CATTIVO CITTADINO, di Gianni Barone / NON E’ MAI TROPPO TARDI
(Gianni Barone) – Il Parma colleziona la più bella sconfitta, pardon prestazione, della stagione e mette in difficoltà la capolista Inter, non perfetta, ma fortissima. Tutto ciò, però, non basta ancora, e se si deve partire da qui, bisogna farlo al più presto, senza più tentennamenti. Non è mai troppo tardi, diceva negli anni 60 il mitico maestro elementare Alberto Manzi dagli schermi della Tv di Stato, con la sua trasmissione ideata per sconfiggere l’analfabetismo residuo del popolo italiano nel dopoguerra. D’Aversa ha il dovere morale di dirlo e farlo per sconfiggere l’incapacità, si spera non cronica, della sua squadra di vincere in questo difficile campionato. «Abbiamo fatto un’ottima partita», ha affermato «ciò significa che siamo vivi», ha aggiunto. Quindi questa vitalità va messa a frutto per rincorrere una salvezza difficile, oltremisura, ma ancora possibile. Soprattutto alla luce di quanto visto al cospetto dell’Inter: squadra compatta e solida sin che si vuole, però sconfitta ancora. Ha perso bene, verrebbe da aggiungere, anche scorrendo le cronache degli illustri inviati di testate sportive e nazionali, giunti al Tardini, alcuni di persona «personalmente» (per dirla alla Catarella della serie Tv con protagonista il fratello del dimissionario segretario del Partito Democratico), e altri via tubo, forse. Infatti se Sebastiano Vernazza, sulla Rosea si lascia andare ad un «Casomai c’è da chiedersi come questo Parma abbia fatto a rotolare giù, sul fondavalle», c’è da nutrire più di un dubbio su ciò che è stato e soprattutto su ciò che sarà. E chiediamoci, allora, se vale la pena o meno ancora nutrire speranze: però è innegabile che la rincorsa alla salvezza «è ormai ardua» come certificato sul Giornale, da Gianni Visnadi, mio ex direttore a
Telenova quasi un decennio fa, tornato virtualmente al Tardini dopo i suoi trascorsi a Tuttosport (all’epoca era stato ribattezzato da un solerte quale “Robespierre” per la fu folta capigliatura già bigia nonostante fosse poco più che un ragazzino), come milanologo, esperto di Milan, ora passato all’altra sponda calcistica meneghina. Nondimeno gli elogi al gioco e al comportamento del Parma giungono anche dal «Corrierone» della Sera, che a firma Alessandro Bocci, stimato interologo, ci fa sapere «La squadra non si arrende al proprio destino, e domenica, a Firenze, ha l’occasione, forse, l’ultima, per dare una sterzata al suo tribolato campionato». In poche parole ultima chiamata da non disattendere per nessun motivo al mondo. Anche perché ora bisogna cominciare proprio a vincere, percentuali di possesso palla a
favore, e capacità di costruire gioco finora hanno fruttato solo complimenti e nulla più. Un Parma coraggioso che ha messo in difficoltà, a tratti, la corazzata Inter, che ha finito in crescendo la gara con in campo Pellè ed Inglese, forse coloro i quali potrebbero essere in grado di migliorare l’assetto offensiva dei Crociati per supplire alle carenze e superare quella mancanza «di senso del pericolo», come ammonito da D’Aversa, causa dei sempre più frequenti errori difensivi. Un Parma all’angolo, però ancora vivo, questo emerge a lato del crescente pessimismo dell’ambiente, con la maggioranza dei tifosi, schierata dalla parte della rassegnazione. L’impressione della stampa locale, è che il Parma creda ancora nell’impresa. Qualche segnale si avverte, ma l’interruttore per accendere la luce non sembra sia stato ancora scovato nel buio di una classifica che dice meno cinque, ipotetico, dalla soglia di sicurezza, che potrebbe scivolare a meno dieci dopo i due recuperi da effettore da parte del Torino. Occorre addirittura sperare di coinvolgere oltre alla Fiorentina, grazie alla gara del prossimo turno, anche le quasi rivelazioni Spezia e Benevento, ora un po’ in fase calante. Tutto però ancora troppo nebuloso se non si riesce a vincere e se non si smette di subire la media di due goal a partita. Gianni Barone
Ormai è andata, ancora a sperare? In cosa poi? Se vinci con la Viola e poi pareggi…ecc…ecc.…
ma la classifica che dice? Se fai 10 punti nelle prossime quattro (come non saprei, visto che non hai mai vinto!) sei a 25, le altre adesso stanno a 25!!! Fra 4 gare quanti punti avranno? (e noi quanti ne avremo?) Suvvia!!!!
Cagliari e Toro si giocheranno con il Benevento la salvezza, con quest’ultima in grande difficoltà. Meglio per noi, fa meno paura rispetto alle altre due, che sarebbero corazzate in B!
Ogni partita succede una cosa che diventa alibi! Annata storta, punto! Pensare a programmare la B. Se restano metà dei giocatori attuali, quelli che avranno voglia ( altrimenti via tutti!), si può far crescere un gruppo di giovani in mentalità, appartenenza, con due o tre dei vecchi (Iacoponi e Gagliolo ad esempio, sempre ultimi a mollare).
Ciò che mi fa inc….re è l’atteggiamento: coraggioso e tenace contro l’Inter e poi arrendevole contro avversari alla portata. Spero che la squadra sia in grado di mantenere lo stesso approccio di ieri in tutte le prossime partite. Il Cagliari con 2 vittorie in 7gg intravede già la mischia per salire sulla scialuppa. È fattibile. Un po’ di orgoglio!!
Anche l’Empoli di Andreazzoli finì in B giocando bene. Faremo la sua fine.
L’Empoli di Andreazzoli vai a vedere quanti punti aveva fatto a fine anno e vai a vedere quanti ne faremo noi. Noi faremo la fine del Pescara ridicolo di Sebastiani e Oddo ma questo si sapeva da agosto.