IL COLUMNIST di Luca Russo / A PARMA E CAGLIARI, STASERA, NON BASTERA’ RIPROPORRE LO STESSO SPARTITO SUONATO CON LE MILANESI DOMENICA
(Luca Russo) – Stasera al Tardini ce la vedremo con un avversario che domenica scorsa, all’ora di pranzo, ha vissuto una partita simile a quella affrontata da noi qualche ora dopo. Il Cagliari con l’Inter, esattamente come il Parma contro il Milan, è passato in vantaggio e ha subito la rimonta, con annesso sorpasso nel caso degli isolani, nell’ambito di una sfida in cui è stato in balia dei neroazzurri dal fischio di inizio a quello conclusivo. Il report statistico dell’incontro, andato in scena alla Sardegna Arena, sembra essere quasi la copia delle cifre espresse dai novanta minuti del Meazza. L’Inter ha fatto il 56% di possesso palla (contro il 44% del Cagliari), ha tirato per ben 20 volte (a 7), ha avuto 11 occasioni (a 4) per andare in rete e ha costretto Cragno a 5 parate decisive (appena 2 gli interventi risolutivi di Handanovic). Di fatto si è giocato ad una porta sola e non deve stupire che la formazione di Conte alla fine abbia ottenuto l’intera posta in palio. Sorprende, piuttosto, che la medesima impresa non sia riuscita al Milan contro i nostri, nonostante l’enorme mole di gioco prodotta. Va comunque detto che i ragazzi di Pioli, nella circostanza, non sono stati assistiti dalla Dea Bendata (4 legni e 2 cambi forzati da altrettanti infortuni) né hanno brillato sotto porta, sprecando una quantità impressionante di ghiottissime opportunità per infilare Sepe. Ed è questo il motivo per cui fatico a condividere l’entusiasmo che si respira a Collecchio e dintorni dopo il punto conquistato a San Siro: il pareggio certamente fa morale e ci consente di muovere la classifica, tenendo a debita distanza la zona retrocessione, però non si può non tener conto di come sia arrivato. Si comprende intuitivamente che la qualità del Parma non sia paragonabile a quella del Milan e che quindi non si doveva nutrire l’ambizione di scendere in campo al Meazza con la pretesa di dettare legge e farla da padroni. Ma nulla ne giustifica l’atteggiamento ultra-difensivo, nemmeno l’evidente gap in termini di cifra tecnica a favore dei meneghini. Se è comprensibile accamparsi nella propria metà campo quando si è di fronte alla capolista e sullo 0-0, nel momento in cui per bravura (alias concretezza) e con l’aiuto della fortuna sei avanti di due reti, che definirei molto episodiche, e il tuo rivale è costretto a sbilanciarsi e a scoprirsi nel tentativo di rimettersi in carreggiata, hai il dovere di osare qualcosina in più e di tirare fuori il coraggio per capitalizzare e dare un senso agli spazi che ti si spalancano davanti. E invece ci siamo accontentati di restare fedeli allo spartito di inizio partita, senza essere in grado di leggerne lo stravolgimento che noi stessi abbiamo determinato grazie ai gol di Hernani prima e Kurtic poi. Contro il Cagliari questa sera dovremmo registrare i recuperi di Kucka e Scozzarella, che insieme a Kurtic saranno chiamati ad innescare il tridente offensivo composto da Gervinho e Karamoh sulle corsie laterali e Inglese nelle vesti di “centroboa”. La truppa di Di Francesco si presenterà all’Ennio con un attacco tra i più interessanti della massima serie, Nandez, Joao Pedro, Sottil e Simeone, e un reparto arretrato non ugualmente attrezzato, e le 23 reti fin qui subite ne sono una dimostrazione. La salvezza passa anche e soprattutto da sfide come questa. Per superare i rossoblù non basterà il Parma eccessivamente prudente che si è visto a Milano. Luca Russo
Insomma, se pareggiamo di m…a contro la Fiorentina Russo è contento. Al contrario, un super punto contro il Milan, se pur fortunato, fa schifo.