CARMINA PARMA, di Luca Savarese / NELLA SERATA IN CUI PAREVA DESTINATO A SOCCOMBERE IL PARMA RENDE DURA LA VITA ALLA LAZIO ED ESCE CON ONORE DALLA COPPA ITALIA

(Luca Savarese) – Partiamo da una n0ta di servizio. La telecronaca – definirla tale è un eufemismo, poiché somigliava ad un pensatoio da bar con i microfoni aperti – finisce dritta tra le peggiori della storia del servizio pubblico. Gigi Zamponi (telecronista) e Massimo Piscedda (commento tecnico) danno luogo, su Rai Due, ad una serie di errori da matita blu, tra questi lo scambiare sovente il Parma per il Verona, il non azzeccare i giocatori, insomma sembrano piombati lì per caso, senza adeguata preparazione. Caro signor Bulbarelli, direttore di RaiSport, va bene che la sua passione è il ciclismo, ma stia attento a scegliere bene chi deve raccontare cosa, altrimenti si corre il rischio di consegnare agli ascoltatori un prodotto di infima qualità, che lungi dal far venir voglia di seguirlo, desta, al contrario un subitaneo desiderio di cambiar canale. Fortuna, che mamma Rai offre anche la possibilità di godere del racconto della gara alla radio, dove Massimo Barchiesi in coppia con Nicola Zanarini, almeno danno luogo ad una narrazione tranquilla e corretta, senza scossoni e strafalcioni finiti nel mirino social di tifosi e addetti ai lavori.

Detto ciò, proviamo ad entrare nel merito delle cose di campo. Partiamo dalla fine, al di là dei due gol che subisce, il secondo davvero sfortunato, la freschezza di Simone Colombi, il portiere classe 91, è un bel segnale: anche se impiegato davvero col contagocce, si fa trovare pronto. Non lo stesso aggettivo si può spendere per la difesa, subito impacciata, confusa poco sincronizzata. Così la Lazio con Muriqi, sfonda piuttosto indisturbata, i pali salvano il Parma mentre la testa dell’ex Parolo, la punisce. La Lazio, con le seconde linee, fa la partita, non è l’Aquila tripallica del campionato che venerdì sera ha divorato la Roma, giochicchia e gestisce. Il Parma, prova timidamente ad affidarsi all’estro di Brunetta, che però nelle luci della ribalta romana, non si accende. Sprocati ha perso quella vena realizzativa che aveva trovato lo scorso anno, nella prima parte di campionato quando al Tardini segnò alla Roma.

Nel secondo tempo la Lazio riaccoglie il suo Capitano, il combattente di tante battaglie: Senad Lulic, che rientra dopo un lungo calvario. Il Parma, dopo l’addio di Lucarelli, non ha di fatto più trovato uno così. Per poco, però non trova il pari: Mihaila si trova la palla gol tra i piedi ma coglie la traversa. Ma il rumeno, lo manda Mutu. Infatti alla seconda chance, non sbaglia e con un destro basso e vellutato buca Strakosha e zittisce tutti. Il Parma torna a segnare in trasferta, e nella serata in cui sembrava destinato a soccombere, rende dura la vita alla Lazio.

Risolve le preoccupazioni laziali Muriqi, che con un terzo tempo da basket, salta ed inzucca: la palla sbatte sulla schiena del povero Colombi, bravo comunque a tenere alta la guardia fin lì e va in porta. Sembrava un gol che fece Nicolino Berti in un derby di Milano quando la palla colpì la schiena di Seba Rossi prima di terminar in rete.

Nella rete della pesca romana, il Parma non trova i Quarti, ma mette una prestazione, specie nel secondo tempo, a testa alta. Lazio in campionato a Parma, Sassuolo in trasferta, Lazio a Roma in Coppa Italia: tre indizi fanno una prova, il Parma è tornato a soffrire ed a far soffrire. Luca Savarese