TATTICA-MENTE, di Patrick Fava / COL SUO STRAPOTERE FISICO, L’INTER HA DATO L’IMPRESSIONE DI SAPER COLPIRE NEL MOMENTO GIUSTO
(Patrick Fava) – Il Parma di Roberto D’Aversa cede di misura in casa (1-2) al cospetto della sempre più capolista Inter di Antonio Conte, al termine di una gara nella quale i nostri non hanno certo demeritato. Il tecnico prepara bene il match: 4-3-1-2 è il sistema di riferimento in fase di non possesso, mentre in fase di possesso viene adottano un 3-4-1-2 con le punte Karamoh e Man in una posizione ibrida in senso orizzontale, ed Hernani e Gagliolo sugli esterni, Osorio, Bani e Valenti in difesa, Brugman e Kurtic in mezzo al campo. I gialloblù partono bene è già al 1′ potrebbero passare in vantaggio con Kurtic abile ad inserirsi in area di rigore, sfruttando la posizione aperta dei due attaccanti, ma la buona parata di Handanovic nega il gol al centrocampista. I nerazzurri aspettano e cercano di fare avanzare la linea difensiva di casa per sfruttare le capacità fisiche di Lukaku in campo aperto; nel frattempo anche il Parma cerca, sfruttando i retropassaggi verso il portiere Sepe, di attirare la pressione ospite per farne avanzare la linea difensiva, per sfruttare le doti nel gioco aereo di Kucka e la velocità di Karamoh in campo aperto contro i difensori opposti che hanno più difficoltà nel coprire lo spazio in profondità. I Crociati si fanno ingolosire dall’atteggiamento passivo dei nerazzurri e provano a fare la partita, sfruttando gli spazi ai lati delle loro due mezzali, approfittando dell’atteggiamento remissivo dei due quinti Hakimi e Perisic, i quali si abbassavano sulla stessa linea dei tre centrali, venendo così a formare una linea a 5 che insieme ai tre centrocampisti centrali, formavano un blocco di 8 uomini negli ultimi 35 metri difficilmente perforabile in zona centrale. L’ obiettivo di Conte era chiarissimo: provocare i padroni di casa a venir fuori con la linea difensiva, per poi aprirsi gli spazi necessari per colpire in transizione con Lukaku in primis, con i quinti Perisic e Hakimi e la mezzala Barella.
Nella prima frazione il Parma è stato graziato in un paio di occasioni, ma ha comunque ribattuto colpo su colpo, complice una buona abnegazione da parte di tutta la squadra in fase di non possesso, togliendo le fonti di gioco nerazzurre in particolare Eriksen e Brozovic, lasciando maggiore libertà a Skriniar di avanzare palla al piede. La manovra nerazzurra, quindi, ha perso efficacia, dimostrando i limiti della squadra di Conte quando trova un avversario che punta su una difesa posizionale. I pericoli per i gialloblù sono arrivati quando hanno deciso di pressare in zone più avanzate e quando le maglie si sono inavvertitamente allungate: lì è venuto fuori lo strapotere fisico di un Inter che ha dato la sensazione di saper colpire nel momento giusto, dopo un primo tempo in cui i Crociati hanno dimostrato di valere più del penultimo posto in classifica.
Nella ripresa il Parma, dopo aver subito il primo gol di Sanchez, complice uno sfortunato tocco di Brugman che ha inavvertitamente servito il cileno, si è allungato prestando il fianco ai nerazzurri che in situazioni di vantaggio difficilmente si fanno rimontare, mettendo così nei binari a loro più congeniali una partita per nulla scontata dopo la prima frazione. Il raddoppio nasce da un grave errore di Valenti che lascia la possibilità a Lukaku di girarsi e puntare la porta, situazione nella quale è praticamente incontenibile, questi, poi, serve Sanchez, che ha seguito l’azione, l’assist per il 2-0 che sembra chiudere la pratica. Sembra, perché al 77′ Hernani riporta in partita la sua squadra sfruttando l’ottimo cross di un Pezzella sempre più uomo assist. I minuti finali portano un po’ di apprensione alla formazione di Conte, anche se, a dir la verità, i gialloblù non sono riusciti a creare particolari situazioni pericolose. Da segnalare di positivo, quantomeno, il ritorno di Inglese e l’ingresso di Pellè, sperando che il loro contributo possa dare ai compagni un aiuto importante nella conquista di una salvezza che ad oggi sembra più lontana che mai, sperando che il mister e lo staff tecnico riescano a trovare una soluzione ad un reparto arretrato che ad oggi non sembra dare più le garanzie degli anni scorsi. Ma mai arrendersi… Forza Mister, Forza Parma. Patrick Fava
Pellè e Inglese in questo condizioni non saranno pronti prima della fine del campionato. Tocca sperare in Cornelius e nel giovane olandese.