BUON VIAGGIO SIGNORE DEL SORRISO. OGGI A ROMA I FUNERALI DI GIGI PROIETTI

(Luca Savarese) – L’immaginazione è il sale dell’essenza attoriale. Allora, lo immagino in procinto di passare da questa all’altra vita, con in volto quella gaiezza del suo Filippo Neri, trasmesso, martedì sera su Rai 1 ed una delle sue lectio magistralis. Quando sentì che era ora, il suo Filippo si coricò, come stesse sgranocchiando, un pezzetto di felicità. Ti sia lieve la terra, Luigi Proietti, trasformista per vocazione, capace di trasformare normali momenti della quotidianità, in improvvisi tourbillon di sane risate. Raccontava Diotima, la sacerdotessa di Mantinea a Socrate nel Simposio di Platone, che oltre agli uomini e gli dei, ci sono i demoni, dei portavoce quasi eletti, davanti ai quali, chi è conoscitore di altre tecniche o mestieri, non è che un generico. Ecco cos’è stato Gigi Proietti, un demone del sorriso, che aveva forse preso in prestito da antiche commedie plautine e che ha riplasmato, studiato, dilatato, armonica prediletta nella quale ha soffiato, adagiandola a contesti diversi e su personaggi variopinti. Come un clown che sale sulla sua bici con una sola ruota e col sellino basculante, ma sa che solo con lui, sembrerà rombare come fosse una spider. Ecco, la portata umana, quasi catartica del suo sorriso: mai scurrile o inutilmente goliardico (comici di oggi che spesso indugiate nei turpiloqui, fatene tesoro) ma sempre signore e proprio per questo ridanciano, godibilissimo. Elegante come l’imperatore filosofo Adriano, per questo ancora più divertente, mica di cattivo gusto e nauseabondo come troppe performances attuali. Scrivi Proietti, e leggi proiettili di vis comica calibrata, intelligente, istruttiva.

Ebbi il grande piacere d’incontrarlo una volta a teatro, mi colpì il sorriso appassionato. Se far ridere e sorridere alla vita era il suo mestiere, allora lui ha lavorato ventiquattro ore al giorno per tutti gli anni della sua vita. Se mentre sto facendo zapping, mi imbatto in un suo show, o un film nel quale recita, la ricerca di cosa guardare è finita”. Questo il ricordo di Luciano Spalletti, apparso sulle colonne de Il Tempo. Poi, il tecnico di Certaldo, attualmente senza panchina in attesa di prendere gli ultimi soldi dal contratto che lo lega all’Inter fino al giungo del 2021, ha aggiunto: “La posizione che prese Gigi Proietti nella storia tra me e Totti, è un insegnamento per tutti. Quando si tiene veramente a qualcosa, quello che dobbiamo fare è cercare di tenere insieme le persone, non dividerle. Questa è roba da maestri”. Sulla Gazzetta Dello Sport di ieri, si legge invece la testimonianza di Bruno Conti: “Sempre gentile, sempre disponibile, un maestro di umanità. Succedeva più di una volta che Gigi facesse spostare l’orario delle riprese o o delle prove, se in concomitanza giocasse la Roma. del resto la Roma non si discute, si ama, e per Gigi era esattamente così. Al critico Aulo Gellio fu chiesto di fare un confronto tra Plauto e Terenzio, disse che si Terenzio faceva sorridere mentre Plauto faceva ridere. A noi Proietti faceva stra-ridere. Lui, il Signore del Sorriso. Luca Savarese

2 pensieri riguardo “BUON VIAGGIO SIGNORE DEL SORRISO. OGGI A ROMA I FUNERALI DI GIGI PROIETTI

  • 5 Novembre 2020 in 13:55
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    Onore al grande Gigi, ci mancherai, rip.

  • 5 Novembre 2020 in 23:20
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    Grande attore, con quella sua ironia e con quello accento romano che lo rendevano unico. Che la terra ti sia lieve.

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