IL GALLO DI CASTIONE / FINCHE’ SIAMO RIUSCITI A CONTENERE BUSI, STRETTO NELLA MORSA IACOPONI-GRASSI PER IMPEDIRGLI DI NUOCERE, CE LA SIAMO CAVATA…
(Il Gallo di Castione) – Stamattina ho fatto colazione col latte alle ginocchia che mi ha fatto venire il vedere un terzino belga nella nostra area di rigore. Vi voglio raccontare dell’ossimoro, che è una figura retorica paradossale, dove dentro la stessa frase ci sono due parole che non potrebbero stare insieme. Per esempio ghiaccio bollente oppure silenzio assordante e ancora Busi difensore. Che poi, è anche Lunedì, che alla fine il Lunedì, tolte le prime 24 ore, non è poi così male. Sarebbe stato troppo svegliarmi, aprire la Gazza e leggere la classifica della serie A con tre squadre sotto il Parma. Ma è un anno troppo sfigato: se entrassi in un pagliaio son sicuro che mi pungerei con l’ago. Infatti nell’ultimo minuto di recupero il nostro terzino ha sgambettato l’avversario che si avviava verso la bandierina del corner. Ma si sa che in Belgio insegnano che bisogna impedire agli avversari di abbandonare la tua area, costi quello che costi, facendo veloci prima che arrivino i tre fatidici fischi, ed ecco che se sei bravo arriva un solo fischio, con l’arbitro che indica il dischetto. Missione compiuta, nei Paesi Bassi sarebbero fieri di lui.
La partita è stata bella, a tratti entusiasmante, con il Mister che in piena emergenza ha studiato grandi soluzioni tattiche, in particolare finché siamo riusciti a contenere Busi, stretto nella morsa fra Iacoponi e Grassi per impedirgli di nuocere, ce la siamo cavata. Ma una volta lasciato solo, ecco che ha colpito proprio sull’ultimo giro di lancette, con il grido di gioia strozzato in gola di decinaia e decinaia di tifosi lungamente provati dal virus e dagli schemi moderni di Liverani. Io pensavo, poi, ai suoi compagni di squadra: come il suo compatriota Dierckx (o DirectX, se preferite…) che stava scrivendo la favola della sua vita, esordendo a 17 anni contro una squadra di alta classifica senza subire gol. Oppure al martire Kuco che seppure ferito sporcava col sangue della fronte il pallone della marcatura vincente. E ancora ai “ai ritorni obbligati” di Grassi, Iacoponi e Pezzella, schierati anche se forse non proprio guariti per l’emergenza e che ci avevano condotto quasi alla grande impresa. Vedere il Mister D’Aversa che batte i pugni disperato sul plexiglass della panchina e che se ne esce nell’intervista post-partita parlando di nuovi arrivi indispensabili e subito ci fa capire che tutto il lavoro buttato via dall’egoismo di Gervinho (che doveva andare alla bandierina a perdere il minuto residuo ed invece voleva segnare) e dalla pochezza del quasi-difensore gli brucia, tantissimo.
In un articolonzo precedente avevo chiamato a tutto titolo la maturazione del giocatore lontano dal campo di gioco, certi danni in alcuni momenti nevralgici del campionato sono difficilmente assorbibili da una squadra in grave crisi di classifica. Ma non voglio con tutto ciò buttare la croce su un giovane (cognonimo del noto Aldo, scrittore), che per imparare deve sbagliare: prestiamolo alla Reggiana, così si sfoga con calma. E non voglio lamentarmi ancora, anche se tutti si lamentano: per dire, dei nani hanno scritto sui muri “abbasso la figa”, gli ecologisti han scritto sulle bandiere “salva una pianta, mangiati un castoro” e nei tempi Covid va di moda “meglio andare in una casa chiusa che restare chiusi in casa”: la verità è che non se ne può veramente più, rischiamo tutti la salute mentale.
Di sicuro, tornando al pallone, abbiamo motivi per essere ottimisti. Intanto arriverà un terzino destro, che non ce l’abbiamo, in rosa, solo che la scelta di Conti mi fa venire un dubbio. Prima di giocare nel Parma devi per forza esserti rotto i legamenti, se no non ti comprano? Ed invece Benatia che, ha sempre giocato sino ad oggi, lo rompiamo con calma quando arriva a Collecchio come lo Juventino e l’Argentino? L’uscita fra le righe di D’Aversa che avrebbe fatto capire che i tanti infortuni son dovuti agli errori di preparazione del suo antecedente allenatore non l’ho mica poi capita, che di infortuni noi siamo i campioni da anni (inclusi quelli della sua precedente gestione). Chissà che con il rifacimento del Tardini non risolviamo anche questo problemuccio, che se non altro ci ha dato il record di primo 2003 partito titolare in Europa, che ha dato la prima soddisfazione al nostro munifico Presidente. Dimmi perché Carli (come canterebbe il mitico Dido) non hai cambiato prima allenatore (non basta che tu lo avessi scelto per difendere l’indifendibile) e perché ancora torni a sostenere in una recente intervista che ha pagato la crisi di gioco un innocente, se in una settimana o poco più abbiamo visto un nuovo Parma. Andiamo a giocarci la partita coi cugini della Samp convinti di potercela giocare, intanto col Sassuolo è stata la prima partita dopo mesi che l’abbiamo guardata sino alla fine.
A proposito, lo sapete che nel deserto ogni mezz’ora passa una formica ? E allora ? E allora due formiche… Il Gallo di Castione