5 VITTORIE CROCIATE, 3 SUCCESSI GRANATA, 7 X: IL ROMANZO DI TORINO-PARMA IN A
(Luca Savarese) – Tra una settimana esatta, a quest’ora saremo nell’intervallo di Torino-Parma, la gara che ridarà vita al campionato post Covid 19 e che di fatto sarà lo start di un finale di stagione più congestionato del traffico nel capitolino raccordo anulare . Ma, avvicinandoci alla sfida, riavvolgiamo un attimo il film di Torino-Parma.
27 marzo 1960, Tutto il calcio è un neonato in fasce, di appena due mesi. A Torino, quella domenica è in programma Toro -Parma, giornata numero 27, come quel giorno, del campionato di serie B. I granata viaggiano, a vele spiegate, verso la A. I crociati, difendono, con le unghie, la cadetteria. Il verdetto del campo dirà 2 a 0, con reti di Gualtieri e Carlo Crippa, papà di Massimo, che quando sarà calciatore vestirà sia la maglia del Parma che quella granata. Ma, questa, è un’altra storia. Prima, di rivederle, di nuovo di fronte, passeranno anni. Il Toro, intanto nel 1976, diventerà campione d’Italia. Mentre il Parma cercherà di stabilizzarsi in B. Rieccole, 29 anni dopo, il 22 ottobre 1989. Sono entrambe in B. A Torino, finirà a reti bianche. Il Toro raggiungerà, da primo, la A, che troverà anche il Parma, da quarto. In quegli anni, Toro e Parma, più che due squadre normali, erano due laboratori di idee, pimpanti, ruspanti. I mastri falegnami? Emiliano Mondonico e Nevio Scala: per la serie, prova a prendere il loro cipiglio. Il Toro arriva avanti al Parma nelle prime due stagioni in A dei ducali, mentre nel campionato 92 – 93, crociati terzi e torinesi noni, ma Toro -Parma arrise a loro, che rifilano un tre a zero agli emiliani con doppietta di Carlos Aguilera e gol di Casagrande. Sarà la vittoria granata casalinga sui gialloblù crociati con maggior scarto. Passano dieci anni ed ecco il Parma servire pan per focaccia, anzi rincarando pure la dose con lo 0 a 4 del 2002 – 2003, con reti di Brighi, Mutu e la doppietta di Adriano. La partita più pirotecnica che per registrarne i gol ci voleva il pallottoliere? Il focoso 4 a 4 del 23 febbraio 2008. Pronti via ed è subito Stellone a far esultare i cuori granata. Ma Andrea Gasbarroni ribalta tutto con una doppietta: dura lex sed l’ex…Morrone triplica le marcature, Budan prima dell’intervallo serve addirittura il poker. Ma si sa, quando entra in gioco il tremendismo granata, si salvi chi può: Natali, ancora Stellone e Di Michele, una Mole di gol, 8. Il primo successo parmense arrivò nel 1994 con gli squilli di Apolloni e Zola e la segnatura torinese di Enzo Francescoli. Segno due sulla personalissima schedina di Parma -Toro anche l’anno dopo, anni del Parma stellare, che lungo il Po’ torinista mata il Toro con timbri di Zola e dell’ex Dino Baggio. L’ultimo? Il campionato scorso, quando Gervinho decise di fare un blitz dei suoi, gol, poi segna Inglese, tardiva la marcatura di Baselli. Molto saporita per i tifosi crociati anche la trasferta dell’autunno 2012, quando all’Olimpico gioirono per i gol di Nicola Sansone, Amauri ed Andrea Rossi. Punto del Toro al 90’ con Basha. Basta così? Macchè. Ultimi tre punti del Toro, quando la squadra, con Ventura, marciava verso la qualificazione all’Europa League ed il Parma sprofondava verso il fallimento: gol decisivo di Darmian, oggi in forza proprio al Parma. Prima di questo happy hand, per il Toro decisivo fu dal dischetto su ribattuta, Marco Ferrante, nel 2001–2002. Una sfida relativamente giovane, ma davvero mai scontata. Quando una fetta di prosciutto pregiato fa un salto nella bagnacàuda in salsa granata. Luca Savarese
Matiamo il Toro! Vamos!