L’insostenibile leggerezza del pallone, anno secondo / L’ERRORE DEL NAPOLI? LASCIARE SGUARNITI GLI SPAZI UNA VOLTA RAGGIUNTO IL PAREGGIO…
(Luca Tegoni) – Dopo lo scatto e la corsa Gervinho tentenna, poi, il movimento improvviso di Kulusevski che si allarga, crea lo spazio. Gervinho passa la palla al compagno e si accentra, Kulusevski approfitta dello spazio creato e inganna i due difensori del Napoli che gli vanno incontro ma è molto più lesto a leggere la situazione creata e passa la palla ad un liberissimo Gervinho dentro l’area che di sinistro la colpisce al volo facendola passare sopra il corpo sconfitto di Meret a terra. Parma in vantaggio a due minuti dalla fine. Tutti si abbracciano con l’entusiasmo di coloro che fecero l’impresa.
Era nell’aria, la mia personale e, forse di quella dei tifosi crociati, che il Parma potesse vincere nonostante il pareggio del Napoli ispirato da Mertens e concretizzato da Milik. Dopo il pareggio il Parma ha saputo approfittare degli spazi ampi che lasciava lo sguarnito centrocampo del Napoli rendendosi più volte pericolosi con Gervinho oppure vanificando un’azione per un passaggio approssimativo dei nostri meno qualificati centrocampisti. La difesa concedeva poco, se non tiri da fuori senza pericolosità e poi c’era Sepe, guardiano invalicabile, quando l’abilità degli attaccanti avversari prendeva il sopravvento sulla rocciosità dei difensori del Parma.
Lo sguardo teso di D’Aversa consapevole della prestazione dei suoi generava fiducia mentre nello sguardo afflitto di Gattuso si leggeva il timore della sconfitta.
Il Parma aveva cominciato la partita molto concentrato, come spesso accade negli ultimi tempi, ed aveva approfittato della sufficienza con cui i giocatori del Napoli si passavano la palla, sbagliando regolarmente. Da questi errori grossolani unitamente ad errori di piazzamento nascono in serie già delle ottime occasioni per il Parma di passare in vantaggio nei primi dieci minuti.
Al terzo minuto Koulibaly non intercetta, goffamente, un pallone sfiorato da Cornelius dopo una rimessa laterale e lascia strada a Kulusevski che resiste al ritorno del difensore, che poi cade e si fa male, per arrivare dentro l’area e battere Meret in uscita sul primo palo. Parma in vantaggio. Dopo due minuti Cornelius è prontissimo a recuperare un altro passaggio sbagliato e si presenta davanti all’area con due compagni liberi da servire, passa la palla a Gervinho a sinistra, mentre a destra c’era Kulusevski, ma il tocco è troppo morbido e non riesce a raggiungere il compagno prima dell’intervento del difensore, l’unico che poteva proteggere l’area. Grande occasione fallita di un niente.
Poi si fa male anche Cornelius che esce accompagnato dalle imprecazioni o forse invocazioni di D’Aversa. Entra Sprocati.
Il Napoli reagisce e, dopo il decimo del primo tempo entra in partita, avendo rischiato di non giocarla proprio.
Il Parma contiene gli attacchi del Napoli che ha anche un paio di buone occasioni per pareggiare che però, soprattutto con Insigne davanti a Sepe non riesce a capitalizzare. É però Meret a salvare il Napoli arrivando in tuffo a parare il tiro di Gervinho, dopo una corsa di cinquanta metri e a deviarlo sul palo.
Ci vorrebbe pensare l’arbitro allo scadere del primo tempo al pareggio fischiando un rigore a favore del Napoli. Insigne lancia in area Zielinski ma il pallone è molto lungo, nel frattempo si vede Zielinski che cade e l’arbitro che fischia indicando il dischetto del rigore. Decisione incomprensibile. Nei replays, innumerevoli replays, successivi si vede nettamente che Zielinski cade incespicando da solo. La sequenza è talmente netta che il VAR ci metterà un attimo ad annullare la decisione dell’arbitro. Invece no, passano i minuti, poi finalemente Di Bello si avvicina al monitor per valutare meglio l’azione. Non è rigore. Ma viene valutato fallo, fortunatamente appena fuori dall’area, il contatto, sempre che di contatto si tratti, che Zielinski ha con Hernani che, da par suo, stava tranquillamente trotterellando verso la propria porta. Palla irraggiungibile, tocco fortuito, rigore. Equazione inqualificabile. Meglio che l’arbitro si riposi.
La prossima partita con il Brescia, che speriamo di affrontare con qualche giocatore in più, potrebbe darci una maggiore consapevolezza della nostra forza. Con le squadre meno attrezzate difficilmente il Parma riesce a fare buone partite. Sarebbe cosa buona il ritorno di Scozzarella in regia. Non parliamo di Kuko. Mancano come il pane quando devi pocciare nel sugo.
Altra grande prestazione del Parma che vince a Napoli due a uno. Luca Tegoni
A numerosi amanti dell’UPI segnalo questa mostra autocelebrativa ai Voltoni del Guazzatoio. Ingresso libero.
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http://pilotta.beniculturali.it/2019/12/14/i-ricostruttori-la-parma-del-boom/
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Ieri pomeriggio ero diligentemente in coda per andare ad omaggiare ai Voltoni della Pilotta i padri fondatori di Ponte Caprazucca e gli industrialoni che hanno fatto grande il nostro Territorio. Nell’attesa, visto il fiume di cittadini che seguendo l’esempio delle massime autorità confindustriali smaniavano dalla voglia di vedere le vecchie stampe dei vari buslotari e tomaccari, leggevo la carta da cesso rosa scroccata a mio cugino al pranzo della domenica. L’occhio mi è caduto su un ridicolo articolo a firma dell’oslone nero dal malaugurio strisciato che non potendo dopo Napoli gettare merda sul Parma, si è dovuto suo malgrado occupare d’altro. Il parmigiano strisciato celebrava il bresciano De Zerbi (evidentemente il siftòne ha un notevole feeling con i bresciani tanto che fossi in Cellino/Ghirardi lo inviterei ad assistere con loro al match di domenica…), arrivando addirittura a definirlo “Maestro” (titolo che porta per altro parecchia sfiga chiedere a Gianpaolo, Andreazzoli…). La cosa fa capire quanto i giornaloni e la gran cassa dell’informazione siano in grado di spostare la percezione del volgo su allenatori/giocatori e anche il mercato. Per tenere lontane le strisciate che come mosche si avventano sulle bide
la strategia migliore è avere buoni giocatori senza però nessun picco tropppo evidente ai più ed evitare giocatori che per età o altro siano da copertina. In quel acso dopo quattro partite parte il circo di Pedullà, Di Marzio, Zazzeroni, Cairo, etc.Tonali ad esempio se fosse allampanato, pelato e calabrese non sarebbe al centro di aste. C’è perchè in lui si vuole vedere Pirlo (basso, faccia poco sveglia, capelli a scodella e accento bresciano). e così via gli esempi sono tantissimi.
Mi sa che Scozza non torna contro il Brescia. Stringiamo i denti per l’ultima partita del 2019 e poi recuperiamo tutti gli infortunati.