CARMINA PARMA, di Luca Savarese / DA HERNANI A HERNANDEZ: CROCIATI ANCORA (S)PIGLIATI A SAN SIRO
MILANO – nostro servizio – Luca Savarese – Pronti via e Matteo Gabbia, a sua volta sostituto di Kjaer, ha un problema, al suo posto dentro Kaklulu, già impegnato a Praga in Europa. Subito dunque doccia fredda per il Milan, ma freddo nel senso di solido, appare anche il Parma dove un elegante Liverani, nobles oblige alla scala del calcio vince la sfida del dress code contro il solito gilet color granata per Pioli. Nei primi dieci minuti il Milan, porta avanti una manovra avvolgente, ma senza sbocchi offensivi.
Parma piuttosto timidino, con Hernani a fare da cerniera tra mediana e attacco
Ma come una carezza di stupore crociato nella notte, Gervinho scende, manda al bar Kalulu, vede Hernani, destro del brasiliano e rete. Il Parma così a sorpresa passa a condurre. Così, il brasiliano, si iscrive allo stretto partito degli aristei Crociati che sono riusciti a segnare a San Siro sponda Milan
Il numero 23 è in serata, veronica sulla linea di metà campo, prima di questo numero, Cornelius mostra una lotta dura senza paura aerea, dopo, ecco una combinazione rapida tra Gervinho che improvvisamente si ritrova sulla destra e Karamoh, spostatosi nel frattempo a sinistra: testa del numero dieci e palla fuori.Il gol ha incendiato il Parma, ed ha come irretito il Milan, che non sta certo a guardare. Rebic serve Theo Hernandez che mette in mezzo, è un gioco da ragazzi per Castillejo mettere dentro la rete del pari al 24’. Paga la mossa di Pioli che ha preferito all’ultimo lo spagnolo per Hauge. Nemmeno il tempo però per il diavolo di esultare, che Fourneau consulta il Var composto da Banti e Peretti, che annulla per la posizione di offside di Castillejo. Osorio, quando il cronometro incontro la mezzora, ferma Kessie lanciato a rete. Theo Hernandez sarà pur bravo col mancino ma perde un po’ le staffe quando, dà una spallata del tutto gratuita a Cornelius. Per Forneau è giallo, per il buon senso sarebbe stato arancione.
Al 39’ il Milan va vicinissimo al pari ma due traverse glielo impediscono: prima quella colpita, proprio l’incrocio dei pali pieno da Brahim Diaz e poi da Calhanoglu. Lo stesso turco si ripete su punizione: è un missille, solo il palo salva ancora Sepe
Il secondo tempo inizia con due novità davanti per il Milan: fuori Castillejo, dentro l’uomo dei fiordi Hauge. Dentro anche Leao per Diaz. Il Milan è abbonato, a quanto pare, ai legni: il quarto, lo colpisce, per la terza volta, Calhanoglu.
Ma il copione è questo, ben scolpito: il Parma gioca di rimessa e va a bersaglio con poche ma vissute azioni. Iacoponi lancia Hernani che in posizione di ala destra crossa, non la prende Cornelius, ci arriva, eccome, Kurtic, a rimorchio: seconda rete per lo sloveno contro il Milan dopo quella di luglio sempre qui a San Siro contro il Milan. I rossoneri formato anno scorso, questa gara probabilmente l’avrebbero persa, non questi, caparbi fino alla fine ed oltre; infatti non ci stanno a perdere e sugli sviluppi di un angolo calciato con i giri giusti da Calhanoglu, accorcia, con un incornata di Theo Hernandez, che anche lui aveva segnato ai crociati ma a Parma il precedente campionato.
Liverani getta forze fresche, rispondono ai nomi di Inglese per Cornelius e Cyprien per Karamoh, più nerbo in mezzo al campo, meno creatività.
Il Milan d’attacco, è tutto nelle giocate del turco stakanovista. Su un suo tiro Sepe deve andare in due tempi
Sohm per Kurtic è un’altra decisione di Liverani. Il Parma però fa di tutto per custodire il gruzzoletto del doppio vantaggio e vive aggrappato ad ogni istante di gara come fosse l’ultimo. Anche Inglese resta aggrappato, boa preziosa, ad ogni palla che riceve: gli fanno fallo e il Parma può respirare.
Lo fa fino, con i bocchettoni dell’ossigeno e della resilienza, ma, al primo dei quattro minuti di recupero, dopo una parata di Sepe su Rebic, l’hombre del partido del Milan, Theo Hernandez, col suo cavallo di battaglia, il sinistro, trova il pari all’angolino. Il Parma assapora come contro l’Inter la gioia dello scalpo di lusso a San Siro ma poi si fa schiacciare troppo e così è costretto a rimandare in gola la gioia, certo non diventa felicità intera ma mica evapora ma diventa un punto nobile. Luca Savarese
Dovremmo sempre giocare a San Siro viste le prestazioni fornite contro Inter e Milan.
Che coincidenze.
Con l’Inter in trasferta sei sotto di 2 gol
e vieni raggiunto nel recupero
Con il Milan in trasferta sei sotto di 2 gol
e vieni raggiunto nel recupero
Liverani l’anno scorso con.il Lecce a
San Siro pareggio’ con il Milan nel recupero
sempre per 2-2
E ora occhio al Cagliari
Sarà più difficile che col Milan per una,semplice ragione
Con le squadre che si chiudono di solito perdiamo sempre
Ecco perché anche se ciò può sembrare un’eresia sportiva
sarà più facile con la Juventus che con.il Cagliari