TUTTO PARMA E… CHIESA / IL CAMPIONATO DELLE OCCASIONI PERSE

(Carlo Chiesa) – Il campionato delle occasioni perse. Il Parma perde a Spezia l’ennesima succulenta occasione per incamerare punti fondamentali per la corsa alla salvezza e vede l’obiettivo sempre più lontano. Nel malaugurato caso che il Torino vincesse il recupero con il Sassuolo, i Crociati si ritroverebbero lontani otto punti dalla permanenza in Serie A, rendendo l’impresa sempre più titanica.

La sfida del Picco ha confermato che non bastano ormai nemmeno più due reti di vantaggio per assumere la consapevolezza di poter arrivare alla conquista dei tre punti. Un trend, molto prossimo a diventare ormai una maledetta regola, considerate le ultime due gare. La tanto attesa vittoria continua a non arrivare nonostante l’attacco meno prolifico del campionato abbia ritrovato finalmente una decisa continuità (cinque reti nelle ultime tre gare) e i suoi diretti protagonisti (Cornelius in goal contro l’Udinese, Karamoh contro lo Spezia). Basterebbe questo aspetto per alimentare la rabbia dei tifosi, che si trasforma in vera e propria frustrazione ripensando ai 16 punti che il Parma ha lasciato sul campo per non essere stato capace di difendere una situazione di vantaggio.

Difficile non pensare, quindi, che il punto focale di questo disgraziatissimo campionato del Parma sia da ricercare proprio nell’assetto difensivo, non più così organizzato e solido come quello sul quale D’Aversa aveva fatto affidamento nelle passate stagioni per raggiungere due tranquille salvezze. E uno dei pochi a non essersene ancora accorto sembra essere proprio D’Aversa. Come il suo credo tattico impone, in maniera speculare sia contro l’Udinese che contro lo Spezia, il Parma, dopo il doppio vantaggio, ha arretrato in maniera considerevole (per non dire troppo) il proprio baricentro, finendo con il subire il doppio recupero da parte degli avversari. Mettere il TIR davanti alla propria porta evidentemente quest’anno non serve più e il sistema tattico del Mister Crociato sembra non essere più ideale per gli uomini che l’allenatore ha a disposizione.

Senza ombra di dubbio l’aspetto psicologico della posizione in classifica e delle tante reti subite, condiziona la squadra, ma è altrettanto vero che lo schieramento difensivo – oltre ad un Sepe ircconoscibile rispetto al Sepe dell’anno scorso – ha perso l’elevato rendimento di Bruno Alves e Iacoponi, trovando un Osorio, sicuramente il neoacquisto più positivo, molto bravo tecnicamente e ad uscire palla al piede, ma non così aitante fisicamente e propenso a lasciare qualche spiraglio di troppo agli avversari all’interno della propria area di rigore. Lo stesso Bani, lasciato partire dopo una stagione dal Bologna e dopo solo mezza stagione dal Genoa (sarà casuale?), sembra non essersi ancora inserito. Le fasce sono presidiate da Conti, ancora lontano dal rendimento che ci si aspetta da lui (chiedere referenze a Gyasi, suo diretto avversario a Spezia e autore di una doppietta) e un Pezzella impeccabile nella spinta e nel mettere in mezzo palloni interessanti, ma non così efficace in chiave difensiva. A centrocampo l’importanza di Scozzarella non si faceva sentire soltanto in fase di impostazione, ma anche nell’interrompere efficacemente le trame avversarie, aspetto che a corrente alternata prova ad offrire anche Brugman, ma che né Kurtic (schierato in quel ruolo contro lo Spezia), né tantomeno Hernani possono garantire.

Come è noto, poi, la fase difensiva comincia dai tre attaccanti e in questo caso la perdita di Kulusevski, che inseguiva gli avversari sulla propria fascia, ma che si francobollava anche a disturbare come una zanzara fastidiosa l’operato del centrale di centrocampo avversario, si fa sentire. Karamoh, in netta crescita davanti, non riesce a garantire quella copertura a tutta fascia richiesta da D’Aversa, facendo mancare un contributo fondamentale al proprio centrocampo e anche Mihaila, seppur volenteroso, non sembra essere troppo propenso al ripiegamento, così come il titolare Gervinho.

Con lo Spezia si è aggiunto, inoltre, il problema infortunati. I ritmi elevatissimi della massima serie (oltre alla situazione Covid delle ultima due stagioni) obbligano tutte le società ad avere a che fare con numeri spesso elevati di giocatori indisponibili. Difficilmente, però, gli infortunati arrivano tutti da uno stesso reparto, come sta succedendo al Parma. Il problema muscolare last minute di Cornelius ha costretto D’Aversa a schierare il leggero Brunetta, depauperando ulteriormente l’apporto del danese in chiave difensiva (non per niente il primo goal dello Spezia è nato proprio da una sua mancata difesa del pallone) e obbligando lo stesso allenatore gialloblù a cambi prettamente difensivi, ma necessari, a fronte dell’infortunio di Karamoh e dell’affaticamento di Mihaila. Anche questo aspetto non ha aiutato la squadra ad alzare il proprio raggio d’azione, dando, al tempo stesso, un segnale non positivo alla squadra.

Gli aspetti migliorativi nella partita del Picco ci sono comunque stati. Il Parma si è dimostrato superiore allo Spezia, rivelazione del campionato, e anche dal punto di vista della tenuta fisica ha provato ad attaccare fino all’ultimo minuto, contrariamente a quanto fatto contro l’Udinese quando il crollo fisico della ripresa era stato netto. Ma i miglioramenti non bastano, ci vogliono i punti. E senza vittorie salvarsi diventa sempre più complicato. Carlo Chiesa

Stadio Tardini

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5 pensieri riguardo “TUTTO PARMA E… CHIESA / IL CAMPIONATO DELLE OCCASIONI PERSE

  • 1 Marzo 2021 in 08:09
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    Torno sul caso Scozzarella: sapendo che Liverani era in blico, era proprio necessario cedere il centrocampista triestino? Sicuramente D’Aversa se lo sarebbe tenuto stretto. E a ragione.

  • 1 Marzo 2021 in 16:23
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    E cosa avrebbe fatto Scozzarella? Manco se fosse Federico Chiesa….ma per favore….
    Nel Monza non fa una partita intera…ci sarà un motivo…..

  • 1 Marzo 2021 in 17:28
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    GAME OVER

    Dopo il doppio pareggio in rimonta contro Udinese e Spezia, credo non ci sia più nulla da fare per rimediare alla retrocessione del Parma.
    A conti fatti siamo retrocessi dopo la sconfitta di Crotone. Da lì in poi non c’è stata nessuna reazione e nemmeno il cambio di allenatore ha portato cenni di reattività.

    Semplicemente questa squadra non esiste.
    Prendiamone atto e iniziamo il prima possibile a programmare la prossima stagione, in serie B.

    • 1 Marzo 2021 in 18:23
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      👍👍

  • 2 Marzo 2021 in 00:49
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    ciitare scozzarella come salvatore !! allora siamo propio a B luca era sempre infortunato una mezza calzetta

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