IL COLUMNIST di Luca Russo / PARMA, GIOIE E DOLORI

(Luca Russo) – Volendo sintetizzare il momento che sta attraversando il Parma, si potrebbe ricorrere all’espressione gioie e dolori. Se dal campo le notizie giunte in questo primo scorcio di stagione solo raramente hanno regalato sorrisi, dietro le quinte si viaggia ad una media da Champions League. Sul rettangolo di gioco le tre sberle subite a Roma sono state parzialmente mitigate dalla vittoria asciutta conquistata ai danni del Cosenza nel quarto turno di Coppa Italia. All’Olimpico i Crociati hanno deluso su più fronti e dato l’impressione di essere ancora parecchio lontani dall’assetto tattico e dalla condizione fisica ideali per riuscire a centrare l’obiettivo che nell’anno del Covid è diventato a tutti gli effetti strategico, di vitale importanza e fondamentale per tenersi alla larga da difficoltà economiche peggiori di quelle già imposte dalla delicatezza del periodo, e cioè conservare un posto in massima serie. Contro gli uomini allenati da Paulo Fonseca si è visto un undici gialloblù evanescente in attacco, tenero in mezzo al campo laddove è mancata la volontà di andare ad aggredire l’avversario e sporcarne le linee di passaggio e assolutamente statico nel reparto arretrato, che non ha opposto la benché minima resistenza in occasione delle tre marcature giallorosse. Un atteggiamento, questo, replicato nel corso dell’azione che ha permesso al Cosenza di riacciuffare temporaneamente il pareggio nel duello infrasettimanale di coppa. Sfida durante la quale il Parma ha mostrato progressi solamente in alcuni singoli, e segnatamente in Brunetta, Karamoh, Nicolussi Caviglia e Camara, autori di prestazioni finalmente convincenti. Per il resto non si è percepita la differenza di categoria tra una squadra e l’altra, il che non è un bel segnale se si considera che il Cosenza, come i ducali, era imbottito di seconde linee e in campionato non è che se la stia passando benissimo (col Frosinone la prima vittoria stagionale in B). Domani sera a Marassi, nel match salvezza contro il Genoa, il Parma dovrà cambiare registro e proporre qualcosa di diverso rispetto a ciò che ha esibito nell’ultimo mese e mezzo. Un altro passo falso rischierebbe di compromettere una classifica che ad oggi non possiamo considerare allarmante, sebbene si sia fermi in termini di vittorie al successo ai danni del Verona, che è riuscito a bloccare la Juventus, la Roma e il Milan, ma non a far punti al Tardini.
Diverso è invece il livello delle performance societarie, che permettono al club ducale di stazionare ai vertici della classifica di A in materia di regolarità e puntualità retributiva. Come riporta l’edizione di ieri de La Gazzetta dello Sport, mentre Benevento, Genoa, Lazio, Napoli e Sampdoria non hanno ancora versato le mensilità di Settembre, Ottobre e Novembre e sembrano intenzionate ad aspettare l’ultimo giorno utile per farlo ed evitare dunque di incorrere in penalizzazioni, il Parma è tra quei club che non hanno voluto beneficiare della decisione della Figc di prorogare il termine per il pagamento degli stipendi dei tesserati dei club al 1° Dicembre, rispetto alla scadenza iniziale fissata al 16 Novembre. Una scelta che va accolta con favore, perché compiuta nel mezzo di una pandemia che sta mettendo a durissima prova non solo la tenuta dei vari sistemi sanitari nazionali, ma pure quella dell’economia mondiale, che almeno per quest’anno e il prossimo farà registrare numeri negativi. In assenza di ricavi da stadio e in genere con minori introiti commerciali, corrispondere regolarmente o addirittura in anticipo gli emolumenti non è una cosa da poco. È una mossa da società strutturata, affidabile ed equipaggiata per fronteggiare tempeste di qualsiasi tipo. Segno che la nuova proprietà è solida tanto quanto la vecchia gestione, alla quale va riconosciuto il merito di aver lasciato il Parma in mani eccellenti e in grado di garantirgli tutto ciò che occorre per restare stabilmente ai vertici del calcio italiano. Luca Russo

9 pensieri riguardo “IL COLUMNIST di Luca Russo / PARMA, GIOIE E DOLORI

  • 29 Novembre 2020 in 09:08
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    Amico mio abbiamo anche un monte ingaggi più basso di quello del Monza e uno dei tre allenatori e Ds (beh ci mancherebbe altro che Carli fosse pure pagato molto) meno pagati della serie A. Ci mancherebbe anche che non pagassero gli stipendi.

  • 29 Novembre 2020 in 12:26
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    E se ci confrontiamo con due squadre che dovrebbero essere al nostro livello ovvero Benevento e Verona viene da piangere. E due “colpi” di Carli sono già out. Che qualcuno dal lassù ce la mandi buona (insieme a un nuovo ds, allenatore e giocatori a gennaio).

  • 29 Novembre 2020 in 13:02
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    Se l’Udinese dovesse vincere a Roma con.la,Lazio ( ora sta vincendo) e se il Torino dovesse battere in casa la,Sampdoria perdendo a Genova saremmo DA SOLI PENULTIMI già staccati
    dalla quart’ ultima.
    Va bene così?
    E allora teniamoci il MITICO LIVERANI che ci porterà in carrozza in B e mandiamo il Genio a quel paese.
    LIVERANI È IL NOSTRO DIO

  • 29 Novembre 2020 in 19:06
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    Quando Krause è venuto a Parma
    ha fatto capire a LIVERANI che bisogna
    giocare con 3 PUNTE e andare a Genova
    cercandoBdi vincere e NON DI PAREGGIARE
    senza paura. con grinta e concentrazione
    altrimenti viene esonerato.
    Non l’ha detto ma lo ha fatto capire
    in modo inequivocabile.
    Se il Torino domani vince e noi perdiamo
    siamo penultimI da soli.
    Immaginatevi Krause.
    Penserà che quando qualche giorno fa
    è venuto a Parma da chi di dovere è
    stato preso per il culo
    LANCIAFIAMME AMERICANO
    IN ARRIVO
    PREPARATEVI

  • 29 Novembre 2020 in 20:13
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    Ma Liverani e Carli o Carli e Liverani chi è della vecchia proprietà che li ha scelti?Non è che nel contratto di cessione c’era previsto che l’eventuale paracadute per la retrocessione sarebbe stato girato a loro?Cosi si spiegherebbero le scelte di Carli etc. Una garanzia di insuccesso.Nel mentre domani abbiamo anche Ricci tra i convocati. Dire che siamo alla canna del gas è riduttivo.

    • 29 Novembre 2020 in 20:38
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      Le critiche sono sempre ben accette, ma le illazioni rispetto al paracadute sono assolutamente ridicole, soprattutto perché fino a prova contraria la vecchia proprietà, pur con le polemiche sempre presenti di pioccioneria, ha sempre agito mettendo la squadra al primo posto. E anche il cambio di proprietà è andato in quella direzione. Se hai qualche prova a tuo supporto ti prego di condividerla, altrimenti ti prego di evitare di postare fango per imbrattare il nome di persone legate che ti piaccia o no alla nostra rinascita calcistica.

      • 29 Novembre 2020 in 21:24
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        Grazie per la precisazione, altrimenti infamavo questi due pseudotifosi che… ma ho detto grazie e mi fermo qui

        • 29 Novembre 2020 in 22:16
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          Occhio a non pestarla

  • 29 Novembre 2020 in 21:06
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    Peccato che tutti questi sforzi dietro le quinte vanno a farsi benedire con una retrocessione in B. Cerchiamo di svegliarci, va.

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