TATTICA-MENTE, di Patrick Fava / FOTO ANALISI DELLA SCONFITTA CON L’ATALANTA

(Patrick Fava) – In quella che si rivelerà l’ultima partita dell’ex mister Fabio Liverani, il Parma soccombe al Gewiss Stadium di Bergamo 3-0. Un match durato un’ora, ovvero fino a quando i ducali hanno preso il terzo gol ad opera di Gosens. I Crociati avevano approcciato bene la gara nei primi minuti, cercando di mantenere il possesso palla e di arginare le marcature uomo su uomo da parte degli orobici nella metà campo avversaria: nella fattispecie Muriel su Bruno Alves, Ilicic su Valenti e Pessina su Cyprien, mentre sugli esterni bassi era prevalentemente Hateboer a sagomarsi su Gagliolo, mentre Freuler scalava su Busi. Gasperini tende a cambiare l’uscita sugli esterni bassi in base alla velocità del pallone, all’ altezza della palla e ai movimenti degli avversari: sta di fatto che i nostri hanno puntato a cominciare l’azione proprio sugli esterni bassi, che almeno inizialmente erano i giocatori privi di opposizione: da qui parte il pressing con le scalate in avanti degli uomini di Gasperini che impediscono le giocate sugli appoggi vicini e rendono difficile il prosieguo del gioco degli avversari, lasciando esclusivamente la palla dietro la linea di difensiva o sull’ultimo riferimento, nella fattispecie Inglese che è stato anticipato sistematicamente da Palomino, non riuscendo a far respirare la squadra Crociata.

Qui sopra una palla persa da Inglese che avrebbe potuto dare ai Crociati una potenziale occasione: sul capovolgimento di fronte l’Atalanta va in vantaggio con Muriel. Analizziamolo:

Dopo l’errore di Inglese, l’azione si svolge sulla destra: Gagliolo avrebbe dovuto lasciare la marcatura di Ilicic, in quanto sulla corsia stava per arrivare Hateboer, lasciando ad un centrocampista la marcatura sullo sloveno.

Il susseguirsi dell’azione porta Ilicic all’interno del campo, con il grave errore da parte di Sohm di fare una pressione troppo allentata che dà la possibilità ad Ilicic di verticalizzare facilmente. Da notare, nella foto, la postura sbagliata di Busi, con entrambi i piedi rivolti su Gosens e con Valenti e Bruno Alves che avrebbero dovuto scalare verso destra. Bruno Alves si trova con due giocatori vicini, con Valenti senza marcatura. Le maggiori responsabilità sono, comunque, di Busi che avrebbe dovuto stare più stretto e con una postura più chiusa: in quel caso avremmo preso un cambio di gioco e non una palla filtrante.

Nell’immagine sopra ancora un errore , di Busi che si fa attrarre dalla posizione di Muriel: in questi casi è sempre il centrale che dovrebbe uscire, perché altrimenti l‘esterno avversario si trova senza opposizione.

Nell’immagine sopra si vede un’altra caratteristica della difesa del Parma e in particolare di Bruno Alves che non esce in pressione su Muriel, dando la possibilità all’attaccante colombiano di potersi girare e puntare la linea difensiva.

Qui sopra, invece, un’altra situazione nella quale i gialloblù avrebbero dovuto stare attenti: l’inserimento del trequartista Pessina. Cyprien avrebbe dovuto seguire il taglio alle spalle di Busi, in quanto Bruno Alves è impegnato su Muriel.
Insomma: sono tanti gli errori tattici in fase di non possesso. I Crociati sembrano non riconoscere le situazioni di gioco e soprattutto sembrano aver difficoltà nel contare, in fase di non possesso palla: infatti si creava un 5>5 nell’ultima linea, inserendo anche Cyprien e Pessina e questo ci porta a dire che ogni inserimento proveniente dalle retrovie degli avversari andava seguito, altrimenti la nostra linea difensiva si sarebbe trovata in inferiorità numerica.
Il Parma è partito bene nella prima frazione, sfruttando, almeno inizialmente, gli uomini liberi: gli esterni bassi e il portiere Sepe, ma, piano piano, si è sciolto, con numerosi errori a livello tattico in fase di non possesso ed in particolare sulla linea difensiva. Errori che, contro una squadra organizzata come l’Atalanta non te li puoi certo permettere!
Da sottolineare, inoltre, la forza degli orobici che, abituati alla ricerca dell’anticipo e a seguire i movimenti sul corto degli avversari, sono riusciti ad anticipare Inglese sistematicamente: l’attaccante ex Napoli e Carpi non è quasi mai riuscito a girarsi e a fare respirare la squadra con Palomino che, sul piano fisico, ha stravinto il duello mettendo anche in difficoltà l’avversario sul piano psicologico.

Nella ripresa il Parma sprofonda e il 2-0 è figlio di questa prima parte di stagione: il raddoppio nasce da una rimessa laterale con Pessina che si ritrova il pallone tra i piedi e, marcato da Valenti e Cyprien, scarica a Gosens. Bruno Alves attua una diagonale troppo lunga, forse pensando che Cyprien possa intervenire su Zapata, con Busi che avrebbe potuto stare leggermente più stretto: sta di fatto che Gosens riesce a verticalizzare su  Zapata che può involarsi verso la porta, senza che Bruno Alves intervenga, e batte l’ incolpevole Sepe per il 2-0 al 49′.
Il Parma prova a rialzare la testa e avrebbe anche la possibilità di riaprire la gara con una bella iniziativa di Pezzella, il quale prova a servire un pallone in profondità per Mihaila (uno dei migliori), ma quest’ultimo viene anticipato all’ultimo da uno straordinario intervento di De Roon in ripiegamento difensivo.

Dopo questa fiammata il Parma subisce il 3-0 e la partita in pratica si chiude qui. Ed ancora una volta è un errore grossolano della linea difensiva a contribuire al terzo gol degli orobici.

L’azione è prolungata: parte da sinistra poi una volta appurata la chiusura dello spazio da parte degli avversari, gli orobici tornano indietro e muovono il pallone fino ad arrivare dalla parte opposta con Hateboer che serve Malinovsky subentrato ad Ilicic che serve Zapata, sul quale, ancora una volta, esce erroneamente Busi (sarebbe dovuto uscire Bruno Alves che predilige la copertura dello spazio): il terzino belga lascia libero lo spazio per l’inserimento di Gosens che trafigge ancora una volta Sepe.

Ci sarà tanto da lavorare per Mister Roberto D’Aversa: il Parma ha bisogno di ritrovare quella compattezza e quello spirito di sacrificio che l’ha sempre contraddistinto durante la sua gestione. C’è veramente poco altro da dire di questa gara nella quale gli avversari sono stati nettamente superiori sia sul piano dell’organizzazione che sul piano fisico. Le attenuanti per Mister Liverani sono tante: mai, come in questa gara, si sono visti i limiti tattici di alcuni giocatori, specialmente dei nuovi arrivati che sicuramente hanno delle qualità, ma devono riuscire a crescere tatticamente alla svelta. Il campionato italiano non è sicuramente il migliore dal punto di vista tecnico, ma dal punto di vista tattico è il più difficile di tutti e il minimo errore può costare caro come è successo ai gialloblù. Ora spazio a Mister D’Aversa, convinti che vedremo una squadra attenta a non concedere profondità con attenzione maniacale nella difesa della porta, cercando di sfruttare gli spazi che concederanno gli avversari, attirati in avanti dal pressing basso organizzato dai ducali. Forza Parma. Patrick Fava

 

Patrick Fava

Patrick Fava, 37 anni, di professione impiegato ed allenatore di calcio (UEFA B) come hobby, attualmente è in forza al Fiorano (Campionato di Promozione Girone C. Appassionato di match-analysis e di tattica calcistica è sempre pronto a studiare i principi di gioco dei grandi allenatori italiani ed europei, ma soprattutto è un grande tifoso del Parma