DIARIO DI UN’ITALIA IN(CORONA)TA, di Luca Savarese (7^ puntata) – FRATELLI D’ITALIA, LA RADIO S’E’ DESTA ED UNITA (VIDEO)
LA RADIO PER L’ITALIA, ASCOLTA LA CLIP
(Luca Savarese) – Ore 11, tutta Italia è convocata, si scende in campo, la partita, davvero sui generis, si gioca su tutte la radio che oggi, parlano la stessa lingua, suonano la stessa musica, trasmettono le stesse note, quelle dell’Inno di Mameli. Eccolo il nostro prezioso Mondiale, lo disputa l’Italia, alla radio, contro il temibile e terribile avversario, il Coronavirus, più minaccioso della Corea del Nord e del suo dentista goleador Pak Doo-ik del 1966. Dentro questa situazione delicata, immersi nello stridente rumore del silenzio, non c’è davvero stato niente di meglio che sentire questa doccia sonora invaderci la schiena e farci battere ancora il petto. Per pochi minuti, nessun triste dispaccio, nessun ministro fare il punto, nessuna notizia da codice rosso, ma la melodia antica e sempre nuova, rombante come un aereo della speranza, della canzone nazionale. Lo sentiamo, incollati alla radio, come si faceva, una volta, con le partite. Stiamo giocando tutti, nessuno escluso, la partita più importante: abbiamo subito tanti gol e
tante morti fino ad ora, ma l’arbitro non ha ancora fischiato la fine e possiamo ancora, grazie ai medici stakanovisti ad infermieri zelanti, scrivere il nostro contropiede. In rapida successione, dopo l’Inno, ecco irrompere Azzurro e La canzone del sole: un plauso a tutte quelle emittenti che hanno introdotto l’evento singolare, commentandolo prima e lasciandolo poi vivere senza proferire parola alcuna, una tiratina d’orecchie a quelle stazioni, poche per fortuna, che si sono sovrapposte, discettando sul capolavoro di Battisti. In queste situazioni, basta lo spartito di questi brani e non c’è davvero bisogno di aggiungere nulla. Un grazie alla potenza calda della radio. Marshall McLuhan, sociologo e suo grande estimatore, avrebbe, di sicuro, apprezzato. In un’epoca di quotidiana ed ordinaria frammentazione, dove ogni emittente coltiva il suo orticello,
sono, per una manciata di minuti, sparite tutte le differenze di partito, di genere, di target. Così, sulle patinate onde delle radio nazionali, abbiamo potuto ascoltare, in queste straordinarie ore 11, la stessa cosa che c’era su una semplice radio locale. Le radio, hanno svolto la funzione di premurose sorelle del paese più che cugine indifferenti tra loro quali spesso appiano. E’ sembrato quasi che questa iniziativa, più che qualche lungimirante radiofonico o un gruppo di ingegneri del palinsesto audio, come avvenne per la famosa espressione “Clamoroso al Cibali” in quello storico 4 giungo 1961, dallo stadio di Catania, più che la voce di Ciotti o Carosio, l’abbia creata e prodotta la magia fascinosa della radio stessa. Facciamo, fate in modo che non resti una singolarità solenne di questa trincea! Luca Savarese
#Settima puntata Venerdì 20 Marzo 2020
Ogni giorno che passa
AUMENTANO I MORTI
Oggi per esempio i morti rispetto
a ieri sono aumentati
oltre le duecento.unita’ sfiorando
quasi i 700 decessi in una giornata
e questo perché
molte persone sono dementi
e girano.per le strade come dementi
nonostante il divieto.
Se attraverso l’auto con il
semaforo rosso mi tolgono
punti dalla patente e vengo
sanzionato pesantemente.
Se poi mi faccio male cazzi miei
ma se ammazzo una persona
l’assicurazione non risponde
essendo passato col rosso e la.
mia vita e’ rovinata.
Il semaforo era rosso.
Perché sono.passato pur
sapendo che col rosso
non si passa?
Semplice sono.un coglione
e per tutta la vita rimpiangero’
sempre di esserlo stato.
Ora con il CORONAVIRUS
ci sono disposizioni ferree.
Disposizioni di guerra perché
se per caso qualcuno non lo sa
glielo dico io
SIAMO.IN GUERRA.
Se un uno in questo periodo
di guerra esce senza motivo
sapendo che c’e un divieto
è come se passasse col rosso.
Potrebbe farsi del male a lui
stesso ma se la sarà
cercata sapendo che col rosso
non si può passare e in
questo caso con ilcoronavirus
bisogna stare in casa
ma contento lui…
Però potrebbe fare del male ad altre
persone contagiandole e infettandole
In questo caso il demente deve
sapere una cosa.
LA. SUA LIBERTÀ. FINISCE
QUANDO INTACCA QUELLA DI UN ALTRO
Ammettiamo che uno di.questi
che ha contagiato si prende il virus e muore.
Per me questo è un assassino e va
trattato come un assassino.
Ecco perché
CI VUOLE TOLLERANZA ZERO
Chi sgarra anche solo andando a
fare footing o a fare il demente
nei parchi deve andare a processo
prendersi un avvocato e poi
venire condannato.
Se non capiamo che i morti stanno
aumentando e domani causa questi
dementi che circolano.per il parco
e guidano senza permessi a infettare
chi non vuole essere infettato,
se non vengono fermati DI BRUTTO
domani potrebbe toccare a noi.
Ecco perché non si deve guardare in
faccia a nessuno.
Se uno.uscendo ha deciso di
suicidarsi lo faccia pure.ma chi
vuol vivere ha diritto di farlo.
Grazie Luca Savarese per il tuo emozionante articolo: che commozione nel sentire a reti radio unificate, canzoni per le quali la partita si e giocata su tutte le radio d’ Italia!
E forte la tua foto di un’ antica radio, avvolta nel tricolore italiano!
Siamo una grande nazione e ce la faremo, alla faccia dei vari professorini, cornacchioni e velenosi vari. W l’Italia!
Caro Luca sei stato visto da
Vulcanici Gigi mentre correvi.
Ha le foto e te le farà avere per posta
Vergogna
Speravo che leggendo l’articolo capissi
perché l’articolo da me sopra scritto,
era diretto a te.
Altro che cornacchioni e velenosi….
Purtroppo non hai capito.
È dalla gente come te che
l’Italia si deve preoccupare.
Di nuovo
VERGOGNA.
Mo SCANTOT VELENOSO…
RIDICOLLL.