IL GALLO DI CASTIONE / L’IMPORTANTE NON E’ VINCERE, MA PARTECIPARE. PERO’ SENZA PERDERE O PAREGGIARE…

(Il Gallo di Castione) – A Villa Bernarda ci troviamo a vedere il Parma e, dato che il Parma non perde mai, finisce che per cambiare argomento filosofeggiamo sui temi cogenti della vita.
Nella botte piccola ci sta… poco vino. Questa è la saggezza vissuta che da Castione ci illumina con le sue perle da pirla che galleggiano sugli effluvi etilici, come anche “chi va con lo zoppo… arriva dopo” e “gallina vecchia… fa schifo”.
Dicevamo dell’ennesima mancata vittoria del Parma. Al San Paolo (Diego Maradona) abbiamo subito due gol su tre tiri in porta del Napoli. In occasione del primo gol c’erano sette difensori del Parma che hanno lasciato entrare in area indisturbato il Napoletano; sul secondo gol deviazione sul cross, deviazione sul tiro, palla dentro. Qualcosa dovevamo fare.

Così siamo partiti per una trasferta impegnativa da Castione, siamo arrivati sino a Fontanellato sfidando le regole della zona arancione che non è il modulo col quale gioca l’Olanda. Siamo andati ad accendere un cero alla Madonna ed abbiamo fatto il voto che, in caso di salvezza del Parma, brinderemo nelle antistanti osterie del Santuario. Mentre officiavamo all’accensione abbiamo avuto un apparizione: ci è apparso De Coubertin e ci ha detto che l’importante non è vincere, ma partecipare, senza però perdere né pareggiare. Quindi, ritemprati dalle nuove forze arrivate dal calciomercato invernale, si riparte tutti insieme per centrare l’impresa salvezza con rinnovato entusiasmo. Proprio perché presi da tanto entusiasmo, siamo un po’ allibiti di fronte alle dichiarazioni del post partita del Mister e del Direttore Sportivo alla fine del Calciomercato all’hotel che ha ospitato la fine delle trattative. D’Aversa ha dichiarato che le sue richieste non sono state esaudite, il DS ci ha detto che ha fatto quello che voleva il Presidente, Lucarelli è d’accordo con tutti e due, o forse con qualcuno dei tre, lo scopriremo solo vivendo. Il Presidente ha dichiarato che ha piena fiducia in Carli e D’Aversa, ma ha in pratica esautorato il primo e scontentato il secondo, contravvenendo agli accordi che avevano favorito il suo ritorno. Ma visto che ho iniziato con le Leggi di Murphy, vi rimando a quella della comunicazione che ben si presta alla fattispecie “L’inevitabile risultato del miglioramento e dell’allargamento della comunicazione tra differenti livelli in una gerarchia è il considerevole ampliamento dell’area di incomprensione.” Ma in fondo comprare una squadra di calcio, avrà pensato Krause è privo di problemi, tanto come una macchina: gli unici problemi sono il guidatore, i compagni di viaggio e la strada. Ma del resto se il progetto economico finanziario consiste nel comprare giocatori giovani per rivenderli al doppio, mi pare tutto molto semplice: è per un non-musicista che fa diesis è cinques più cinques. Per farla breve: tutto un pastrocchio, con la morale che abbiamo tredici giovani di sicuro avvenire, ma ci mancano giocatori indispensabili in questo momento di crisi. I giocatori indispensabili sono il sostituto di Scozzarella (ceduto lasciando un bel buco li al centro) e un bomber di sicura resa, stante che fra i nuovi arrivati uno è troppo giovane e uno troppo vecchio. Entrambi potrebbero essere piacevoli sorprese, ma non sono i “giocatori pronti” richiesti dall’allenatore. Peraltro, quando ci si smarrisce, i progetti devono lasciare il posto alle sorprese, ed è allora, ma solamente allora, che il viaggio comincia; talvolta, quando si è nei guai, per uscirne bisogna fare qualcosa (nel pensiero sofistico Daversiano) di folle, tipo cambiare schema per rinunciare al giocatore che non hai e a non doverne per forza adattare uno fuori ruolo. Oppure provare a dare davvero fiducia a uno o più di quei tredici giovani che hai in organico. Anche se non li volevi, anche se sono immaturi. In quattro partite ne hai perse tre e pareggiata una. Hai segnato due gol, ne hai incassati uno slubio. Il cambiamento non porta sempre crescita, ma non c’è crescita senza cambiamento: non puoi scoprire nuovi oceani se hai paura a staccarti da riva. E poi sono arrivati due giocatori pagati quindici milioni cadauno che messi insieme hanno gli anni del Capitano che bisognerà fare giocare, perché costano il doppio degli otto arrivati in Settembre che non hanno mai giocato. Bisognerà pensarci. Poi se D’Aversa va nel bosco a raccogliere frutti per i suoi nuovi giocatori, è veramente a moreIl Gallo di Castione

Stadio Tardini

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13 pensieri riguardo “IL GALLO DI CASTIONE / L’IMPORTANTE NON E’ VINCERE, MA PARTECIPARE. PERO’ SENZA PERDERE O PAREGGIARE…

  • 2 Febbraio 2021 in 07:39
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    Questi articoli mi piacciono moltissimo perchè fotografano perfettamente ma con sarcasmo la situazione.
    Alla fine as pèrla ed balò… il cosi importanti jèn miga costi.

    • 2 Febbraio 2021 in 12:51
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      Vedi, ai buffoni di corte nel medio evo era permesso dire tutto, erano i “consiglieri del re” perché gli dicevano la verità, al contrario dei “cortigiani vil razza dannata”.
      L’unico inconveniente era che quando il re era di cattivo umore gli faceva tagliare il collo. Ma il buffone astuto in quei giorni spariva nei boschi e ritornava nei giorni di festa. Speriamo di festeggiare la permanenza in A.

  • 2 Febbraio 2021 in 11:51
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    Dicono che Carli prima di Benatia e Fazio avesse pensato a Oluwafikayomi Oluwadamilola (Tomori quello andato al Milan), per la difesa. Alla fine pensando di tesserare Benatia è andato su Bani perché per Fazio la Rai non voleva rinforzare il Parma (che come si è evinto dalla telecronaca di Lazio Parma è squadra già retrocessa e quindi da maltrattare per le alte sfere di Saxa Rubra ), mentre Oluwafikayomi non capiva bene chi fosse e che nazionalità avesse (nigeriano, canadese, inglese?). Carli intervenuto qualche settimane fa a Tv Upi disse anche che “manzuchis” non era un profilo adatto come punta perché era avanti di età, svincolato, poco allenato e proveniente da un campionato poco allenante. Infatti ha preso Pellè che era in ferie a Dubai, svincolato dalla Cina. L’ottimo professionista ha rivelato altresì di non aver preso Rugani e Bonazzoli perché già completi anche a centrocampo. Siamo in una botte di ferro.

    • 2 Febbraio 2021 in 12:54
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      Il Presidente è un decisionista, se voleva Rugani se lo andava a prendere lui.
      Carli non mi gusta, o meglio non mi piace come ha lavorato, però non la sappiamo mica tutta .

      • 2 Febbraio 2021 in 17:57
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        Infatti, Carli ha dovuto legare l’asino dove vuole il padrone.

  • 2 Febbraio 2021 in 14:13
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    Su Carli e i villanzoni di corte, hai ragione, mica la sappiamo tutta!
    Il Re ordina e lui esegue in fretta e furia, sia ad ottobre o giù di lì, quando c’è stato il Mercatone autunnale, quello del facciamo in fretta basta che si sforni qualche pargolo, e idem con quello invernale dove fra un d’Aversa che prega per avere ritocchi d’antiquariato, e il Re per non fargli venire una crisi di rigetto lo accontenta a metà…ma Carli, dai boschi, non ritornerà, finché le campane a festa suoneran !

    • 2 Febbraio 2021 in 16:39
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      Facciamo un po’ di ironia va…che s la gà dander mel almeno a ridema un pò

  • 2 Febbraio 2021 in 15:24
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    A Marsiglia sanno come fare. Sconsiglio al DS di andare a “lavorare” là, non stanno mica tanto li a menare il cane per l’aia i portuali quando capiscono che non vai bene…

    • 2 Febbraio 2021 in 17:48
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      Non prenderei ad esempio i fatti di Marsiglia, dai.

    • 2 Febbraio 2021 in 18:01
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      Certo, proprio un bell’esempio di civiltà, c’è da andarne fieri!

  • 2 Febbraio 2021 in 21:45
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    In mezzo al campo siamo stracarenti… perché non prendere lasse schone!? È svincolato e per caratteristiche sarebbe quello che ci serve…

    • 3 Febbraio 2021 in 11:01
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      Cyprien se ritorna il giocatore che è stato ha davanti dieci anni da protagonista. Recuperare i giocatori e iniziare i giovani è il compito di D’Aversa. Solo che è poco compatibile con le esigenze di classifica pressanti. Vedremo che succede..

  • 3 Febbraio 2021 in 12:32
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    Almeno sanno come “accompagnare” alla porta soggetti che stanno rovinando la stagione

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