IL COLUMNIST di Luca Russo / IL 180° CLASICO E’ STATO UN VERO E PROPRIO SPOT PER IL CALCIO
(Luca Russo) – Un vero e proprio spot per il calcio. Un match che avremmo definito meraviglioso pure se fosse finito 0-0. Ecco cosa è stato il duello tra Real Madrid e Barcellona andato in scena ieri sera nella capitale spagnola, 180esimo Clasico della storia. Lo hanno vinto, meritatamente, i Blancos, che col 2-0 griffato da Vinicius e Mariano Diaz negli ultimi 20 minuti si sono ripresi la vetta della Liga superando proprio i blaugrana, adesso secondi con un punto di svantaggio. Si è assistito ad una partita dal ritmo costantemente alto, addirittura infernale in avvio e nella seconda metà della ripresa. Nel primo tempo meglio gli uomini di Setien, ottimi in fase di recupero del pallone ed eccellenti in quelle di costruzione e rifinitura: Courtois si è dovuto trasformare in superman per sventare le pericolose conclusioni di Arthur e Messi. Il Real, abbastanza attento in chiusura, è mancato nell’ultimo passaggio. Al di là dell’intervallo la musica è cambiata, i madrileni sono saliti in cattedra coi catalani finiti alle corde e incapaci di venir fuori dalla pressione, a tratti terribile, dei padroni di casa, sempre più reattivi e primi sulle cosiddette seconde palle. Messi è sparito dal campo ed è toccato a Ter Stegen e Piqué fare gli straordinari, rispettivamente con una paratona su un tiro a giro telecomandato di Isco e con un salvataggio sulla linea su colpo di testa dello stesso numero 22. Braithwaite, subentrato a un Vidal sul pezzo nel primo tempo e impalpabile dopo, ha regalato una speranza a Setien, ma una sua sortita che poteva valere la rete dello 0-1 è stata egregiamente disinnescata da Varane. Le reti di Vinicius al 71′ e Mariano Diaz in p
ieno recupero hanno riportato le Merengues in cima alla classifica. In mezzo una miracolosa chiusura di Marcelo su Messi lanciato a tu per tu con Courtois: quasi come una gol. O forse perfino meglio di un gol. In tribuna, ad assistere al duello calcistico più sentito e mediatico della Spagna, c’era anche Cristiano Ronaldo. Chissà se di fronte a tanto spettacolo non si sia pentito di avervi rinunciato in nome di un calcio mediocre e “ignorante” (lo dimostrano le liti da condominio e il proliferare di teorie del complotto a proposito dei rinvii per Coronavirus) come quello nostrano. Luca Russo (foto da realmadrid.com)
Contro il Barca di ieri il Napoli ce la può fare. Sono lontani parenti di quello di Guardiola.