IL COLUMNIST di Luca Russo / LE LITI CONDOMINIALI IN VIDEO-CONFERENZA DELLA CONFINDUSTRIA ITALIANA DEL PALLONE E LA CONFESSIONE INGLESE DI ANCELOTTI: “HO FASTIDIO A PARLARE ORA DI CALCIO”

luca russo 06 01 2020(Luca Russo) – Visto il dilagare del Coronavirus, il calcio, come scrivevamo circa 24 ore fa, si è fermato in ogni angolo del pianeta. O quasi. Già, perché incredibilmente in alcuni paesi il pallone non solo continuerà a rotolare come se non vi fosse una pandemia in corso, ma lo farà anche in presenza di tifosi e addetti ai lavori. Questo l’elenco delle nazioni in cui il principio in nome del quale “the show must go on” è stato interpretato eccessivamente alla lettera: Cipro, Islanda, Svezia, Russia, Serbia, Turchia, Ucraina, Ungheria, Azerbaigian, Bielorussia, Finlandia, Gibilterra, Kazakistan, Kosovo, Montenegro e Far Oer. In totale fanno 16. Lo spettacolo, però, proseguirà in un modo o nell’altro a seconda della federazione in questione. In Turchia, per fare un esempio, si giocherà a porte chiuse. Porte aperte, invece, a Cipro, in Bielorussia, Serbia, Islanda e Russia (lì con un limite massimo di 5mila spettatori). Una scelta che, osservata dall’Italia – dove da diverse settimane siamo alle prese col COVID-19 – appare incomprensibile e folle, perché abbiamo sperimentato sulla nostra pelle quale catastrofe in termini di ricettività e gestione sanitaria possano determinare gli ancelotti gdsassembramenti di persone in presenza di un virus così contagioso, inclusi ovviamente gli assembramenti favoriti dalla voglia di assistere alle manifestazioni sportive. A loro parziale discolpa va detto che non sanno quel che fanno semplicemente perché non hanno ancora la percezione esatta del dramma già vissuto dalla Cina e che adesso stiamo fronteggiando noi italiani. Del resto se un mese fa qualcuno ci avesse detto che un mese dopo ci saremmo ritrovati in queste condizioni, in pochi gli avremmo dato retta. Purtroppo per prendere contezza di un problema il più delle volte bisogna andare a sbatterci col faccione contro: si spera che quei paesi fermino il giocattolo prima che sia l’evolversi della situazione a imporgli lo stop. Il tema della scarsa percezione del problema peraltro è stato affrontato pure da Carlo Ancelotti, tecnico dell’Everton e unico allenatore italiano in Premier League, in un’intervista rilasciata a Stefano Boldrini de La Gazzetta dello Sport: “Ho LOTITO AGNELLI SPORTMEDIASETseguito in televisione con attenzione la conferenza stampa del premier britannico. Mi pare che quassù non si siano ancora resi conto della gravità della situazione. La vita continua a scorrere con una certa regolarità. Eppure ho letto le dichiarazioni di uno dei consiglieri scientifici di Johnson, Patrick Vallance, secondo il quale il sessanta per cento dei britannici nel contrarre il Coronavirus svilupperà l’immunità di gregge. Ogni sera leggiamo un bollettino di guerra. In un giorno sono scomparse altre duecentocinquanta persone. La priorità è concentrarsi su questa lotta, tutto il resto non conta. In queste ore per me il calcio conta zero e mi dà quasi fastidio parlarne, di fronte alla tragedia alla quale stiamo assistendo”. Parole che sarebbe il caso di far ascoltare a quei presidenti di A che, in barba all’emergenza che sta mettendo a dura prova la tenuta del Paese, trovano ancora la voglia di litigare a proposito di questioni di lana caprina, come riportato dal Corriere della Sera. L’ultimo scontro, dai toni vagamente condominiali, è andato in scena durante l’Assemblea di Lega, svoltasi rigorosamente in videoconferenza. Oggetto del contendere: gli allenamenti. L’AIC chiede che le squadre non si allenino, la Lega recentemente in materia ha decretato un fermo di 7 giorni, ma c’è qualche club che la pensa diversamente, Lazio e Napoli su tutti. Lotito, col sostegno di De Laurentiis, voleva la ripresa degli allenamenti, dato che non sono espressamente vietati, ma Andrea Agnelli della Juventus ha replicato: “Tu pensi solo alla classifica, non alla salute dei tuoi giocatori”. Le risate degli altri presidenti connessi hanno evitato che il confronto degenerasse. E così anche ai tempi del Coronavirus il calcio italiano non perde occasione per collezionare brutte figure… Luca Russo