IL GALLO DI CASTIONE / QUANDO PENSI CHE IL PEGGIO SIA PASSATO ED INVECE E’ ANDATO A CHIAMARE I RINFORZI…
(Il Gallo di Castione) – Pranzo della domenica a Villa Bernarda davanti al maxischermo. Di buono c’è che ho finalmente appreso appieno il concetto di disturbo alimentare: praticamente il Parma che gioca a mezzogiorno mentre stai mangiando e al secondo gol dell’Udinese ti va tutto di traverso. Allora la butti sulla filosofia, quella contadina coi suoi antichi adagi: Sè’t bêv èl ven tè dventi furâb, sè’t bêv ädla birra tè dventi fôrt, sè’t bêv äd l’aqua löža at tè chêg adôs, come dicono a Castione degustando le partite del Parma che assomigliano all’acqua piena di microbi, senza i benefizi noti ai più del vino e della birra, specie se associati a stracotti, spezzatini e intingoli: se Dio ci voleva vegani Gesù avrebbe moltiplicato il tofu e i pinoli. A Villa Bernarda nelle precedenti partite ci eravamo distratti col Bologna e arrabbiati col Verona: durante la partita con l’Udinese, ripresi dal vantaggio di due gol (tu pensi a quel punto che il peggio sia passato, invece è andato a chiamare rinforzi), abbiamo nominato tanti Santi che i due papi ci devono lavorare parecchio per arrivarci. Il Tarson stavolta si è perso nell’arte, rimirando un opera d’arte per mezz’ora: un olio su teglia. Eravamo arrabbiati: guardando il Parma, quest’anno, sto ingoiando tanti di quei rospi che cagherò principi azzurri per dieci anni. Veramente mai una gioia, e il peggio è che delle volte ce le andiamo a cercare. Che fossimo in difficoltà sulla fascia destra col Verona non l’abbiamo scoperto quando l’ex Dimarco ha segnato, ma quando il Mister non ha adottato le contromisure necessarie, peraltro sto giro che fosse De Paul il nemico da annientare lo sapevano anche i tifosi della Reggiana che godevano come i ricci mentre il centrocampista friulano (si fa per dire)
agiva indisturbato nella rimonta riuscita dei bianconeri di Udine. E anche qua le contromisure poche: come al cambio tattico che ha fruttato ai nostri avversari due gol di testa, cambi tardivi e nocivi per noi, perché uno dei segreti per prendere tanti gol è quello di stravolgere gli uomini della difesa (compreso di sistema di gioco) in un momento difficile. Il nostro Mister, se ha il pregio di studiare l’avversario e riuscire spesso ad impostare bene la partita, non ci ha mai molto azzeccato a leggere la partita in corso e a modificare l’assetto o gli uomini, ma questo suo difetto non è nuovo. Cambiare una persona è possibile. Ma solo se ha meno di tre anni e si è appena cagata addosso, anche se qualche cambiamento in positivo è indubitabile: Mihaila ha dato il la all’azione del primo gol, si è andato a prendere il rigore e solo l’arbitro gli ha negato il secondo penalty quando, davanti alla porta, al momento del tiro, gli hanno centrato il piede. All’operato dell’arbitro dobbiamo le 8 ammonizioni rimediate, nonché i rigori non fischiati su Karamella e Cornelio. Quando deve andare male anche le galline vanno a farla fuori (traduzione da proverbio dialettale Castionese), ma le colpe superano ampiamente le sfighe. Ormai siamo vicini alla retrocessione, l’ottimismo di chi pensa ancora alla salvezza è pari a quello che tiene il calzino spaiato nel cassetto attendendo l’altro scomparso in lavatrice. Ma a noi che stoicamente vogliamo crederci secondo il motto “Crederci sempre,
Arrendersi mai, Gastrite spesso”, ci viene a supporto un antico adagio ripreso da Trapattoni, non dire gatto se non l’hai nel sacco, ma ci aggiungo non dire mulo… e si sente la punta. Credo che in futuro davanti al Tardini verrà innalzato un monumento equestre a qualche protagonista di questa annata, così che i tifosi si fermeranno estasiati a rimirare i piccioni che gli cagano in testa. Ma forse no, comunque vada dimenticheremo tutto e andremo avanti, se ci siamo quasi scordati il bresciano dimenticheremo anche questa annata bagnata dal virus, dalla crisi sanitaria ed economica, dal look down, il conseguente calcio da divano e dal ritmo incessante delle stagioni viste dal vetro. Molti i motivi da depressione, poi il mio angelo custode si droga e non mi darà aiuto, però so che ritroveremo la serenità, anzi che forse non l’abbiamo mai persa in quel paesino della bassa dove tutto scorre lento. La vita a Castione è davvero strana: un momento son tutti felici e un attimo dopo è finito il vino. Il Gallo di Castione
Amen. Che ci serva da lezione per il prossimo anno, quasi sicuramente in B. Si spera di tornare più forti di prima e soprattutto con una struttura societaria finalmente all’altezza.
Credo che proprio la struttura societaria ci sia mancata. Un presidente, un DS e un Mister uniti e presenti a gestire quotidianamente la squadra. E a far sentire un autorità che non autorizzare l’anarchia. Lo spogliatoio unito e la squadra tutta pronta a combattere parte proprio da lì.
Be’, che io sia d’Aversiano proprio no, che lui (mister)faccia errori proprio si, ma mica gli voglio male, ma queste letture durante il corso della partita sono ripetitive.
Se nei passati campionati era si può dire ancora in fase di apprendimento, ora mi pare di dire che i dettagli contino eccome per restare in questa benedetta serie A…
Il Gallo ne ha scritto un esempio su De Paul, io ne potrei dire altri, a torto o a ragione, però intanto mister un’orecchiata a tifosi lo hai dato…Kurtic e Gervinho in tribuna ! Questo chiedevamo e questo è avvenuto, ma…allora…le frescaccie che scriviamo non sono poi tante.
Io direi di proseguire con un”altro innesto a sorpresa, tanto per rinverdire una pianta assetata, faccia lei…
Forza Parma
Come al solito il gallo ci delizia con queste massime che sono palestra di vita( chi a lezione a Castione….chi come me alla Cioppa…)….ma vorrei fare un’osservazione per quello che può valere ormai…..perché abbiamo ripreso un allenatore che da sempre ci ha fatto soffrire negli ultimi 20 minuti senza mai essere capace di trovare le giuste contromisure(sofferenze)? A te Gallo l’ardua risposta….
D’Aversa era l’unica possibilità per invertire la rotta. Ci è riuscito solo in parte, quello che trovo inspiegabile è come possiamo prendere tutti quei gol su punizione da metà campo. Riguardando le immagini il marcatore aveva addosso Cornelio, Gagliolo e Alves. L’ha presa lui perché si sono ostacolati a vicenda. Così nel primo gol non si sono capiti Conti e Bani. La difesa non può cambiare protagonisti ogni tre per tre. Ha bisogno di elementi affiatati che giochino sempre e si trovino ad occhi chiusi. In più abbiamo subito due gol nell’area piccola. E in quel caso il portiere deve uscire, mica guardare la palla che entra senza tuffarsi.
D’aversa era l’unica opportunità per non pagarne un altro….per quel che riguarda il portiere penso gli vengano addossate più colpe di quelle che ha…..gli arrivano da tutte le parti…..e poi sono tutti buoni i portieri col le forti difese….anchio se ciò i maiali nutriti bene ciò i salami buoni!!!
Guarda, non voglio dare la colpa al portiere del Parma, darò i meriti a quello dell’Inter che a inizio ripresa ha salvato il risultato tre volte.
Poi darò i meriti al portiere dell’Udinese che ha salvato su Cornelio. Sepe ha avuto solo il demerito di non provarci, anche se non li avrebbe presi. Poi sulle uscite alte nell’area piccola faccio giudicare a te quante ne ha fatte.
Sepe ha le sue colpe quest’anno ma non è certo il responsabile di questa annata disgraziata.
La sua carriera parla da sola, è un buon portiere che può stare in serie A, ma non è certo un Top Player nè un giocatore su cui punterebbe una squadra più forte e con più ambizioni di noi.
Con le giuste condizioni (vedi le passate stagioni) ha dimostrato di avere i numeri per fare il titolare in una medio-bassa in serie A, ma niente di più.
Ha sicuramente dei pregi, ma anche molti difetti che difficilmente potrà colmare alla sua età.
Fino allo scorso anno, è stato tra i migliori con parate superlative e il giusto carattere per affrontare la lotta salvezza. Quest’anno non è più lui come tutta la squadra purtroppo.
Ma ripeto, la quasi totalità dei gol presi quest’anno dal Parma, sono frutti di errori della difesa e del posizionamento della squadra nelle azioni da palla da fermo, non ricordo particolari responsabilità da parte sua.
Mi ripeto ho detto la stessa cosa in un altro intervento e mi sembra anche la cosa più logica in una situazione del genere, ma non è farina del mio sacco ma di un calciatore commentatore di SKY, la difesa in linea che difende alta ha un senso sulle punizioni dalla trequarti, se il portiere si posiziona ai limiti dell’area piccola, oppure se si rischia la tattica del fuorigioco, ma come la facciamo noi ogni volta è un pericolo, sarebbe meglio difendere normalmente non in linea.
Su questo sono assolutamente d’accordo con te.
In generale, molti degli schemi difensivi moderni sono piuttosto rischiosi se non applicati a dovere e se non hai interpreti con i piedi delicati e la testa pronta.
Capita sovente di assistere a clamorosi svarioni difensivi perfino in Top Club quali Liverpool e Man City!
Proprio per queste ragioni, visto il basso livello tecnico e psico-fisico dei nostri, proporrei l’utilizzo di schemi anni ’80 in stile Carlo Mazzone, altro che difesa alta in linea.
D’Aversa è arrivato da poco. Se con l’Udinese siamo riusciti a giocare bene per un oretta c’è da pensare che nelle prossime partite ce la faremo a stare in partita per 90 e passa minuti. Teniamo conto che l’Udinese non è squadretta perché quando gira è stata capace di giocare alla pari con squadre che ora sono ai vertici della classifica. Per esempio pari con l’Inter e vittoria a Roma con la Lazio. Purtroppo per noi le è bastato “girare” per una mezz’oretta se non proprio per un secondo tempo
Molto bene, ad Aprile/Maggio saremo pronti per giocare una partita. Bella notizia.
Mi deludi. Se leggi bene (ammesso che io abbia scritto bene) non è una notizia, è una constatazione e una speranza…
Mi spiace deluderti ma la fase difensiva è molto indietro. Un reparto difensivo funziona quando i giocatori sono affiatati, spesso servono anni con gli stessi giocatori che giocano insieme per averne uno forte. A tua memoria quante volte i 4 della difesa sono rimasti gli stessi nel Parma di quest’anno ?