CARMINA PARMA, di Luca Savarese / ORA SI SALVI ALMENO LA BARAK DELLO SPIRITO
(Luca Savarese) – Alla fine il Parma che gioca di Lunedì sera è lo stesso che aveva giocato al Tardini Domenica. Cambia il giorno, ma non il risultato. No, nemmeno questa volta arrivano i punti, ma si aggiunge solo un’altra amarezza nel baule di una stagione davvero scriteriata. Eppur le cose si erano messe bene in avvio per la truppa Crociata: il rigore trasformato dal cecchino degli undici metri, Jurai Kucka, pareva essere l’inizio di una di quelle trasferte rivoluzionarie che ogni tanto il Parma sa (o sapeva?) tirare fuori dal cilindro. Invece, era solo l’ennesima illusione destinata ad essere smentita da un inesorabile piano inclinato. Più squadra il Verona, capace di trovare con l’ex Dimarco, un altro della Juric band che merita, e seduta stante, la nazionale, la rete del pari. Più gruppo quello scaligero, cioè in grado di non fasciarsi la testa se subisce il gol, ma al contrario, di cavarne materiale prezioso per ributtare la pallina oltre la rete. Soffrono insieme e insieme gioiscono i ragazzacci di Juric. La pallina, la mette definitivamente di là, con una schiacciata in perfetto stile ping-pong, uno che nel mercato estivo, era stato a lungo corteggiato dall’allora Parma di Liverani, poiché il tecnico viterbese lo aveva allenato a Lecce: Antonin Barak. Inzuccata di testa su preciso corner calciato da Dimarco. Il ceco, nel dopo partita, non si limita a dire le classiche frasi di circostanza, ma dice una cosa che raramente si sente dai suoi colleghi. “Certo noi facciamo quello che ci dice il mister, ma ci piace anche sentire calcio”. Ecco, è proprio questo verbo sentire, unito al complemento oggetto calcio, che permette agli scaligeri di scalare montagne fino a qualche tempo da solo impreviste. Di “sentire calcio” riesce ancora il Parma? Non questo, adesso non ancora. Quello che al Bentegodi si è sentito è solo una grande fretta di fare. La pressione si taglia col coltello e la classifica stagnante racconta che l’andazzo intrapreso è da tregenda, ma in certi frangenti, occorrerebbe magari non forzare la giocata, passare la palla se non si è lucidi per la conclusione: vero signor Gervinho? La bottega tecnica e tattica sembra essere andata a ramengo, ora si salvi almeno la Barak dello spirito. Luca Savarese
A vedere come gioca e come segna Barak e poi a vedere Cyprien…
Sepe è quello che ha toccato più palloni di tutti… non aggiungo altro. Per me poi l’unico allenatore che doveva arrivare era Donadoni. Tanto lo sbruffone non verrà esonerato.
Mi spiace caro Parma, a cui il mio amore è incondizionato. Ti stanno umiliando tutti, non salvo nessuno…Quanto vorrei essere ancora a ARZIGNANO dove l’amore e l’atmosfera erano magiche…. Spegnerò la luce per non ricordarti in questo momento buio, forse peggio di quello del fallimento, sperando di aprirli quando tutti questo banditi se ne saranno andati….
Tornaci tu ad Arzignano. Se hai mollato e non hai più voglia di soffrire e lottare, fai il piacere agli altri tifosi di andare ad Arzignano senza farti troppo sentire, che con questi commenti deprimenti rischi di portarti dietro ad Arzignano altri tifosi che avrebbero ancora voglia di combattere. La salvezza è ancora possibile. Se non ci credi più, secondo me è più salutare per tutti che tu non scriva più niente.
Ma Ferrari e Pizzarotti che ad Agosto in conferenza stampa, dicevano che il Parma spendeva troppo per i punti che faceva rispetto alla concorrenza e che per salvarsi bastava fare un punto in più della 3° ultima anche riducendo il budget, dove sono finiti? Non parlano più?
Hanno trovato lo Zio d’America cui vendere Fontana di Trevi (come in un celebre film di Totò) e sono scappati ?
Noi sono mesi che parliamo di Krause, di Carli, di Liverani, di D’Aversa, etc.
Ma i veri responsabili di questa tragedia sportiva sono loro due, insieme agli altri magnifici 7, con la complicità della stampa parmigiana tutta, che si guarda bene da andarli a prendere sotto casa per chiedere spiegazioni. Vergogna!
Povera Parma, città piena di industriali e di miliardari, ma nessuno che ha avuto la bontà di restare e di costruire qualcosa di importante per la città e per questa maglia gloriosa.
Per 30 denari hanno abbandonato la Gloria delle promozioni, per abbracciare la via della Damnatio Memoriae nella loro stessa città.
Hanno preferito abbandonare il loro gioiello di famiglia appena creato ad uno yankee qualsiasi, che seppur pieno di entusiasmo e di dollari, pensa di gestire una squadra in serie A come se fosse un torneo di FIFA o di Football Manager.
Sono curioso di leggere i suoi tweet l’anno prossimo, quando saremo in serie B con una squadra da rifondare da zero! Ne vedremo delle belle.
Da “Come noi nessuno mai” a “Come noi mai più” è un attimo
Grande Markness !!!ti quoto al 100% anzi al 1000% io è da un pò che lo scrivo …dopo i vari pareggi insipidi e indegni con fiorentina cagliari e benevento, tutto il male di questa stagione che oramai al 90% ci vede condannati parte dalla cessione della fontana di trevi ,perfetta questa metafora che hai usato per descrivere il misfatto compiuto quest’ estate……nessuno che chiede qualcosa a i 7 del ” come noi nessuno mai”sul momento della squadra
Forse è meglio che impari a leggere, ho detto che vorrei tornasse l’atmosfera di arzignano, ma probabilmente tu in quel periodo tifavi juve e certe cose non puoi capirle. Purtroppo chi deve combattere sono i giocatori e non i tifosi perchè altrimenti avremmo già vinto diversi scudetti…. continua a crederci poi vedrai che ti sveglierai anche tu…
Scusami, ma so leggere abbastanza bene: ”Quanto vorrei essere ancora a ARZIGNANO” è una frase non particolarmente difficile da capire. Al limite dovresti imparare meglio tu ad esprimerti se non vuoi essere frainteso. Io tifavo Parma quando c’era Zola e tiferò Parma anche domani, non ho bisogno di star qua a fare la gara a chi sputa più lontano. Se tu per primo però hai perso l’amore magico che stai rimpiangendo, non fare l’errore di generalizzare questo tuo sentimento a tutto il tifo.
Io tifo sempre Parma. Fino alla fine. Secondo me, chi non vuole più tifare ma vuole solo cercare dei colpevoli, è il momento che stia zitto e che lasci i tifosi che hanno gli attributi a supportare la squadra.
In campo ci vanno i giocatori, ma l’atmosfera che si respira in questa sede virtuale come in altre arriva anche a chi poi va in campo. Siamo e saremo sempre il dodicesimo uomo.
Io magari avrò un brutto risveglio a maggio come dici tu, ma intanto finchè i numeri non ci condannano continuo a tifare.
Markness hai centrato in pieno il punto. I 7 hanno fatto una figura di pelma colossale, manco tre anni di A in grado di fare. Quando un Preziosi è lì da 20…
Faccio due appelli. Uno a straje e su questo ringrazio l’amico pencroff di lascere li col vamos o a questo punto chiamiamo direttamente l’oslone nero parmigiano tifoso strisciato penna d’oro della Gazzetta dello sport amico di Ancelotti e facciamo prima. Il secondo a parmalive. Vi prego di piantare lì con gli articoli altri crociati. Di quanti minuti fa Carannante, Golfo o Nocciolini non frega nulla a nessuno.
Faggiano che ha preferito Preziosi la dice lunga…