CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / LA SERIE A DOPO IL CORONAVIRUS: IPOTESI IRREALI, SURREALI, REALI?
(Gianni Barone) – Ciò che non è mancato, e non ci è mancato, e non ci mancherà affatto, in questi giorni di crisi, d’incertezza e – non nascondiamolo – di paura, sono le ipotesi: se ne fanno di continuo, per capire e giustificare una realtà che è e sembra tutto fuor che reale, e quindi non è e non sembra mai coerente con se stessa. Surreale o irreale sono due aggettivi che stanno accompagnando ogni tipo di narrazione sia essa politica, sanitaria, sportiva o giornalistica in genere. Due termini che diventano assunti e che prendono il posto di ciò che dovrebbe essere indotto dalla ragione, che in casi come questi spesso vacilla. Tutte le manifestazioni di pensiero culminano nella speranza di farcela, di potercela e dovercela fare, di riuscire a farcela alla fine, che tutti sperano e ipotizzino arrivi prima che mai: però in mezzo tutta una serie di congetture che spesso sfociano nell’irrealtà dei fatti o
nella surrealtà degli eventi. Tutto è stato superato, d’improvviso, è stato scavalcato, è stato stravolto, e si spera tutto non sia compromesso: l’obbligo del condizionale più che mai assurge ad atto di estrema necessità e non di mal celata rassegnazione. Irreale che nell’etimologia, significa privo di realtà e di esistenza effettiva perché fuori dalla realtà stessa, ove spesso la si supera, c’induce, per sinominia, al fantastico, all’immaginario, al sogno e più prosaicamente all’ipotesi: si ma quale? Mentre il surreale che evoca e registra le sensazioni del subcosciente al di fuori di ogni controllo della ragione, ci porta ad immagini ed atmosfere che la nostra preoccupazione estetica e morale, purtroppo, percepisce alla perfezione. Le immagini di strade deserte e di stadi vuoti o semivuoti, sono l’eloquenza che ci ha portano a dover motivare le situazioni di necessità, le comprovate esigenze lavorative e di salute per poter rimanere ancora legati ad una realtà fatte di rinunce doverose e di scelte difficoltose. Rimanendo in tutte le manifestazione di questo surrealismo di maniera applicato al calcio, disciplina da disciplinare, più che mai in questi momenti di clamorosa incertezza, serve ispirarsi all’inconscio dell’uomo, ritenuto come grado più profondo e più vero della realtà, e per evitare altri tipi di manifestazioni, del grado dei sogni che degradano in stati sonnanbolici, trance mediatica o peggio ancora, alienazione mentale, per trovare le
soluzioni di un futuro di calcio più che mai in alto mare, da adottare dopo la fatidica data del 3 Aprile 2020. Quando, cioè, tutti consciamente, sperano, ci sia l’agognata ripartenza del torneo e non il contropiede dell’emergenza che colpisce e che continua. A quel punto ecco che le ipotesi dell’irreale devono acquisire forma, e devono essere formulate, seppur dubbie, con qualche giorno d’anticipo. Si naviga a vista, sostengono gli ovvi, ma anche gli acuti non trovano di meglio che affermare che tutto è aleatorio, perciò chi di dovere o d’istituzione queste ipotesi le ha trattate e le ha proposte in maniera chiara e forte. Ipotesi numero uno: Si riprende ad Aprile e si va sino in fondo per la serie A, con l’ultima giornata al 30 Maggio, sempre che lo si possa fare chiedendo strada ad un Europeo da contrarre e non da rinviare e sperando che nessuna delle tre italiane arrivi alla finale di Champions.
Quindi ipotesi debole se non debolissima ed egualmente non sognata, sperata e auspicata da molti. Ipotesi numero due con l’emergenza che si protrae oltre i limiti, attualmente, decretati, il titolo si assegna ai play off, a 4 o a 8, a seconda del tempo a disposizione e le retrocessioni di decidono ai play out, come in tutte le altre categorie. In questo caso tutto molto avvincente, qualcuno suggerirebbe, però se poi vince l’Atalanta che è al 4°posto con 15 lunghezze di distacco dalla JUVE prima? Come la mettiamo? Se Ilicic, più in forma, supera il monumento Ronaldo, metti, un po’ in disarmo? Polemiche a non finire, veleni e quant’altro… Terza ed ultima ipotesi classifica cristalizzata (termine bruttissimo che da l’idea fredda di inanimazione) alla 26esima, per alcuni, e alla 25esima per altri, con Juve campione (e chi lo sente poi Lotito…), e Brescia, Spal in B, insieme, credo, una tra Lecce e Genoa, con un solo scontro diretto giocato. Direi questa la peggiore e non solo perché sgradita al presidente della Lazio, è la più pasticciata, la più incongrua, la più irregolare, forse. Si potrebbe poi pensare anche di annullare tutto, titoli e retrocessioni e ripartire da zero con le stesse formazioni di adesso nelle varie categorie, la più salomonica per alcuni e la più Ponziopilatesca per molti. Ma non entusiasmante per nessuno
perché vorrebbe dire che si è potuto giocare causa il prolungamento della precauzione. Un rompicapo che potrebbe, con fantasia, sfociare nell’invenzione romanzesca come sequel del libro “The eyes of Darkness” di Dean Koontz (alias Leigh Nichols) scritto nel 1981, ma quasi profetico della situazione attuale in epoca di virus. Anche se in quel testo si parla di un oscuro progetto governativo che puntava a diffondere un virus creato da uno scienziato cinese, e guarda caso denominato Wuhan 440, proprio come la città da cui è partita l’attuale epidemia che ci fa sembrare irreale o surreale ciò che è tremendamente vero. Per il nostro calcio, invece, che nelle nostre giornate trascorse a casa mancherà a molti, dobbiamo attendere gli esiti del Consiglio Federale fissato per il 23, in cui ciò che sarà deciso speriamo non assomigli al manifes
to del Surrealismo di Andrè Breton , il quale definiva il suo movimento come “Automatismo psichico puro per mezzo del quale ci propone di esprimere, o verbalmente, o per iscritto, o in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero, dettato del pensiero, in assenza d’ogni controllo esercitato dalla ragione, al di fuori d’ogni preoccupazione estetica o morale”: speriamo non sia esattamente così o forse sarebbe meglio di sì? Chi la spunterà? Breton o Lotito? Ricordiamo che il Consiglio Federale, composto da venti membri, oltre al Presidente Gravina, i rappresentanti di tutte le Leghe, Dilettanti (D), Pro (C), B e ovviamente A, nelle illustri persone di Lotito e Marotta, poi i rappresentanti di calciatori (Tommasi), allenatori (Beretta) e arbitri (Nicchi), dovrà deliberare anche in base a ciò le varie Leghe avranno deciso nelle loro precedenti riunioni. Decisione, senza dubbio, difficile, ma le ipotesi messe in campo potrebbero, a quella data anche non essere, per ovvi motivi, tutte praticabili. Quindi tutti a casa. Ma chi? Noi o loro, consoliamoci con il video di Alberto Sordi, che segue, e gustiamoci, stando a casa ciò che più piace, di questi tempi, e non solo, vino compreso. E’ ovvio. Gianni Barone
Perchè i playoffs e i playout sarebbero brutti? Magari alla fine lo Scudetto lo vince l’Atalanta xD