CARMINA PARMA, di Luca Savarese / IL SUPERUOMO E LA VALIDA QUERCIA CHE SI SVEGLIO’ UN PO’ TARDI

Luca Savarese(Luca Savarese) – “Io v’insegno il superuomo. L’uomo è qualcosa che deve essere superato”. Diceva Nietzsche che nelle sue peregrinazioni a Torino, di notte, lo si vedeva errare su un cavallo. Anche Ronaldo ci insegna il supecalciatore, come se il calciatore fosse qualcosa che deve, anch’essa, essere superata. Due gol, uno per tempo, uno dopo serie di finte da posizione defilata, l’altro da rapinatore fatale dell’area di rigore a finalizzare un triangolo sontuoso. Così la nuova puntata della storia infinita tra Juve e Parma arride a madama, che con il suo superuomo lusitano si prende tre punti e puntella a più 4 il suo primo tesoretto dall’Inter. Madama, sin da subito, sfodera il suo palleggio ficcante, reso ancora più prolungato da Sarri Maurizio. La ragnatela dei tocchi ravvicinati e tutti calibrati al bisogno, irretisce un pochino la masnada crociata. Davanti tra i bianconeri non vi è il tridente pesante, ma il superuomo e Dybala, bastano ed avanzano per preoccupare Bruno Alves e soci. Ronaldo da destra crea, dopo serie di paso doble su Gagliolo il primo pericolo ma Sepe è attento. De Ligt impetuoso per vocazione, entra in rotta di collisione con Inglese e lo costringe ad uscire. Capito la Juve, prima fa fuori l’attaccante al Parma, poi piazza il colpo del vantaggio. Ronaldo, moto perpetuo, questa volta è a sinistra. Altro giro, altre noccioline di finte e controfinte da far snocciolare ai tifosi, questa volta anziché il tiro potente, sceglie la conclusione disorientante, che complice la deviazione del malcapitato Darmian, spiazza Sepe. Nell’intervallo forse gli attuali interpreti crociati ripassano qua e là qualche capitoletto della storia crociata contro la signora. Quelli che rientrano in campo sono infatti più battaglieri, più cazzuti, più intraprendenti. Non si limitano a spezzare le trame juventine, ma ne creano anche loro. Quando Scozzarella va a battere un corner, dalla destra, in mezzo arriva un a palla tesa, invitante, croccante. L’emeroteca della memoria parmense spazia dagli stacchi audaci di Barbuti a quelli esiziali di Crespo passando per un’incornata di Stanic che nel 1996 fece di fatto decollare nella Milano rossonera, il Parma targato Carlo Ancelotti.juventus parma serie a gagliolo 19 01 2020 Cornelius ne coglie rimandi e con una torsione strafottente, rimette su la puntina di quel disco dal titolo: “Si scrive Parma ma per la Juve si legge Cartagine”. Ecco la valida quercia ducale, entra in scena in medias res, confezionando un secondo tempo leonino, che a guisa di Pompeo e mica con la precipitazione di un Cesare, pondera, riflette e prende decisioni sagge. Una su tutte: stare dentro il tessuto della gara, andare dalle parti di Bonucci mica per girovagare ma dando sempre impressioni di scompiglio, parvenza di pericolo. Certo la macchina dei passaggi sarriana alla fine cucirà la bellezza di 571 passaggi contro i 271 dei ragazzi daversiani, ma vuoi mettere riuscire ad impensierire la signora ed il suo superuomo? Non proprio cosa da tutte le domeniche, non proprio capacità di tutte le squadre. Luca Savarese

One thought on “CARMINA PARMA, di Luca Savarese / IL SUPERUOMO E LA VALIDA QUERCIA CHE SI SVEGLIO’ UN PO’ TARDI

  • 20 Gennaio 2020 in 10:42
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    “Nel finale eravamo nervosi perchè siamo stati messi in difficoltà da una grande squadra.” – CR7 sul Parma.

    Direi che commento con le sue parole.

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