina poi, non si sono mai risparmiati: Roberto D’Aversa ed Eugenio Corini. Roberto ed Eugenio, in mezzo al campo, in fondo sono cresciuti ed hanno vissuto lunghe pagine delle loro vite. Più grintoso Roberto, più ragionatore Corini, non a caso chiamato Genio, ma entrambi, dalle lampade delle loro squadre hanno sempre provato ad estrarre scintille e luci. La
gara, li rispecchia a pieno. Non c’è un attimo di tregua ed anche i due tecnici la vivono appieno senza alcuna apatia, no, non è proprio nelle loro corde. Le rispettive aree tecniche sono il prolungamento del loro vivere la partita. Non stanno fermi un attimo. Ed anche chi è in campo, fa lo stesso. Batti e ribatti, azioni su azioni, la strenna dei tre punti, fa gola e fa spremere energie. Donnarumma, poi ad un certo punto, si divora, forse per eccessiva fame, un’occasione che più ghiotta non c’è, sparando il pallone, dopo aver saltato Sepe, fuori con la porta spalancata. Non sbaglia invece Balotelli, che in un teatro come il Tardini, tocca quel tanto che basta per accendere la melodia del vantaggio
bresciano dopo essere stato servito da Torregrossa. Così super Mario, accostato in estate diverse volte anche al Parma, segna al Parma. L’impeto delle rondinelle, che da quando hanno ritrovato Corini hanno ritrovato alcune delle loro certezze, poteva far male a varie formazioni, non al Parma, non a questo Parma, durissimo a morire, incapace di prestare davvero il fianco per tanto tempo. La vittoria, di prestigio, colta a Napoli sabato scorso, non ha montato nessuna testa, ma ha fatto semmai porre le teste ed i buzzi ancora più a livello dell’umiltà, specie dopo il vantaggio dei lombardi.
La testa di Grassi, (gran mossa mister D’Aversa gettato nell’ordalia al posto di Gervinho) che ai microfoni certifica la cifra più spirituale forse del daversismo dicendo che “Il non mollare è una caratteristica del nostro allenatore”, attesta questo Parma barricadiero, che prima che farsi schiacciare totalmente, sferra colpi e sfodera ganci. La zona Cesarini, già provvidenziale al San Paolo quando servì a Gervinho per sferrare il gol del k.o, sta diventando la zona Parma. Lo deve aver capito anche Grassi che la butta dentro di cabeza come fosse Hernan Crespo. Punto d’oro, gruppo unito e dentro alla storia della partita fino ai titoli di coda ed oltre. Si, sotto l’albero è tutto Grassi che cola… Luca Savarese
Vorrei proporre una riflessione su Darmian. Presunto top player finora insufficiente. Anche il gol di ieri nasce da una sua errata valutazione e come col Milan l’errore rischiava di essere sanguinoso. Una sola partita di livello, la prima col Cagliari.Gli indizi cominciano ad essere troppi, mi chiedo se è venuto con la testa giusta.
Il goal è merito esclusivamente della bravura di Balotelli che ha fatto il movimento giusto con grande tempismo e si è ritrovato un assist tanto perfetto quanto involontario.
Non dimentichiamo che si trattava di un tiro in porta smorzato da una deviazione, Balotelli cercava di prendere una posizione vantaggiosa nel caso Sepe respingesse il pallone.
Il 95% degli attaccanti non si sarebbe neppure mosso.
Complimenti anche al parmigiano al 100%, nonchè interista dalla nascita e dalla nascita anche irriducibile laziale e perchè no magari simpatizzante del Cagliari e romanista Pioli (sai mai che si libera il posto). L’esultanza sguaiata al gol di culo all’88’ su assit di Darmian pensando di aver risolto i problemi era meglio che se la risparmiava.
5 a 0 e buone feste (parmigiane al 100%).
Veh, ma il congiuntivo no?!
Chi ta dè la laurea?
Cassano cacciato da tiki taka, cosa ha combinato?
Darmian io la darei via a gennaio e mi terrei
( ECCOME SE ME LO TERREI )
KULUSEVSKY fino a giugno.
Segna e fa assist.in modo ormai INDUSTRIALE.
In tutti i gol che facciamo c’è sempre il suo zampino.
Un giocatore epocale che quando gioca uno si stropiccia
gli occhi Perché NON CREDE AI PROPRI OCCHI.
MI PIACEREBBE TANTO TOGLIERGLI LA MAGLIETTA E POI
VEDERE SE NELLA SCHIENA HA LE ALI
PERCHE’ M’E’ VENUTO IL DUBBIO CHE QUESTO
SIA UN ALIENO E NON UN UMANO.
Pensate per un attimo.
Imitiamo la Sampdoria di qualche anno fa, finiamo il girone di
andata a 28 punti, allora diamo via Kulusevsky tanto pensiamo
di esser già salvi e come la Samp. retrocediamo.
La società dovrebbe allora andare in esilio in SIBERIA.
Mi offro come autista.
DARMIAN invece è il punto debole della difesa
Una solenne delusione.
ALTRO CHE NAZIONALE.
Errori su errori, forse si sente arrivato, forse il Parma gli va stretto
ma io un giocatore così se fossi il suo allenatore non lo vorrei in squadra nemmeno dipinto.
Quando si è preso si sperava facesse fare il salto di qualità alla difesa e di conseguenza alla squadra ma il salto lo ha fatto fare questo si ma LL’INDIETRO come I GAMBERI.
A gennaio con lui darei via pure Brugman che è
un buon giocatore ma di serie inferiore.
Un altro che darei via a gennaio è SPROCATI.
Non ho mai capito perché D’Aversa lo ha
preferito a SILIGARDI che non è certamente
un fenomeno ma migliore di Sprocati lo è sicuramente.
I misteri del calcio.
Amico mio non sono un dottorone,avvocatone, notaione già pronto per la visita del Capo dello Stato per Parma 2020, porta pazienza sono uno del popolino. E non ho nemmeno la testa grigia/pelata e fumante.Cassano avrà alzato il gomito e sarà sbroccato.
Sento anche dai commenti di altri tifosi qui a Salsomaggiore e in altri siti sportivi TRE cose e queste tre cose sono condivise con una percentuale così detta bulgara da tutti.
1) Il PARMA deve rinforzarsi in tutti i reparti
2) Kulusevsky deve rimanere e il Parma se lo deve tenere resistendo a tutte le offerte che gli faranno
3) Bisogna vendere Darmian.
Questo si che va venduto altro che Kulusevsky.
Qui non si sente motivato, non è concentrato, forse perché si sente per quello che non è e cioè un fenomeno
Tenerlo è controproducente per noi e per lui.
https://en.wikipedia.org/wiki/The_Charterhouse_of_Parma
” If the shoe fits wear it “
Era lo slogan di Cenerentola…
Più rivedo il go ldi Grassi e più mi rendo conto che è stato un super super gol. è letteralmente salito in cielo per prenderla.