CARRA A STADIOTARDINI.IT: “IL PARMA: UNA GRANDE REALTA’ NATA DA UNA GRANDE AVVENTURA, CON UN PERCORSO DA FAVOLA. ICONICO E DA BRIVIDI IL GOL DI CALAIO’ IN ROVESCIATA AL PORDENONE”
(Luca Savarese) – Da ieri Luca Carra, amministratore delegato del Parma del Nuovo Inizio, non è più un dirigente del rinato sodalizio Crociato: libero da impegni professionali, dopo il contratto non rinnovato (nel frattempo la Società ha ufficializzato, oggi, l’arrivo di Jaap Kalma, nuovo managing director – corporate che prenderà servizio dal prossimo 1* Aprile) continuerà a sostenere, con amore, la squadra di cui è tifoso fin da bambino. StadioTardini.it lo ha intervistato.
I tuoi quasi omonimi, ma accentati, Carlo Carrà, fu un pittore e Raffaella Carrà, è una cantante: il primo dipinse la “Manifestazione interventista”
“Non pensavo di essere paragonato a due personaggi illustri, come Carrà e la Raffaella! Sicuramente è stato un intervento voluto e fatto per far rinascere il calcio a Parma. C’è stato, tanto rumore, quello dato e provocato dall’entusiasmo dei tifosi e poi il rumore di fondo del mondo di calcio, che di per sé stesso, non sta mai zitto…”.
“Io e te come nelle favole”, con questo celebre striscione i Boys, accolsero la squadra prima della finalissima di Firenze del 17 giugno 2017, valida per l’accesso alla serie B, tra Parma ed Alessandria poi vinta dai Crociati. Tu e il Parma, in questi anni: una favola, una realtà o una grande avventura?
“Il Parma, fortunatamente, è diventato una grande realtà, nascendo da una grande avventura, ed il percorso dall’avventura alla realtà, è stato davvero una favola: è nato veramente come un’avventura di 7 soci che non si erano mai interessati al calcio per dare una mano alla città, è stato un percorso meraviglioso, dal sapore di favola, per diventare una realtà del calcio italiano”.
Il quadro più piacevole che hai davanti dentro questa particolare pinacoteca? Il più iconico…
“Alla fine magari può risultare banale, ma, sinceramente, mi rimangono gli abbracci dopo le vittorie, quelli croccanti vissuti a Firenze e a La Spezia, quello collettivo e liberatorio che mi da ancora i brividi dopo il terzo gol in rovesciata di Calaià contro il Pordenone in casa: quello è un po’ un quadro con ritratta ogni persona – squadra, allenatore, vice, chiunque c’era nell’angolo, ad abbracciare Calaiò e tifosi sugli spalti – che resta l’immagine, forte, di una partita vinta con la voglia di vincerla da parte di tutti”.
Quest’anno, invece le note sembrano essere piuttosto stonate, sperando che torni presto uno spartito giusto…
“Il Parma è diventato, in questi 5 anni, una realtà del calcio italiano: purtroppo nel mondo del calcio i risultati sono legati ad episodi, a scelte fatte prima o dopo, a condizioni esterne, come il Covid quest’anno, tutta una serie di condizioni che, purtroppo per il Parma, sono state particolarmente sfavorevoli quest’anno, ma non è ancora finita, specie dopo le ultime prestazioni, soprattutto quella di Firenze, ma già qualcosa si era vista anche contro il Sassuolo; credo che il Parma ci sia, che sia vivo e che ci siano ancora le possibilità e i punti per potersi salvare”.
Da ragazzo, se ti avessero detto che un giorno saresti stato una valida scialuppa per il Parma, cosa avresti risposto?
“Beh: allora sarei stato incredulo, non era nelle mie idee e nelle previsioni di vita futura; ero già contento del mio apporto in Curva, pensavo che fosse già tanto per la società, ma non pensavo certo di andare oltre…”.
Peccato che quest’anno chiuderemo la grande cavalcata con una retrocessione. Amen.
Intanto abbiamo vinto e meritatamente con la Roma… Poi si vedrà…
Siccome ovviamente non batteremo la Roma si è fatto peggio rispetto all’anno del fallimento, di Manenti e i curastar, di Varela, Nocerino e Rodriguez (il mercato di Taçi era stato nettamente meglio di quello di Carli). 17 partite senza uno straccio di vittoria. Penso che in parecchi debbano VERGOGNARSI come ladri beccati a rubare a un Banco Alimentare. Chinare il capo e chiedere scusa. Non serve aggiungere nulla. Altro che filosofeggiare, lamentarsi e prendere anche per il c…o la gente. E metto dentro tutti, dagli ex datori di lavoro del tizio di cui al presente articolo (i principali responsabili di questo disastro, basta chiedere agli addetti ai lavori che confermano come fino a ottobre fosse di fatto impossibile muovere una paglia sul mercato e come fossero state lasciate macerie) , agli americani e al progetto totalmente campato per aria dei giovani, dagli pseudo dirigenti Carli e Lucarelli fino ai giocatori, assolutamente indecorosi sotto ogni aspetto. Gente che ha scambiato la società per un’associazione di sostegno psico fisico, altri per un albergo, altri ancora per l’Isokinetic. Che schifo.
Siccome ovviamente non batteremo la Roma disse un veggente…..