CARMINA PARMA, di Luca Savarese / JUMBO GERVINHO: DUE GOL AL MEAZZA, MA L’INTER LA PAREGGIA COI SUOI CROATI

MILANO – nostro servizio – Luca Savarese –  Avvio a spron battuto per la banda di Conte come accesa da un sacro fuoco. Prima Perisic per poco buca Sepe al termine di un’imbeccata coi giri giusti di Barella: il croato si supera nello stop, ma lascia invece a desiderare nel tiro. Poi, subito dopo, ecco un tiro di Lautaro, ma Sepe blocca. Cinque minuti e il Parma, non è riuscito ad uscire dalla propria metà campo. I Crociati respirano solo con Gagliolo che sdradica una palla a Barella e va per vie verticali, poi si fa troppo ingolosire dalla conclusione; però così, il Parma spezza il predominio Inter. Gervinho, improvvisamente, si ricorda che qui, lo scorso anno, aveva fatto faville e così imperversa e lascia partire un tiro potente sul quale, tuttavia, è attento Handanovic; sulla respinta si avventa Cornelius, ma il gioco era già fermo. Hakimi, sulla sua fascia di competenza – la destra – ha la gamba delle migliori giornate. Anche Pezzella srotola giocate che denotano freschezza. L’Inter, però, sa essere letale nelle ripartenze: al culmine di una di queste Perisic calcia come nella prima occasione in apertura, fuori e sopra la traversa. Così, in un batter baleno, l’Inter cambia la posizione dei suoi esterni: Hakimi va a sinistra e Darmian a destra. Eriksen è ispirato, il talento danese, il più criticato dei nerazzurri, sforna palle interessanti, come una al 25’ che va in corner. Visto che ai lati i neroblù (moderna versione dei classici nerazzurri) non riescono a passare. Kolarov prova a sfondare in proprio: giù un mancino, che complice anche la mancanza di tifosi, fa sentire tutta il rumore del suo calcio, nel cuore del pallone. Il Parma tiene lì l’Inter che da un momento all’altro, brigante esperto, dà l’impressione di sfuggire al suo guardiano Si sente anche Sepe dire “Handanovic” dopo che la palla si era fermata per un fallo. Con il portiere napoletano ad invitare il proprio compagno a cedere la sfera al portiere sloveno dell’Inter. Si, causa Covid, uno dei pochi effetti che si possono apprezzare è che si sente tutto dal campo: sembra un calcio pionieristico, fatto di parole e urla tra gli interpreti e rumore di pallone.
Il Parma sembra, invece, un boxeur che, al netto di aver preso un sacco di botte, ha ancora la forza per sferrare una reazione, piuttosto flebile, piuttosto approssimativa, piuttosto prevedibile per la solida retroguardia nerazzurra. Hakimi, al tramonto di primo tempo, di testa, dopo essere sfuggito a Pezzella, per un nonnulla non porta avanti l’Inter.
Ma il secondo tempo porta subito in dote una luce ai Crociati. Improvvisamente si svegliano le caratteristiche brasileire di alcuni suoi giocatori: Hernani pesca con un destro squisito Gervinho che, senza pensarci due volte, coglie al volo il pallone di sinistro e con un piatto che da queste parti sfoderava solo un certo Marco Van Basten, fredda Handanovic. Così, zitto zitto, il Parma buca l’Inter. Sul Meazza da pochi minuti è spuntata una luna. Quella del Parma: è ivoriana assomiglia ad un ghigno color ebano e si chiama Gervinho. Il gol scardina i piani di un’Inter rea, in un primo tempo dominato in lungo e in largo, di non aver trovato la rete. Così le giocate nerazzurre si fanno appesantite, con il fardello della stizza di dover recuperare, ma senza la necessaria lucidità. Vidal per Eriksen e Brozovic per Gagliardini sono le armi tattiche dello scacchista Conte, per il quale il gol dell’alfier nero Gervinho è stata una mossa inaspettata. Ancora lui, parte in velocità, poi sterza, serve Kurtic che sciupa sparando in Curva Sud. Si, ecco spiegato il motivo per cui Conte, nella conferenza di ieri, abbia definito il numero 27, un buonissimo giocatore. Così buono tanto da andare, dopo un ottimo filtrante di Inglese, a siglare lo 0 a 2, che suona come un boato troppo forte per l’Inter e come una carezza dolcissima sulla schiena dei Crociati.
Ci vuole qualcosa per la scriteriata Inter, capace di ridare fiducia. Questo qualcosa è Marcelo Brozovic, il peggiore nelle ultime uscite, ma quello che indovina la zampata che riapre il match. Parte, dalle casse del Meazza “Urlando contro il cielo” di Ligabue, la canzoncina che accompagna le reti interiste. Si, un urlo per l’Inter il gol del croato, un’improvvisa ridiscesa sulla terra per questo inaspettato jumbo Parma. L’Inter torna a spingere, il Parma a retrocedere. Dopo una punizione, Balogh si aggrappa a Perisic, ma il signor Piccinini, che ha sostituito Luca Pairetto nel pre partita, non concede il rigore e non va nemmeno al VAR. L’Inter insiste, Ranocchia incoccia un pallone, sembra destinato a raggiungere la rete, ma Sepe, con una parata degna del miglior Bucci, respinge. Hakimi, questa volta è il marocchino a svettare di testa, ma Sepe sbarra ancora la strada. Conte rivolta la sua squadra come un calzino: fuori Barella, un po’ sottotono il sardo e dentro Nainggolan, via anche Hakimi e in campo Young. L’inter ci prova in tutti i modi, tiro del ninja, sbilenco. Botta di Vidal, a fare il solletico alla traversa. Il Parma finisce di recitare alla Scala del Calcio così come aveva iniziato: schiacciato, quasi spremuto dal frullatore Inter, che con troppa irruenza, finisce per spremere quasi anche sé stessa. Il succo buono arriva, però, da una punizione di Kolarov, dalla quale scaturisce il colpo di testa beffardo di Perisic, che piega un Sepe fin lì davvero monstre. Il Parma non ha volato quando era in cielo, l’Inter, si è liberata, dopo aver subito due schiaffi, del suo iperuranio di sufficienza e con la fatica e l’olio di gomito dei suoi due croati, ha trovato un pari che forse ha dato una sterzata alla sua stagione. Una cosa, l’Inter, l’ha però imparata: col Parma, al Meazza, non si vince. Dopo la vittoria Crociata di due anni fa firmata Di Marco, dopo il 2 a 2 dello scorso anno con sigilli di Karamoh e Gervinho, ecco questo nuovo 2 a 2, con la doppietta di un Gervinho, che entra in medias res, alla 6^ Giornata, ma che fa vivere al Parma attimi di asprilliana memoria milanese. Luca Savarese

7 pensieri riguardo “CARMINA PARMA, di Luca Savarese / JUMBO GERVINHO: DUE GOL AL MEAZZA, MA L’INTER LA PAREGGIA COI SUOI CROATI

  • 1 Novembre 2020 in 08:36
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    Ve l’avevo detto in tempi non sospetti in altro post qualche giorno prima della c partita con i nerazzurri, che nonostante la partita inguardabile fatta con lo Spezia, Gervinho doveva giocare dal primo minuto perché sarebbe stato decisivo.
    Garvinho infatti avrebbe fatto in casa dell’ Inter un partitone perché poi a gennaio sarebbe andato all’Inter e quindi giocando male si sarebbe fatto un karakiri e forse l’Inter ci avrebbe ripensato
    Speriamo che nel cambio con.Gervinho non arrivi PINAMONTI
    un giocatore che ha dimostrato nel Genoa l’anno scorso la sua pochezza.
    In quanto a,Gervinho, con la Fiorentina vedrete farà la solita partita del c_ _ _o venendo sostituito da Karamok.
    Peccato perché questo giocatore SE FOSSE MOTIVATO COME IERI, POTREBBEVl FARE LA DIFFERENZA è gol a grappoli.
    Spero ovviamente di sbagliarmi ma se Krause gli allungarsi il contratto….
    Inglese che per me è il giocatore più bravo che abbiamo
    sabato segnerà un gol e questo ve lo do per sicuro ma purtroppo partiremo come da prassi consolidata nel tempo con
    Parma 0 – Fiorentina 2.
    Due gol li prendiamo sempre per cui speriamo di farne 3
    perché con.la Fiorentina bisogna vincere.
    SENZA “SE”
    &
    SENZA “MA”
    Ci dobbiamo ricordare poi che le partite non durano 90 minuti
    ma 90+ il recupero.
    Spero che Gervinho mi smentisca e che Inglese faccia
    il Bobby English e allora…..

  • 1 Novembre 2020 in 12:18
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    Al completo siamo super competitivi, speriamo di trovare un po’ di normalità

  • 1 Novembre 2020 in 12:18
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    Per tutte le critiche (giuste) che riceve, finora Hernani ha fatto due gol e un assist. Giocatore enigmatico.

  • 1 Novembre 2020 in 14:37
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    Io sinceramente non conosco i giovani che
    abbiamo acquistato a…. peso d’oro
    ma,se il migliore è Cyprien sinceramente la vedo….grigia
    Mi sa tanto che andremo avanti con….i vecchi.

    • 1 Novembre 2020 in 15:06
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      Di già Gnes? Da bidoni ad acquisti eccellenti a bidoni nuovamente? Te l’avevo detto di non chiamarli bidoni o campioni troppo presto, ma è più forte si vede dover dire la tua anche quando non se ne sa ancora nulla.

  • 1 Novembre 2020 in 15:13
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    Ma Brunetta che fine ha fatto?

    • 1 Novembre 2020 in 18:05
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      Bensì causa il Covid non si è più esibita
      ma penso che quando questa pandemia
      cesserà Brunetta si esibira’ nuovamente con.
      i ricchi& i poveri.

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