ORE 3.36, 4 ANNI DAL SISMA DI AMATRICE: LA MISSIVA DI UNA MAMMA CHE PERSE IL FIGLIO IN “LETTERE SENZA CONFINI”
(Luca Savarese) – Lo ha ricordato anche Papa Francesco nell’Angelus di ieri: quattro anni fa, 24 agosto 2016, alle 3.36 (ecco il motivo per cui postiamo questo articolo proprio alla stessa ora di allora) l’Italia tremò: lo scorso anno di questi tempi – Gaia Simonetti, giornalista professionista fiorentina nonché addetto stampa della Lega Pro – diede alle stampe Lettere senza confini, edito da Adv, un testo fuori dal comune, che contiene e quasi accarezza i moti dell’animo che sei mamme hanno scritto ai loro figli venuti a mancare per quel cataclisma o per altre sciagure. Il testo, già premiato domenica 1 dicembre 2019 nel corso degli eventi del Premio Internazionale Michelangelo al Palazzo Mediceo di Serravezza a Lucca, è più che mai di stretta attualità oggi, non solo per l’anniversario di quella rovina, ma anche in connessione con le vittime che ha mietuto e che continua a mietere il Coronavirus, uno tsunami
(come lo aveva definito su queste colonne il radiocronista di Radio 1 Rai, Massimo Barchiesi, all’interno della 35^ puntata del Diario di un’Italia in(corona)ta, nell’appuntamento al Bar…Chiesi dello sport…) che non coinvolge la terra, ma i suoi abitanti. “Oggi il coraggio è un ingrediente che serve ancora di più. Noi lo abbiamo unito alla forza di ripartire”, precisa Gaia. Si, perché quando piomba addosso un dolore improvviso l’unico modo per non restarci schiacciati è esternare quello che si prova, mettere in circolo un amore che parla da solo e non finisce mai. “Mi hai insegnato tanto, figlio mio”, così si esprime Stefania che scrive al figlio Filippo, scomparso nel terremoto di Amatrice. Ma, in questo prezioso epistolario materno, non c’è spazio solo per il dramma del sisma che sconvolse il Centro Italia. E’ come se il dolore per la perdita di un figlio abbia
voluto far breccia in queste pagine, per consolarsi a vicenda, per costruire nuovi ponti, col cemento della speranza. Ci sono infatti le lettere di altre cinque madri indirizzate ai figli, scomparsi in un incidente stradale, vittima di femminicidio, in un incidente provocato da persona sotto effetto di alcol e droga e c’è pure un testo rivolto ad un bimbo mai nato. Il libro ha toccato il cuore, ha acceso la ragione, ha provato a spiegare il mistero di una perdita. Inoltre ha generato borse di studio per studenti e ne darà vita ad altre intitolate ai figli e figlie dedicatari delle stesse lettere. Il volume, va – come si suol dire in termini radiofonici – a rimbalzo di linea: parte infatti da Firenze, passa per Mantova, ed arriva ad Amatrice. “Siamo sei mamme, e scriviamo di coraggio per tendere la mano ad altre mamme”, ieri come oggi, nel brutto gol che la vita ogni tanto ci fa, una mano tesa è il modo migliore per iniziare un nuovo contropiede. Luca Savarese
Il cuore di una mamma nelle lettera al figlio, scomparso col terremoto di Amatrice
” Mio caro Filippo,
mi trovo a scriverti per dare un senso a questa nuova esistenza senza di te.
Non è facile richiamare alla mente come non è facile affrontare questa pagina bianca.
Il dolore prende spesso il sopravvento, i ricordi si accavallano, si sovrappongono.
Mi hai insegnato tanto, figlio mio.”
da “Lettere senza confini”, di Gaia Simonetti, edizioni Adv
A volte è così semplice dimenticare, grazie per aver contribuito a rinforzare il ricordo di wuesta immane tragedia
Il sisma nel Parma invece è in arrivo.
Sta per arrivare un tecnico espulso dalla serie A
LIVERANI
No, non sto scherzando sta proprio arrivando
da strapparsi i capelli….ma per favore….
🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏
Lorenzo Tortelli ti conosco
abiti nel Borgo.vicino a
Maria la sarta.
Scusa la mia ignoranza.
Ma come fai a strapparti
i capelli se sei calvo.
Facile sparare cazzate con i
capelli degli altri
Velenoso ho il parrucchino………come Conte….
Ma Lorenzo Tortelli il parrucchino non
te l’ho mai visto.
Io ti ho visto solo pelato che più
pelato non di può.
Oltretutto scusa la sincerità
ma pelato sei veramente brutto
Adesso non mischiare le carte e
fai una cosa che non puoi fare
Strappati i capelli.
Stupende. Grandi donne!