CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / PARLARE COI MURI
(Gianni Barone) – Il rischio serio di parlare coi muori di casa propria sembrerebbe ormai essere scongiurato, ma non cantiamo vittoria troppo presto perché ad altri tipi di isolamento saremo e saranno tutti costretti, nessuno escluso. Il calcio di seria A (che poi alimenta tutto lo sport), nella sua compattezza quasi inaspettata (specie dopo le manovre della vigilia) sperava di avercela fatta – pur ancora nell’inquietudine di amletici dubbi sempre pronti a venire – e attendeva, e continua ad attendere, il via libera governativo, che ahinoi, tarda – per motivi ovvi ed evidenti, ma anche oscuri – ad arrivare. Eppure ci eravamo illusi, e si erano illusi tutti i club di A, che nel nome di un’unità, mai così tanto unita come ora, speravano di convincere Spadafora, Ministro dello Sport (rimasto Spadadentro) e speravano in Speranza il cui nome, evocativo, fosse presagio di buona novella per chi attende il 4 Maggio come la venuta del Messia. Il calcio di serie A, ha fatto il possibile con 147 pagine di ottimi propositi con il desiderio, radicato in tutte le coscienze possibili immaginabili, di non voler recitare il de profundis anticipato del sistema e del movimento tutto. Non è solo questione di amici del calcio che dicono si alla ripresa incondizionatamente solo perché, tutti si tiene famiglia,
e perché tutti non si vuole fare la parte del necroforo di un qualcosa che ha arricchito tutti, chi di denaro poco o molto, chi di passione e chi di potere. E non è nemmeno, solo, questione di populismo e demagogia, parole ormai consuete nelle preghiere o litanie, a seconda se si ha fede o meno, da parte di coloro che avanzano, o seminano, dubbi sulla fattibilità della ripresa subito, ora, e propongono l’autunno e quindi dicono no. Il via libera governativo non è ancora giunto, pur in presenza di condizioni ottimali per la partenza soft, però esistono altre due fasi: la ripresa agonistica e le partite, che al momento, la realtà dei fatti, sembra non dico precludere, quanto piuttosto perlomeno ostacolare. La politica ancora una volta si distingue in ciò che, durante la storia, non le è mai mancato e cioè l’attitudine a prendere tempo (anche ieri alcuna risposta certa ministeriale, limitatosi a prender atto sul momento, per poi vergare il suo vago pensiero sui social). Una volta li chiamavan Re Tentenna... In termini calcistici, si direbbe: l’azione ritardatrice o temporeggiatrice. Di più non possono (o vogliono, giacché volere è potere) o non riescono a fare: ancora pazienza e poca audacia, ma d’altra parte, nonostante tutti gli sforzi di tutte le task force in campo o tavoli, imbanditi, di lavoro, di più risulta difficile pretendere.Evidentemente 450 super esperti non bastano. Questo governo – che era nato per sconfiggere il virus Salvini, la sua protervia, il suo populismo, il suo sovranismo, il suo
milanismo, riuscendoci a prezzo di commistioni politiche contronatura – si è trovato a fronteggiare un virus più pernicioso dell’ex comunista ed ex radiocronista padano. E ora qualcuno, che sia Spadafora – che a parole dice di amare tanto lo sport e il calcio, a parole, per l’appunto… – o chiunque altro esponente dell’esecutivo, di sicuro, tra un tavolo e l’altro della propria abitazione o del proprio studio (di cucina, di camera o di sala), sempre di lavoro s’intende, si sarà chiesto “Ma chi me l’ha fatto fare?”. Per colpa di Salvini, siamo qui a fronteggiare una catastrofe di portata storica, senza avere né strumenti, né competenza e né coraggio per farlo.
Non sarebbe stato meglio – si diranno ora – aver lasciato al mefistofelico nemico l’incombenza? E invece no, Gravina non vuole essere il becchino del calcio, e insieme al suo seguito, pretende dalla politica governativa linee sicure, indicazioni, certezze sotto forma di numeri e date. Perché il fronte si è compattato (almeno a livello di comunicato stampa, salvo il primo cellinismo appena poche ore dopo il dispaccio) e lo esige. Tutto deve ripartire, compreso il calcio, anche se sotto certi aspetti della cura del distanziamento sociale, lo stesso risulta essere abbastanza invasivo: c’è perfino chi teme che la stessa sfera cuoiata possa esser vettore del
morbo… Però per sopravvivere si è disposti a tutto: a prolungare contratti, dilatare calendari, sopportare afa e calura estiva, giocare in stadi vuoti e quant’altro. Società che istituiscono task force ad hoc, per ricostruire l’isolamento perfetto, ritiri in cittadelle blindate, pur che si ritorni a respirare l’aria del campo, l’atmosfera della partita, pur nell’asetticità obbligata delle porte chiuse. Ma a cuore aperto purché lo spettacolo, continui o riprenda al più presto e ci si riprenda dallo choc in cui, per motivi ancora non chiari o non chiariti, si è sprofondati e si è costretti a parlare coi muri e non sempre, e solo, con quelli di casa. Gianni Barone
Mo ti at si anca fortunè, pensa a coi chi gan da parler tut al di con la moiere, co dit muro del pianto
Concordo con joe di maggio
Mio cugino è in un gruppo uatsapp con Rezza, Burioni, Borrelli, Speranza e il cognato di Fontana e dice che hanno detto che il virus si trasmette anche con le flatulenze intestinali. A tal fine sembra che il ducetto pelato a Bologna, sentiti i primi cittadini ed in particolare il peritino con la cioma incolta e la sindaca di Piacenza (che è da tre settimane in Corso Cavour a controllare che c’è troppa gente in giro) voglia imporre a mezzo ordinanza regionale l’utilizzo oltre alla mascherina di un pannolone esterno per evitare la diffusione dei gas intestinali. In particolare le loffe degli anziani sarebbero particolarmente virulente. Da qui una cautela a fare uscire i runner perché chi fosse in scia anale rischierebbe di essere infettato.
Pare che vogliano emettere ordinanza di divieto di vendita panini col pesto di pangolino nei negozi multietnici, walter è avvisato anche se le salse di oro rosso alla pramzana di condimento sono notoriamente disinfettanti
Io, invece, cocciutamente continuo a vedere contraddizione tra:
– camere singole per ciascun giocatore/magazziniere/massaggiatore ecc;
– allenamenti a 2 o 3 metri l’uno dall’altro;
– divieto di accesso a qualsivoglia essere umano nei vari centri sportivi;
– altre varie ed eventuali
Ma poi in partita? Distanziamento personale tra attaccante e difensore? Abolizione del calcio d’angolo? In nome del distanziamento, torneremo alla barriera col buco (qualcuno se la ricorda…?)? Divieto di contrasto su palle vaganti?
Bah…..
Ufficiale: proroga della Serie A fino al 2 agosto. Così ti sei ipotecato anche la stagione successiva.
A questo punto erano meglio i playoffs e i playout.
Davide é già preoccupato, in quanto é notorio che dal 2 agosto qui nel parmense (giÀ salvarani) si penserà soprattutto a cominciare ad imbussolare l’oro rosso di strada al ponte caprazucca, si strada perché via era fare il passo più lungo della gamba
Deve essere approvato dal governo