CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / SPERARE AL MEGLIO, MA ANCHE PREPARARSI AL PEGGIO

GIANNI BARONE BAR SPORT 09 03 2020(Gianni Barone) – Mentre i dati di ieri, Lunedì 23 Marzo 2020, comunicati dalla Regione Emilia Romagna riferiti a Parma, parlano di altri 13 decessi – superato il totale di 200 morti – e di 155 nuovi contagi), ci dibattiamo tra fatalità e ardite professioni di fede, combattendo ogni tipo di malizia della retorica, in un impeto di sentimenti ingenui che devono escludere, se possibile, dicerie su presunti untori o su chi si potrebbe far ricadere, eventualmente, responsabilità per ritardi di comunicazione e/o omissioni di pericoli incombenti da valutare. Quindi, in questo momento, il confronto tra fede e scetticismo, non conta e non c’entra: provvidenza, meditazioni filosofiche e riflessioni possono anche lasciare il tempo che trovano, e anche l’ipotesi di non ritornare a giocare, che sta per materializzarsi, potrebbe suggerire, come in realtà ha fatto, a qualcuno criscitiello atalantafantasiose e bizzarre illuminazioni (elucubrazioni?). Tipo lo scudetto all’Atalanta che qualcuno, tal Criscitiello, provocatoriamente, non v’è dubbio, almeno lo speriamo per lui, vorrebbe attribuirle, in virtù della brillante, fin qui, stagione calcistica degli orobici, e anche per rendere onore alla provincia, che più di ogni altra, sta pagando un grandissimo tributo di sofferenze, dolori e vittime. Questa retorica della pietà, ancorché inutile, alla luce degli sviluppi delicati della situazione generale del Paese, va di pari passo con altri due tipi di retorica, che lo stesso tutto andrà bene balcone cadutoideatore di scudetti (Criscitiello medemo) non esita a bandire e condannare, e cioè quello delle canzoni dal balcone (melodrammaticamente stucchevole), e quello dell’Andrà tutto bene. Che tutti declamano a piena voce, in un clima in cui, per chi soffre e per chi piange defunti che non può nemmeno accompagnare al camposanto, il bene futuro di molti augurato non servirà minimamente a lenire il cordoglio e il dolore attuali. Il calcio di riflesso, che s’interroga sugli sviluppi legati ad una ripartenza, mai come in questi ultimi giorni, più che ritardata se non addirittura in bilico o in forse. Si parla di allenamenti in sicurezza, si ma quale sicurezza? E quali allenamenti? Si parla di congelamento di stipendi dei calciatori senza sapere di preciso a quanto ammonteranno lgazzetta dello sport infantino prima paginae perdite del club? E se le stesse addirittura le stesse risultassero fatali alla sopravvivenza? E si approfitta anche del momento per discutere di modifiche alla legge Melandri sui diritti TV, e quella sul professionismo sportivo del 1981, la famigerata legge 91, o la revisione del bando pubblicitario imposto alle società di scommesse. Il calcio è sempre più veloce della politica: la supera quando vuole o quando le fa comodo, salvo poi invocarne l’aiuto nei momenti di estremo bisogno o quando si imboccano strade perigliose o senza uscita. Il Presidente della Fifa Gianni Infantino, non fa mistero della posizione privilegiata del movimento calcistico, anche in questo clima di pandemia conclamata e di guerra, metaforicamente, evocata ad ogni piè sospinto, volendosi smarcare affermando – in esclusiva alla Gazzetta dello Sport di ieri – con sicurezza al limite della sicumera: “Noi ripartiamo. Non da zero, siamo privilegiati, ma salviamo tutti assieme il calcio da una crisi che rischia di essere irreversibile”. Beato lui che dal suo trono dorato svizzero, riesce a scansare, anche dai pensieri, lo zero a cui tutti siamo costretti e da cui tutti dovremo ripartire non appena avremo l’agio, la forza, o la fortuna di rialzarci. Zero come il paziente, vanamente inseguito, zero maggio a palermoall’inizio, per non far ripartire l’iperbole del contagio, ma che ora non conta e non serve più. Zero come la partita di Coppa fra Atalanta e Valencia del 19 Febbraio a S.Siro, a meno due, dall’allarme di Codogno, e a cui si fanno risalire, per sospetto cui la stessa scienza ammicca, le migliaia di morti concentrati proprio nella martoriata provincia bergamasca. Zero Aprile, prima data di ripartenza dissolta, evaporata. Zero Maggio (a Palermo come libro cult anni 90 di Fulvio Abbate), seconda data che rischia di allontanare la ripresa, alla stregua del maccherone, che in serate di Coppa, sfumava, allorché il risultato di parità della gara, spalancava le porte allo spettro dei supplementari, tanto odiati da giovacandela coronani e vecchi cronisti (Giorgio Comaschi docet), anni 90, impegnati in cronache e radiocronache notturne. Anno Zero che evoca tempi di guerra, che pochi conoscono per esperienza diretta, ma, iconograficamente, molti osano descrivere alla perfezione, trovando similitudini con le apprensioni del presente. File ai supermercati, oggi, per approvvigionamento da scaffali stracolmi, con tanto di mascherina e guanti d’ordinanza, e file, allora, con tessera annonaria stretta con forza tra le mani di chi, lamentava familiari al fronte o in prigionia, e sperava che i malfermi scaffali non si svuotassero dei prodotti esiziali, prima che arrivasse il rispettivo turno. Ogni guerra ha la sua sofferenza, ma quella senza Tv Smart, iPhone, pc, e social imperanti, aveva di sicuro, qualche agio in meno. La parola d’ordine che sostituirà l’attuale “Andrà tutto bene”, troppo irrispettoso per i suindicati motivi, sarà Non bisogna cedere. Il cui acronimo N.B.C., potrebbe suscitare sorpresa in chi, come me, in tempi di coscrizione militare obbligatoria, insegnava, in qualità di istruttore al Battaglione addestramento reclute (B.A.R.), tra le altre materie, Bonifica e protezione NBC, dove N stava per nucleare, B per biologico e batteriologico, oggi ahinoi tristemente troppo in voga, e C per chimico inteso come particelle radioattive disperse nell’aere, e che mai avrebbe pensato, a 40 anni esatti di distanza, di doversene ancora occupare con un nemico invisibile che non conosce barriere. Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

5 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / SPERARE AL MEGLIO, MA ANCHE PREPARARSI AL PEGGIO

  • 24 Marzo 2020 in 09:29
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    La iattura peggiore, paragonabile alla venuta del bresciano a causa della piocioneria dell’UPI che non si fece carico di una società in perfetta salute consegnata da Bondi e con denari sui conti sarebbe la serie A a 22 con 5 retrocessioni. Non oso nemmeno pensarci alla bagarre, a trovarmi con Frosinone, Brescia, Genoa, ancora la maledetta Spal, Crotone. Che gli dei ci scampino da questo.

  • 24 Marzo 2020 in 13:06
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    A questo punto dovrebbero puntare su playoffs e playout a giugno, prendendo come classifica valida la 24a giornata.

  • 25 Marzo 2020 in 09:33
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    A giugno non penso che,
    senza vaccino, si possa andare
    allo stadio come se nulla fosse.
    Temo addirittura per la ripresa
    del prossimo campionato.
    Anche se la pandemia a giugno
    finisse chi rischierebbe di
    fare partite a porte aperte
    anche a settembre?
    Ora comunque vada ci sarà
    sempre la psicosi che il virus
    si risvegli o questo venga
    sostituito da un altro nuovo
    virus che non si sa come
    questo, come debellarlo.
    Ammettiamo che all’inizio
    del prossimo campionato
    se non ci sono ancora i vaccini.
    ci sia ancora solo un infettato.
    Saremmo da capo.
    Ci vuole solo il vaccino
    altrimenti è notte e per il
    vaccino ci vuole tempo.
    Poi c’e il problema degli abbonati.
    Se l’abbonato odierno non
    venisse risarcito di un terzo per
    le partite non giocate presumo
    che uno.prima di fare l’abbonamento
    per la prossima stagione
    ci penserebbe molto.
    Ovviamente se non ci fosse il logico
    e dovutorisarcimento il calo degli
    abbonati sarebbe enorme vuoi per la
    paura ancora di nuove pandemie
    e vuoi anche perché si capirebbe
    che abbonarsi NON CONVIENE PIÙ
    visto che se non si gioca, la prendi
    nel culo.
    In quanto ai giocatori visto che manca
    un terzo alla fine del campionato
    si dovrebbe decurtato dal loro
    stipendio un terzo visto che per un terzo
    non hanno giocato e quindi si dovrebbe
    decurtato dal loro stipendio
    il 33% senza “se” e senza “ma”
    Ci vorrebbe una legge nazionale
    che imporrebbe questo.
    Altro che decurtare solo il 20%.
    Il campionato attuale
    DOVREBBE ESSERE ANNULLATO.
    Unica novità
    Le ultime due in 🅰 in serie B
    e le prime due in B in serie 🅰
    e la Lega che prende montagne di soldi
    da,Sky e da Dazn dovrebbe dirottare
    parte di questi soldi sulle società che
    più ne hanno bisogno.
    Non certamente su Juventus Inter
    Napoli Lazio Roma e Atalanta che di soldi
    💰 💰 💰 ce ne hanno da vendere
    La vedo dura per le piccole società.
    Sono curioso di vedere come
    si agirà sugli abbonamenti.
    Io l’ho sempre detto.
    Se si dovesse giocare basta scontarlo
    sull’abbonamento della prossima
    stagione senza burocrazie, moduli strani
    per ottenere il rimborso che sembrano
    fatti apposta come contro la Spal
    per non darci niente.
    Stiamo a vedere.

  • 25 Marzo 2020 in 10:29
    Permalink

    Invece andremo verso lo scenario peggiore. Serie A a 22 con Spal è Brescia che si salvano il culo è una roba inammissibile.

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