HOME SWEET HOME… CON DAVIDE MICILLO: “AI GIOVANI PORTIERI COSTRETTI A STAR FERMI DICO DI BALLARE SULLA CORDA CON L’AGILITA’ DI UN PUGILE” (VIDEO)

Luca Savarese(Luca Savarese) – Dopo vari giorni, il mio Diario di un’Italia in(corona)ta, cambia registro. E’ domenica, giorno di solito predisposto alle partite e che qui mi vede autore di Carmina Parma. La voglia di calcio è aperta, spalancata, anche se tutto è fermo, chiuso. Così ecco che nasce Home sweet home, per dirla all’anglofona, come piace ai social, casa dolce casa, per dirla in italiano. Una breve chiacchierata con ex giocatori crociati ( ma anche non, vedremo) anche loro alle prese con la stranezza ma anche le nuove possibilità di questa quarantena.
Il primo nostro ospite, è un caso ma forse neanche troppo, è un ex numero 1, Davide Micillo, vercellese classe 1971, cresciuto nelle giovanili della Juventus, che da una porta all’altra (Ancona, Ravenna, Genoa, Cesena, Atalanta, Reggina, Cosenza, Brescia, Ascoli, Catanzaro, Novara e Borgomanero ) e con un’esperienza nel Parma formato sette sorelle e sette bellezze, a cavallo tra la fine degli anni novanta e l’inizio dei duemila, si è costruito il suo viaggio. La sua valigia? Un trolley fatto di umiltà e tanta voglia d’imparare sempre qualcosa, di essere sul pezzo.
Ascoltare per credere. Lo abbiamo contattato questo pomeriggio, non solo è stato disponibile, ma addirittura, cosa che fanno in pochi (mi capitò una volta sola con Pietro Gedeone Carmignani, forse la prontezza è una cifra dei portieri…) mi ha voluto richiamare, una volta terminata la conversazione, per aggiungere delle cose, dei contenuti ad una domanda che gli avevo posto. Però, che stile, reattività pura…

davide micillo immagineDavide, in questi giorni c’è in gioco una partita misteriosa, non si gioca sui campi ma nelle case. E’ una situazione di grande, quasi perenne attesa. E’, a ben guardare, sostanzialmente la vostra attesa, guardiani dei pali, che dell’attesa paziente avete fatto il vostro carattere distintivo
Si, sicuramente l’attesa nell’ arco dei novanta minuti e di tutte le partite giocate nella propria carriera, del momento, della parata, dell’avversario di turno. In questo momento, tutto il popolo italiano sta sperimentando e giocando la partita dell’attesa, nella speranza di ricevere lumi dalle alte sfere governative e di tornare a riprendere, possibilmente con maggiore consapevolezza, le proprie attività. Si, credo che attesa sia la parola giusta

Come la stai vivendo tu, personalmente, questa partita particolare?
Sono qua a casa, l’unica mia fortuna è quella che avendo un cane e di taglia grossa, ho quei 200 metri di libertà per farlo girarepoi ho i figli grandi, il maggiore ha 24 anni, usiamo le giornate per fare attività fisica, abbiamo un cortile, davvero lui non mi fa stare fermo un minuto, facciamo anche, quando riusciamo, qualche partitina di calcio tennis, lui diversamente da me è punta. Cerco di riempire le ore con diverse attività, poi in qualità di davide micillo figurinapreparatore dei portieri degli Allievi della Juve ed anche con funzioni di scouting, mi documento il più possibile, guardando video, filmati sui vari portieri della Juventus e non solo, sfrutto questo tempo per ampliare le mie conoscenze in materia, per tenermi aggiornato a trecentosessanta gradi.
Inoltre mi dedico ad un po’ di lettura, do un’occhiata ad un po’ di cose tralasciate indietro, , cerchiamo di reinvetarci la giornata, si riscopre anche la tranquillità della propria casa, si riesplorano molte situazioni alle quali, forse, non facevamo neanche più caso”.

Venendo invece un attimo alla tua esperienza al Parma, sei stato coi crociati dal 1999 al 2001, ha dispensato pacche sulle spalle ai più giovani e poi eri a contatto quotidiano con dei mostri sacri e futuri campioni del mondo come Buffon e Cannavaro?
Si loro italiani ma anche il contingente francese, Thuram e Boghossian, non era niente male. Loro invece erano reduci dai trionfi del mondiale del 1998 e dell’europeo del 2000. In quello spogliatoio ho imparato molto, c’era davvero un clima che parlava da solo, poi era quella una squadra che si poteva gloriare di aver vinto la Coppa Uefa, l’ultima formazione italiana ad esserci riuscita oltre che un torneo, all’epoca rispetto ad davide micilloora, di un pregio ed un fascino unici”.

Attualmente sei preparatore dei portieri degli allievi della Juvetnus, ecco qual’è il tuo consiglio a tutti quei tanti ragazzi, magari portieri, costretti a cimentarsi con la porta di casa e non con quella regolare sui campi e che quindi abbisognano magari di spazio e delle attrezzature necessarie?

Di fare di necessità virtù, magari facendo il plank a corpo libero, di rispolverare la vecchia corda, cercare di rimanere per quanto è possibile tonici, anche se le attrezzature non sono sempre quelle che si hanno normalmente negli ambienti esterni, di fare tanta ginnastica, poi provando a danzare sulla corda: io da ragazzo guardavo i pugili, mi colpiva come per assestare un colpo, quindi una cosa forte, lo facciano con grande agilità, quasi ballassero. Ecco perché invito tutti i giovani portieri, costretti a questa sosta, a provare, ad allenarsi, a ballare sulla corda, per mantenere o riscoprire il ritmo, la leggerezza che poi ti permette di buttarti e di farti trovare con la giusta elasticità in partita”. Luca Savarese

GUARDA LE PIU’ BELLE PARATE DI DAVIDE MICILLO DAL 1992 AL 2003

Video dal Canale YouTube di Ezio Spinella

2 pensieri riguardo “HOME SWEET HOME… CON DAVIDE MICILLO: “AI GIOVANI PORTIERI COSTRETTI A STAR FERMI DICO DI BALLARE SULLA CORDA CON L’AGILITA’ DI UN PUGILE” (VIDEO)

  • 30 Marzo 2020 in 09:54
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    Spadafora e Tommasi (la cui totale nullità la abbiamo sperimentata nel 2015 allorquando frequentava uno sgangherato centro sportivo di Collecchio rilasciando interviste incomprensibili ai più) insieme posso fare quello che nemmeno due conflitti bellici mondiali, Chernobil, lo tsunami in Giappone, il 68, gli anni di piombo, calciopoli sono riusciti a fare. Ovvero distruggere il calcio in Italia. Se a loro aggiungiamo Burioni, Brusaferro e qualche piccolo ducetto di Presidente di Regione e assessori vari inebriati dalle misure draconiane e dal potere che hanno scoperto di avere (ricordo però sempre come sono finiti i vari caudilli e uomini forti..) ecco che il nostro amato sport è davvero in pericolo. E lasciamo lì con la retorica che ci sono cose più importanti per favore. Lasciamo queste banalità agli Spadafora di turno. Io dal mio bunker pieno di scatolame e tomacche mi sono rotto i maroni di vedere cazzate social che penso sarebbe anche meglio che i club interrompenserro sono solo stucchevoli e inutili.

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