DIARIO DI UN’ITALIA IN(CORONA)TA, di Luca Savarese (28^ puntata) – QUANDO UNO STUDIO MEDICO SI TRASFORMA IN UN MINI-TEATRO CON LA VOCE DEL MEZZOSOPRANO VALENTINA VANINI (VIDEO)
(Luca Savarese) – La filosofa spagnola Maria Zambrano rivelò di capire che la storia del pensiero fosse davvero la sua strada quando un pomeriggio, durante una lezione universitaria, il sole si presentò, quasi facendo irruzione dalle tendine dell’aula. Si, a vole abbiamo bisogno di qualcosa che proviene dall’esterno per renderci conto dei tesori che abbiamo dentro e non solo, per fare esperienza di nuovi scenari e scoprire orizzonti inediti. “Qui delle divertite passioni per miracolo tace la terra, qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza ed è l’odore dei limoni”, scriveva Eugenio Montale nel 1925. La Grande Guerra era passata da qualche anno e la Seconda era ancora lontana. Anche in queste strambe settimane, in mezzo a questa nuova guerra virale, dentro il dolore che scalfisce, ci sono improvvisi segni rivoluzionari, fiammelle che provano ad accendersi, tra eserciti di tenebre. “Per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge” racconta il cantico di Zaccaria, incastonato nel Vangelo di Luca. Dentro il continuo
dispaccio di morti (secondo il quotidiano bollettino emesso dalla Regione Emilia Romagna Parma, nelle ultime 24 ore, ha perso altre 20 vite e ci sono stati altri 9 contagi), abbiamo un urgente bisogno della notizia della vita. Lo sanno bene i medici che stanno toccando con mano tutto questo, che lottano, corrono, intervengono, si fanno in quattro per ritrovare lo spartito della speranza in questo pazzo melodramma suonato a destra e a manca dal Covid 19, per mostrare, come la speranza stessa, non sia l’ultima a morire, ma spesso, la prima a nascere. Davvero degno di attenzione, in questo contesto, è quanto accaduto in uno studio medico, luogo al solito preso d’assalto da pazienti impazienti, quello di Casalgrande (RE), nello specifico, divenuto per qualche minuto il palco
improvviso di un piccolo concerto. La voce è quella del mezzosoprano Valentina Vanini, diplomata in Canto Lirico al Conservatorio Arrigo Boito di Parma e recentemente impegnata, assieme al nostro direttore Gabriele Majo, sul set del film del regista Giorgio Diritti su Antonio Ligabue Volevo Nascondermi (entrambi appaiono anche nel trailer) che assieme ad uno staff di medici, nello studio del proprio medico curante, qui in qualità di flautista, il Dottor Coperti, ha dato luogo a “Lascia che io pianga per i medici italiani” questo spaccato di tangibile speranza musicale, che tra mascherine e sedie d’attesa, è volato alto, quasi volesse uscire dallo studio e planare in tutti gli studi medici, negli ospedali coinvolti, in questa lotta, corpo a corpo, al nemico invisibile ma fetente. Certo, servirà il vaccino per debellare il Coronavirus, ma l’iniezione della musica, è in grado di toccare un sacco di corde e di attivare insperate risorse, di mettere in moto un fiume di resilienza. “Quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica”. Raccontava Nietzsche. Allora, ben venga questa danza composta anche da medici in prima linea, che viaggia tra video e cellulari, che prova a prendere il virus in contropiede. Ieri, il Cristo di Rio, si è colorato con il camice bianco per rendere omaggio a medici ed operatori sanitari impegnati nella lotta contro la pandemia. Ma quando sono anche gli stessi dottori a prendere gli strumenti, allora davvero, dalla tendina della trincea, nasce un raggio caldo e luminoso. Luca Savarese
#Ventottesima puntata Martedì 14 Aprile 2020
LASCIA CHE IO PIANGA PER I MEDICI ITALIANI
Mezzosoprano: Valentina Vanini
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