TATTICA-MENTE, di Patrick Fava / IL CAGLIARI, SQUADRA IMPREVEDIBILE E POLITEMATICA: L’ANELLO DEBOLE E’ LA DIFESA
(Patrick Fava) – La sfida del Tardini, nel turno infrasettimanale di Mercoledì 16 Dicembre 2020, 107° Compleanno Crociato, si preannuncia delicata per entrambe le compagini e, ad oggi possiamo definirlo come uno scontro salvezza. La squadra di Mister Di Francesco è reduce dalla sconfitta interna con l’Inter di Conte, una partita nella quale i sardi han subito le iniziative dei neroazzurri, che sono riuscita a fare propria l ‘intera posta in palio solamente nei minuti finali. Il Cagliari ha nel reparto avanzato le sue armi migliori e con il rientro di Pavoletti può giocarsi le proprie carte anche dentro l’area di rigore, ma soprattutto è temibile in campo aperto, specie quando il terminale offensivo è Simeone. Il figlio del celeberrimo allenatore dell’atletico di Madrid è, infatti, un centravanti abilissimo nell’attaccare la profondità, abile, non appena ci sono le condizioni di palla aperta, a sfilare alle spalle dei difensori centrali avversari; il Cagliari, però, non è solo Simeone: può contare, infatti, sulla tecnica di Joao Pedro, molto bravo nel dribbling e nel passaggio filtrante, nonché nella finalizzazione, infatti, negli ultimi due anni, il brasiliano è stato anche il capocannoniere della squadra; l’unico suo difetto è l’incostanza di rendimento all’interno della gara stessa. I rossoblù, in questa stagione, sono riusciti anche a valorizzare diversi giovani provenienti dal Settore Giovanile: Carboni, ma soprattutto Sottil. Quest’ultimo è un giocatore davvero molto interessante. Esterno alto, abile nell’1>1 con buone doti sia a livello aerobico che anaerobico: deve solo migliorare negli spazi stretti e nel leggere le situazioni di gioco, ma è da temere sulle ripartenze. L’attacco del Cagliari, dunque, è ben assortito: tutti i giocatori a disposizione del tecnico pescarese hanno peculiarità diverse, tutto ciò rende li rende imprevedibili e politematici. Di certo l’anello debole è il reparto difensivo che soffre tantissimo le transizioni veloci degli avversari, nonché i calci piazzati. Le assenze di Godin e Klavan hanno sicuramente inciso negativamente sul fattore dei gol subiti, ma tendenzialmente la linea difensiva – ed in particolare i due centrali – soffrono gli attacchi alle spalle: questo particolare dovrà essere sfruttato a dovere dagli uomini di Liverani, i quali, ancora una volta a San Siro, hanno dimostrato la loro pericolosità in campo aperto. Il Cagliari ha nelle sue corde la possibilità di effettuare una fase di possesso differente: sfruttando sia la costruzione da dietro che la costruzione diretta. Di Francesco, quest’anno, ha optato per un 1-4-2-3-1 fluido: in alcune gare, infatti, il Cagliari ha effettuato una rotazione verso destra, alzando l’esterno basso di destra, Zappa, con conseguente ingresso dentro il campo del trequartista di fascia che poteva essere Nandez/Ounas e lasciando l’esterno basso di sinistra legato ai difensori centrali, per una disposizione che si tramutava in un 1-3-2-4-1, con Sottil Joao Pedro Ounas/Nandez e Zappa dietro a Simeone; insomma un Cagliari che ha cercato anche di offrire un calcio propositivo sfruttando la superiorità posizionale partendo dal portiere, cercando poi di occupare gli half spaces con più giocatori, pur dimostrando di essere poco reattivo nelle marcature preventive, principio fondamentale per praticare un calcio dominante in fase di possesso palla, di conseguenza Mister Di Francesco è tornato un po’ sui suoi passi, abbassando il baricentro della squadra. Prevedo, quindi, una partita molto tattica con un Parma che sembra tornato a vestire un abito più congeniale alle proprie caratteristiche, anche se ribadisco che il gruppo deve assolutamente migliorare nella gestione del pallone, perché anche questo può essere un’arma difensiva: è impensabile poter resistere a lunghe fasi di difesa posizionale, qualche inconveniente (rimpalli, falli, corner, punizioni laterali) fanno sempre parti di quelle variabili che possono comunque capitare tenendo un baricentro molto basso. Di questo siamo sicuri che il tecnico sia consapevole e che cercherà di trovare altre soluzioni, altrimenti diventeremo troppo prevedibili. Forza Parma. Patrick Fava
Simeone non è ancora positivo al Covid?