UNA SERA A BAR SPORT: UN’ESPERIENZA DA RACCONTARE AI NIPOTINI, di Andrea Belletti
(Andrea Belletti) – All’inizio è stato il panico. Ho suonato il campanello senza ottenere risposta. Ho ripreso la macchina, ho provato a girovagare in cerca di un’entrata secondaria che portasse agli studi televisivi di Tv Parma. Il nulla. La lancetta continuava a girare esattamente come la mia macchina, imperterrita, nella rotonda di via Mantova. L’ orario d’inizio di Bar Sport si stava avvicinando. All’improvviso il flash: il numero del centralino della Gazzetta. “Drin, Drin, Pronto?” Finalmente una voce amica dall’altro capo risponde. Torno indietro al cancello, sì per fortuna sono ancora in tempo, stavolta all’entrata c’è una gentilissima guardia giurata che mi conduce agli studi di Tv Parma. Nel tragitto mi ritorna in mente quel pezzo di vita fatto in veste di collaboratore della Gazzetta. Già la Gazzetta, quello era un mondo familiare, Tv Parma invece è un ambiente sconosciuto. Un po’ per l’emozione un po’ per la fretta entro nello studio trafelato, in regia invece regnano calma e buon umore. Mi presento ad Ilaria Notari e agli altri ospiti, tutti sono pronti, si parla di calcio ma anche di vita proprio come deve essere a Bar Sport. Con Carlo Brugnoli parliamo dei miei anni in Gazzetta, di quando a capo della redazione sportiva c’era Gianfranco Bellè, senza dimenticare gli aneddoti con Andrea Ponticelli. Grazie ai conduttori riesco a sciogliere l’emozione e a sentire meno la pressione. Si entra in studio tra i due monitor c’è anche la possibilità di vedere Torino-Milan, ma non riesco a vedere un’azione, una volta partiti infatti la mia concentrazione si focalizza totalmente su Carlo e su Ilaria. Partono le prime domande mi comincio a sciogliere. Sento l’adrenalina salire, ad un certo punto c’è Brugman al telefono, dieci minuti per tirare il fiato, poi Ilaria snocciola una serie di messaggi dei tifosi, tutti pronti ad incensare D’Aversa. Nella testa mi ronza una considerazione: “Ma tutti quelli che facevano la voce grossa un tempo, chiedendo la testa dell’allenatore, dove sono finiti? Il calcio è veramente un ottovolante di emozioni, in sette giorni si va dalla polvere agli altari. La stesa cosa che è successa a Gervinho reietto in occasione del mercato invernale, rientrato nel cuore della curva dalla porta principale dopo il gol al Sassuolo”. A livello statistico il Mapei Stadium è sempre stato teatro di grandi imprese Crociate. Con i tre punti in quel di Reggio Emilia non è più azzardato parlare di Europa League. Con questa squadra si può sognare nonostante le iniezioni di umiltà della dirigenza crociata. La tifoseria non ci sente oramai siamo lì e abbiamo il dovere di crederci, è un crescendo di emozioni, nel finale spinto dall’entusiasmo mi chiedono un pronostico per la prossima sfida della truppa di D’Aversa: Torino-Parma. Lancio la bomba: 2 a 0 per i Crociati. Il Parma non vuole smettere di sognare e neanche io. Alla fine vorrei che la trasmissione non finisse mai, sono entrato in partita, pardon in studio, al jingle di chiusura mi rimane tanta emozione condita da una buona dose di soddisfazione. Si chiude il sipario mi accingo a tornare alla macchina, e di tutto quello che ho vissuto mi rimane una sola parola: Grazie.
Grazie a Carlo, a Ilaria e agli altri ospiti che mi hanno aiutato, e non poco, nel mio esordio televisivo.
Grazie a Gabriele Majo che da quattro anni a questa parte mi permette di continuare questa entusiasmante avventura su Stadio Tardini.
Grazie a quella enciclopedia sportiva vivente che risponde al nome di Fiore di Feo, mia fidata spalla “pallonara”
Grazie a Ilaria Mazzoni, bravissima e gentilissima collega di dirette livc su Stadio Tardini
Grazie infine, last but not least, a mia moglie che sopporta i miei ritardi per le interviste dei “Pallonari” e le mie ore piccole quando torno a casa dopo Bar Sport. Speriamo di non finire dall’avvocato… Andrea Belletti
Molto bello