DIARIO DI UN’ITALIA IN(CORONA)TA, di Luca Savarese (41^ puntata) – APP IMMUNI? APP FIDUCIA…
(Luca Savarese) – 27 aprile 1981, fa il suo ingresso, nelle questioni digitali, il puntatore, mouse, per la forma simile a quella di un topolino. Lo inaugura la ditta Xerox, presentando il suo computer Star. Oggi quel simpatico topolino è ormai prolungamento di pichi vecchi pc. I millenials, nati nell’era tecnocratica, non lo hanno quasi mai visto. Ogni era ha le sue scoperte tecnologiche, che lungi dall’essere panacee di tutti i mali, nessun ritrovato informatico per esempio è riuscito a fermare l’ondata del covid 19, creano performance sicuramente migliorative. Oggi, comandano le App, applicazioni scaricabili che aprono universi di ogni tipo: c’è quella per il fitness, con un simulatore che mentre fai la cyclette nel chiuso della tua stanza, ti porta sulle strade del Tour de France; c’è quella che ti abbassa ed alza il televisore, cambiandoti anche il canale, l’utilissima App telecomando, ci sono App che ti permettono di prenotare la spesa. Ce ne sarà una, App Immuni, che forse ci aiuterà nei prossimi giorni. Creata da un pool di ingegneri diretti da Luca Ferrari che fa capo alla milanese “Beending and spoons” è stata scelta dal governo per il contact tracing, cioè il rintracciamento di contagiati di coronavirus, in Italia. La partnership è stata firmata, solo che ieri, nel discorso del premier Conte che introduceva la fase 2, è stata di fatto la grande assente, non venendo menzionata. Nei giorni scorsi Domenico Arcuri, commissario straordinario per il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere necessarie a far fronte all’emergenza Covid 19, si era detto entusiasta su questo aiuto per la rilevazione dei portatori del virus. Il 16 aprile erano arrivate le regole europee per l’utilizzo dell’App: anonimato, nessuna geolocalizzazione, si invece a bluetooth e volontarietà. L’opinione pubblica con pareri discordanti. Ma, quello che fa specie è il grande sospetto che ruota attorno ad essa. I social si sono scatenati, puntando il dito contro la sua tardiva entrata in scena. Insomma, prima ancora di averla installata, si è quasi disinstallata ogni apertura di credito nei confronti di Immuni. Bisogna, ovviamente, andare coi piedi di piombo. Perchè usarla normalmente vorrebbe dire girovagare in lungo ed in largo, cosa che non ci è ancora permessa. Il problema, sostengono gli esperti, è più che altro politico che tecnologico. In attesa di vedere ulteriori sviluppi sulla questione, chissà se saremo seguiti e pedinati, come nemmeno Maradona con Gentile a Spagna 82, ma di sicuro, saremo protetti. Piuttosto che condannare il fatto che non se parli a dovere, aspettiamo Immuni, diamo tempo alla gradualità di questi giorni di navigazione ancora a vista di diventare realtà, di togliere ancore, cercando di essere davvero immuni dal mettere tutto dentro il calderone di un dubbio iper amletico, ricordandosi però di scaricare l’App più decisiva non è presente su nessun store online, quella della fiducia. Si trova sullo store del buon senso, è facilmente scaricabile, non occupa tanto spazio ma crea tanti spazi nuovi, permette di fare fronte a questa situazione nuova, diversa, impronosticabile. Diceva un antico adagio che il meglio è nemico del bene. Intanto godiamoci barlumi di bene, poi il meglio e tutte le app, arriveranno da sé. Piccoli passi, come fa il mouse. Luca Savarese
#Quarantunesima puntata Lunedì 27 Aprile 2020
Non è che ieri l’omonimo del parrucchino non ha menzionato l’app semplicemente perchè non sanno come lanciarla? Non mi stupirebbe vista la confusione al governo.