TUTTO PARMA E… CHIESA / I RISULTATI DELLA DOMENICA LENISCONO GLI EFFETTI DELLA GRAVE SCONFITTA CON LA JUVE
(Carlo Chiesa) – Tirare un sospiro di sollievo è sempre una piacevole sensazione. Dopo i risultati della domenica, la netta e umiliante sconfitta contro la Juventus prende fortunatamente una piega meno drammatica dal punto di vista della classifica, pur rimanendo pesantissima per la mancanza di quell’animus pugnandi che i tifosi vorrebbero sempre vedere in campo, soprattutto nella partita più sentita della stagione, e che la squadra ha invece chiuso a doppia mandata nei propri armadietti dello spogliatoio prima della gara. Il campionato è nettamente spaccato in due tronconi, formatisi non a caso. Il tasso tecnico delle formazioni che occupano la parte sinistra della classifica è decisamente superiore a quello delle altre. E fra queste, dove non arriva la tecnica, i rispettivi allenatori sopperiscono con una grande organizzazione di gioco, più portata all’offensiva (vedi Sassuolo) o alla robustezza del proprio atteggiamento difensivo (vedi Verona, terza miglior difesa del campionato). Nella parte destra della classifica regna il medesimo equilibrio, che può regalare a qualsiasi squadra una veloce risalita a fronte di qualche risultato positivo consecutivo, così come, al tempo stesso, l’alto rischio di precipitare a fronte di pochi, ma pesanti risultati negativi. In questo incerto campionato nel campionato, è buona cosa che il Parma stazioni ancora a metà classifica e soprattutto 5 punti sopra la zona caldissima, saldamente occupata da tre squadre che sembrano vivere difficoltà ben superiori a quelle dei Crociati.
La partita di sabato sera al Tardini rappresentava lo scontro tra una delle favorite del torneo di A1 contro una squadra del campionato di A2. Il doppio dei punti in classifica della Juventus rispetto a quelli dei Crociati, la diceva lunga sulla difficoltà dell’impegno. Forse ingannati dalle buone prestazioni contro Inter e Milan, però, ci si era illusi che negli impegni di cartello il Parma potesse dare il meglio di sé, sfruttando gli spazi che inevitabilmente, chi ha il dovere di fare la partita, lascia agli avversari. Per questo, al di là dei 4 goals incassati, la delusione più grossa arriva proprio da queste premesse. E ripensando alle parole della viglia del tecnico gialloblù (“Queste sono le partite ideali per misurarsi e capire il grado di crescita”), inevitabile chiedersi quanto lontano sia per il Parma il tanto sperato salto di qualità.
Ciò che ha lasciato maggiormente spiazzati, al di là della bravura dell’avversario, è stato l’atteggiamento remissivo e la totale assenza apparente di quell’ardente desiderio di tirarsi fuori da una situazione che rimane comunque delicata. Ma anche altri aspetti hanno deluso. A partire dall’organizzazione difensiva, apparsa solida soltanto nei primi 15 minuti e sfaldatasi come tenera argilla davanti alla manovra indiavolata e imprevedibile della Juventus più bella di sempre nell’attuale campionato, tanto da far apparire una colonna come Bruno Alves (il peggiore in campo insieme a Sohm e Gervinho) uno spaesato giovane all’esordio. La manovra offensiva, poi, necessita di cure particolari per trovare continuità ed efficacia, oltre a quella cattiveria e a quel cinismo che permettono di sfruttare al meglio le poche occasioni create. Le sole 4 reti realizzate nelle ultime 7 partite, fra l’altro concentrate in 2 gare soltanto, hanno portato l’attacco Crociato ad essere il meno prolifico del torneo, dietro soltanto a quello del Crotone, ed è figlio di una manovra offensiva poco efficace che sfrutta di tanto in tanto l’inserimento dei centrocampisti, ma non permette mai alle punte (soprattutto quelle centrali, ancora a secco entrambe) di avere palloni giocabili da scaricare in porta. Infine anche Liverani ci ha messo del suo. La fiducia ad un ancora acerbo Sohm, capostipite di una nuova generazione di acquisti da valorizzare, ma che sta obiettivamente deludendo, peraltro nel fondamentale ruolo di centrocampista centrale, non ha convinto, così come Kucka esterno d’attacco, ancora una volta schierato in un ruolo non suo e praticamente assente in fase difensiva. La mancanza degli opportuni accorgimenti alla catena di destra, dove Iacoponi ed Hernani sono andati perennemente in tilt sulle ficcanti incursioni di Alex Sandro e compagni, ha poi completato l’opera.
Ora la grande opportunità di spiccare il volo per i Crociati è rappresentata dai due prossimi scontri diretti contro il Crotone allo Scida, prima della pausa di Natale, e contro il Torino al Tardini all’esordio nel nuovo anno. Ovvio che, per non trasformare il volo in una rovinosa e dolorosa caduta, il Parma dovrà essere molto diverso da quello per nulla ammirato sabato sera. Carlo Chiesa
Siamo a 12 punti e a +5 sulla zona rossa non avendo praticamente l’attacco funzionante. Io direi che è un miracolo.
Vedrai che fine farà il miracolo se non si vincera’ la partita con il Crotone.
V+Ci pensate subire anche un solo gol dall’attacco più scasso della serie 🅰?