DIARIO DI UN’ITALIA IN(CORONA)TA, di Luca Savarese (75^ puntata) – IL MONZA RITROVA LA B E FESTEGGIA IN VIDEO STREAMING
(Luca Savarese) – Stagione 1963-64, il Monza è in serie B. Nella vicina Milano, il Milan è reduce dalla prima Coppa Campioni conquistata a Wembley, contro il Benfica. Anche l’Inter, a fine stagione, solleverà la sua prima Coppa dalle grandi orecchie, al Prater di Vienna, dominando il Real Madrid di Puskas e Di Stefano. Se casciavit e bauscia stavano costruendo la loro gloria, i monsciaschi, erano impegnati a difendere, con le unghie e con i denti, la serie cadetta, dove c’era anche il Parma. Brianzoli e crociati si affrontarono all’andata il 16 dicembre 1963, fu un recupero della gara in programma il giorno prima ma rinviata per nebbia. Allo stadio Sada di Monza, sotto la direzione del signor Adami di Roma, i gol arrivano nella ripresa. Apre le marcature Lojodice per i lombardi, pareggia Corradi per gli emiliani. “Mediano biancorosso era il mitico Ferrero detto Ferro, un armadio a muro che andava a Campari e bianchini… Anni dopo con Gigi Radice in panca segna 9 gol in campionato. Si giocava allo stadio Sada, quando il pallone usciva alto sulla gradinata sud
andava nel Lambro…Dopo tanti anni da quella partita Mariano Melonari fu ingaggiato come allenatore della Gerardiana di Monza in seconda categoria: andava in campo con la radiolina per seguire Tutto il calcio (anni quelli in cui era nato da poco) ed esultava quando segnava la Juve, ma la Gerardiana continuava a perdere. Io ero il direttore sportivo e non ero d’accordo col presidente della società. Due mesi dopo riuscii a farlo esonerare”. Parole, musica e ricordi di Angelo Maria Longoni, firma storica del “Cittadino” di Monza nonchè bibbia del Monza calcio, e caro amico del sottoscritto. La gara di ritorno arrise invece al Parma che al Tardini ebbe la meglio grazie alla rete di Pinti. In quel campionato, Monza e Parma, lottarono, fecero salti mortali e alla fine rimasero in B, finendo il torneo con 32 lunghezze, una in più del Prato, che assieme ai fanalini di coda Udinese e Cosenza, fu condannato alla C. Oggi il Monza riabbraccia la B, se la coccola. Infatti il Consiglio Federale
oggi ha ratificato lo stop definitivo della Serie C, spalancando le porte della B alle tre squadre rispettivamente al comando dei propri gironi: Monza (che aveva ben 16 punti in più della Carrarese, seconda) Vicenza e Reggina. Le era decisamente mancata al Monza, la B: l’ultima volta che la visse, lo fece nella stagione 2000-2001. I brianzoli, costituiscono un paradosso calcistico: sono infatti una delle squadre ad aver disputato più campionati cadetti, 38, senza però essere mai riusciti ad arrivare in A. Domani mattina sarà indetta una conferenza stampa speciale per festeggiare il ritorno nella serie cadetta dopo i 19 anni. “Sarà romantico” è lo slogan scelto dal Monza di Silvio Berlusconi, del presidente Paolo Berlusconi e dell’amministratore Delegato Adriano Galliani per descrivere una squadra che vuole essere diversa dalle altre e diventare un esempio da seguire” Queste le
note iniziali che annunciano, sul sito del club, la matematica promozione. Promozione che in tempi di virus, non vedrà per adesso il rumore di caroselli e clacson, tra le piazze cittadine. Ma già in streaming impazzano i video celebrativi, come quello sul canale twitter della società che spiega: “Come tute le storie romantiche però, sul più bello un antagonista invisibile ha fermato il percorso sul campo, spostando l’attesa dal fischio finale di un Brianteo stracolmo, allo schermo di una Tv o di un computer. Ma infine non è l’attesa del piacere essa stessa il piacere?”. E poco dopo: “Niente caroselli per la città o feste in piazza, troppo alto il rischio di rimbattersi in quell’avversario invisibile. I festeggiamenti non mancheranno, nei modi e nei tempi giusti”. Borbottano gli sveltisti: con questa proprietà sarà facile fare bene. Rispondono i realisti: le partite comunque bisognerà giocarle e non sarà immediato imbastire una formazione per una società che manca dai palcoscenici di B da così tanto tempo. Insomma, prima di costruire una favola bisognerà stare attenti a fare i passi giusti in una nuova dimensione, magari col piglio ruspante di quel gruppo, che all’inizio degli anni sessanta, la B, la difese strenuamente. Una cosa, però, è certa: (B)entornato Monza! Luca Savarese
#Settantacinquesima puntata Lunedì 8 Giugno 2020
Saranno contenti i milanisti che il Berlusca si è improvvisamente scoperto parsimonioso.
Il virolgo Pregliasco uno dei tanti buffoni utilizzati in questi mesi dal Regime per spaventare i vecchi e crearsi consenso, uno dei più integerrimi e rigidi sostenitori dello stareincasismo più duro e puro ieri ha detto che bèrba e barbis sono pericolosi per il contagio. A parte che vorrei sapere perché i capelli no, ma poi i poveri barbèr li hanno chiusi loro in questi mesi non certo il popolo della movida. Probabilmente i teocrati della carcerazione domiciliare odiano le barbe “hipster” perché care ai giovani o forse i produttori di lamette stanno sponsorizzando gli ayatollah. In ogni caso sabato tutti in massa alla movida e possibilmente con una bella barba e barbis. Da questo momento altro simbolo insieme allo spritz di libertà.