DIARIO DI UN’ITALIA IN(CORONA)TA, di Luca Savarese (35^ puntata) – AL BAR(CHIESI) DELLO SPORT…
(Luca Savarese) – Non ce ne voglia il felsineo Stefano Benni, ma oggi su queste colonne, eccezionalmente, abbiamo un Bar sport 2.0. Tranquilli, nessun bancone né clienti, siamo in quarantena, nemmeno la famigerata Luisona, la regina delle paste. Di questo bar, ne gusteremo un’edizione speciale, domestica, sicuramente una limited edition. Allora è con grande piacere che il nostro Diario si trasforma per questa puntata in un bar dove l’aroma del caffè è preceduto dalla fragranza di vicende sportive delicatamente impastate e poi cotte a fuoco lento nel forno dei ricordi, pronti però ad essere adagiati negli stampini del presente. Mica un bar come tanti sia ben chiaro, ma un bar che strizza l’occhio a certe patisseries francesi, dove quello che addenti è in fondo un tutt’uno con quello che senti. Scalpitanti come bambini, entriamo in questo bar. Ci accomodiamo, smaniosi di essere deliziati.
Benvenuti, al Bar(chiesi) dello Sport…
Massimo Barchiesi, siamo dentro questo intervallo lungo, definiamolo così, non vediamo l’ora che si possa di nuovo iniziare la partita della libertà, ma tu, intanto, come vivi questo insolito parquet della quarantena?
“Innanzitutto hai usato un termine, parquet, a me molto caro e che mi manca tantissimo. Tra l’altro questo è sempre stato il periodo più bello per me, di maggiore adrenalina, dove si avvicinano i play off di basket, ma non potremo raccontarli, cosi come non potremo raccontare il finale del campionato di calcio, per il momento. Si sta lavorando per riprendere il tutto in estate, non so però fin quando si possa realizzare questa idea della Federcalcio e di gran parte delle società, perché bisogna prestare molta attenzione, mantenere molto alta la guardia, non si può scherzare con questa situazione, il calcio è l’unica disciplina che sta cercando di rimanere in piedi, di non cadere di fronte a questo tsunami del Coronavirus che si è abbattuto sul mondo, è un momento che viviamo con difficoltà e con dispiacere, cercando di ricevere buone notizie anche se, fino ad ora, di buone notizie ce ne sono state poche. La speranza è che possa passare quanto prima, passerà, però credo che si dovrà lottare anche per un bel po’ di tempo”.
Lo sport ha risposto più che presente, con iniziative in lungo e in largo sia a livello benefico sia provando a portare, attraverso videochiamate, quella serenità necessaria per affrontare una sfida come questa…
“Si, d’altronde bisognava organizzarsi in qualche modo, soprattutto il mondo dello sport si è mosso in massa, in ogni disciplina abbiamo riscontrato queste iniziative benefiche, importanti, da sottoscrivere, per cercare di aiutare chi sta peggio di noi. Per quanto riguarda invece l’organizzazione mediatica, quella è stata un’ottima idea, perché portare videoconferenze tramite social con volti noti dello sport è un ottimo modo per catturare l’attenzione di noi che siamo a casa, sportivi e non, perchè poi quando sai che a quell’ora, a quel momento c’è un noto personaggio del mondo del calcio, del basket, della Formula 1, del motociclismo, del tennis, aspetti la cosa, sei curioso di vederlo e si di sentirlo; in effetti bisogna sprigionare tutte le idee possibili ed immaginabili in questo momento, per catturare l’attenzione di chi sta a casa”.
In questo zibaldone di ipotesi che viaggiano alla velocità della luce, ognuno offre la sua pars construens e destruens su campionati e ripresa dei giochi. Giampaolo Ricci, della Virtus Bologna, ha definito la sospensione del campionato una vera coltellata. Tu che idea ti sei fatto?
“E’ stato giusto fermarsi: non si poteva andare avanti, obiettivamente, oggettivamente. Non si poteva andare avanti con lo sport, non si poteva di conseguenza aprire le porte degli impianti agli sportivi, ai tifosi. Tutti gli sport si sono dovuti arrendere, tutte le discipline, tranne il calcio, ma sappiamo perché, ci sono in ballo troppi soldi che girano nel mondo del calcio e per questo prima di alzare bandiera bianca si faranno tutti i tentativi estremi per riprendere e per portare a termine la stagione. Quindi è condivisibile quanto detto da Giampaolo Ricci, ma questo è un pensiero che riguarda tutti gli sportivi, tutti quelli che tengono al proprio mestiere. Poi è stato un duro colpo anche per i tifosi: prendiamo le ultime partite giocate, di calcio e di basket, vedere questi eventi senza pubblico secondo me non è sport, ma bisognava adeguarsi a questa triste realtà”.
Non si sa quando torneremo nei nostri rispettivi campi, ma questa pandemia tra i tanti danni, forse ci avrà insegnato qualcosa, prima fra tutte quella di non essere padroni ma ospiti su questa terra…
“E’ vero, basta veramente un niente per sparire da questo mondo: sono riflessioni che in questi giorni ognuno di noi fa, son momenti di profonda riflessione indubbiamente e dove si prova anche capire come sia possibile che un virus stia letteralmente mettendo a soqquadro il mondo, non voglio entrare nel merito su come sia nato tutto, di ipotesi ne sono state fatte tante e se ne possono fare altrettante, però è una grande novità per noi, è un’invasione di campo nella nostra quotidianità, noi avevamo delle abitudini, ed improvvisamente siamo stati costretti a mutarle, a ribaltarle, si tratta di un autentico ribaltone per la nostra vita e la nostra quotidianità”.
Sei un tifoso, in Nba, dei Los Angeles Lakers. Con la palla dietro la schiena come faceva Nick Van Exel, con una schiacciata di Magic Johnson o con un clocht time alla Kobe Bryant, Massimo come si vince il virus?
“Si questo virus ha bloccato anche la marcia dei miei Lakers nella Western Conference, erano primi, mannaggia… Tutte e tre le fotografie che hai scattato credo siano utili, tra l’altro hai citato Kobe Bryant, questo 2020 è nato male, il mondo dello sport ha perso uno dei suoi più grandi interpreti come lui. Queste tre istantanee che hai scattato, possono servire ai tifosi dei Lakers, ma non solo a loro, ce le dobbiamo conservare, perché ci aiutano un po’ ad andare oltre, a guardare avanti, al futuro”. Luca Savarese
#Trentacinquesima puntata Martedì 21 Aprile 2020
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