L’insostenibile leggerezza del pallone, anno terzo / LA SCINTILLA DI GENOVA NON HA ACCESO IL FUOCO, MA ALMENO NON SI E’ SPENTA

(Luca Tegoni) – Questo Parma è un lento ricostruire quanto è stato distrutto prima dell’inizio del campionato. Come è difficile ritrovare i tempi, l’anima e l’entusiasmo di tante partite vinte negli anni recenti, gli anni del Nuovo Inizio.

Quest’anno, nato all’insegna del cambio totale e velleitariamente, generazionale, ci sta invece consegnando una squadra disorientata e impaurita, incerta come sono incerti questi tempi così avari di umanità.

Tutto sommato quest’aria malsana, dell’incertezza, sta contagiando tante squadre, dal vertice alla coda della classifica e le prestazioni buone spesso si alternano a quelle scarse. Tutte le squadre mancano di continuità, tanto nel gioco, tanto nei risultati.

Almeno ieri il Parma ha giocato per vincere al contrario del Cagliari che ha trasvolato il Tirreno per accontentarsi di un punto, veramente brutta squadra, la peggiore vista sin qui nel campo neutro del Tardini.

A metà primo tempo il Parma ha già dovuto ricorrere a due sostituzioni per infortuni muscolari recidivi, Scozzarella e Pezzella e questo ha, forse, inciso sulle strategie tattiche in fase offensiva anche se Gagliolo pur con passo e piede decisamente inferiore a quello di Pezzella si è proposto in avanti con discreta continuità.

Bene Kurtic, ebbene si finalmente lo posso dire anche se dopo un anno di prestazioni scarse non gli si può dar credito fino in fondo.

In attacco c’è poca intesa tra gli attaccanti e, per creare pericolosità palla a terra, Gervinho deve inventarsi qualcosa partendo da fermo. Per quanto riguarda Karamoh, quando è arrivato a Parma, abbiamo dato per scontato che fosse, come si dice, “un ottimo prospetto”. Beh forse bisognerà capire quale ruolo gli si attaglia meglio o, più semplicemente, se sia un giocatore di serie A, osa poco, deve saltare l’uomo e invece passa la palla indietro. Bobby fa ancora troppa fatica anche a fare le cose semplici, non può che migliorare.

La squadra non è ancora squadra, i meccanismi di costruzione del gioco latitano o si inceppano, undici individui stentano a diventare squadra.

La scintilla di Genova non ha acceso il fuoco, ma almeno non si è spenta.

Parma Cagliari zero a zero. Luca Tegoni

Stadio Tardini

Stadio Tardini

6 pensieri riguardo “L’insostenibile leggerezza del pallone, anno terzo / LA SCINTILLA DI GENOVA NON HA ACCESO IL FUOCO, MA ALMENO NON SI E’ SPENTA

  • 17 Dicembre 2020 in 12:57
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    Adesso ci mancava per farci ridere dietro anche nel Midweest il “comitato contro il rifacimento del Tardini”. 4 pensionati che in sicurezza, dotati dei sistemi di protezione individuale e nel rispetto del distanziamento sociale inviterei nelle latrine della tribuna centrale. Certo parlare di stadio oggi è come parlare di november porc alla Mecca, però davvero…che anche la stampa locale faccia 4 risate alle spalle di questi soggetti senza dargli nemmeno una riga. A meno che i membri del comitato non mettano a disposizione degli utenti del Tardini (se e quando aprirà) i loro cessi in luogo delle infernali latrine dell’Ennio.

  • 17 Dicembre 2020 in 13:44
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    Commento troppo severo e nostalgico, se Kurtic e Inglese avessero messo dentro le loro clamorose occasioni, staremmo parlando di tutt’altra cosa. Unico neo Cornelius, Inglese e Karamoh ancora lontani da una forma accettabile

  • 17 Dicembre 2020 in 16:08
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    Scozzarella credo abbia il record di infortuni in serie A rispetto alle partite giocate insieme ad Alvise Zago

  • 17 Dicembre 2020 in 17:36
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    Alle spalle di scozzarella in quanto a infortuni c’è grassi

  • 17 Dicembre 2020 in 22:34
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    Si galleggia.

    • 18 Dicembre 2020 in 07:25
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      Esatto, come gli stronzi.
      Si sta come in bonaccia nel mare gli stronzi (ungaretti)

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