GIAN CARLO CECI L’HA VISTA COSI’: DA BENEVENTO UN PUNTO DI SPERANZA O D’ILLUSIONE?
(Gian Carlo Ceci) – Ancora un pareggio, due a due, del Parma: ma da Benevento i Crociati hanno portato a casa un punto di speranza o d’illusione?
Speranza, perché serve a far ribadire, ai più ottimisti, l’arcinota e più volte ripetuta frase “fino a che la matematica non ci condanna”, illusione, perché, sottolineano i pessimisti, ci attende un calendario di fine campionato che certo si presenta non dei più favorevoli iniziando dalle prossime tre partite che li vedranno impegnati in casa, sabato prossimo, con il Milan per poi fare visita al Cagliari (questo sarà un match praticamente decisivo per il futuro prossimo del Parma) e quattro giorni dopo a una Juventus che sicuramente non è più l’invincibile armata che ha stravinto gli ultimi nove scudetti, ma è sempre squadra di vertice con invidiabili individualità come, Ronaldo a parte, il non poco da noi rimpianto Kulusevski.
Serviranno punti e la solita incostante, altalenante, prova dei gialloblù a Benevento non è confortante. In Campania si è visto un Parma che ha invertito l’abituale andamento delle sue prestazioni: contrariamente al passato ha giocato meglio nel secondo tempo che nel primo quando sono apparsi, se non indisponenti, impotenti, privi di idee e spinta, quasi rassegnati e, dopo aver subito il primo gol, praticamente non hanno reagito. Poi, nella ripresa, in particolare nella prima parte, si è vista un’altra squadra, quella che si vorrebbe sempre vedere, che ha dimostrato di meritare la vittoria e di essere nettamente superiore non solo al Benevento, ma anche a tante altre formazioni che la precedono in graduatoria: un Parma che non merita di retrocedere e che se avesse sempre giocato così non occuperebbe certo l’attuale posizione in classifica.
In Campania il Parma, giusto dire come al solito, ha “regalato” un tempo agli avversari con il tecnico che ha sbagliato la scelta degli uomini da mandare in campo, inserendo giocatori fuori forma, in particolare l’indisponente Gervinho, e varianti tattiche offensive che non hanno migliorato l’azione d’attacco, come mandare sulle fasce laterali le mezze ali accentrando la posizione degli attaccanti con il risultato che, in avanti, hanno dato uno scarso contributo un apparso stanco Kucka e il legnoso Hernani che ha anche sulla coscienza la “dormita” (marcatura dimenticata come Gagliolo in occasione della prima rete dei locali) sul secondo gol del Benevento.
Per cambiare volto alla squadra è bastato inserire, nella ripresa, Kurtic e vedere un Parma diverso che ha ottenuto un più che meritato pareggio e segnato il gol del vantaggio, dubbiosamente annullato da un intervento del Var; una squadra che giocava bene e, finalmente, si è visto il Parma che avremmo sempre voluto vedere almeno sino al non irresistibile secondo gol del Benevento preso nella stessa maniera del primo, ancora da palla inattiva come molti altri in passato tanto che si è perso il conto…
A fine partita D’Aversa, nuovamente, ha parlato di errori difensivi, dopo punizioni o calci d’angolo, che devono essere evitati, e che la difesa deve lavorare per migliorare: però ancora non ha aggiunto che è l’allenatore che durante la settimana, negli allenamenti, che solo gli addetti ai lavori interni vedono, deve preparare la difesa, far ben apprendere la disposizione a uomo o a zona e insegnare posizioni e giusti movimenti a giocatori che fisicamente, e come altezza, non sono sicuramente inferiori agli avversari.
Certo che il reparto arretrato palesa incertezze e problemi da quando non scende più in campo Alves che preparava e dirigeva una difesa che era sempre stata, con lui in campo, il punto di forza della gestione D’Aversa in serie A e che quest’anno anche se schierata a fortino (con molti giocatori a riempire l’area) è diventata molto più vulnerabile, in particolare, e lo dimostrano i tanti gol subiti, su palla aerea calciata da fermo.
Comunque siamo in tempo di auguri, e l’augurio di tutti i sostenitori della squadra della nostra città è che D’Aversa sappia fare più punti di chi l’ha preceduto (cosa che sino ad oggi non è avvenuta) e condurre nel porto della salvezza la traballante nave Crociata, anche perché le dirette concorrenti per evitare la retrocessione sembrano attendere che arrivi il Parma. Gian Carlo Ceci
mo beata te che l’hai vista Ceci ,privilegiato 😀
Adesso con la variante giapponese mi sa che a parte Ceci non le vedrà più nessuno le partite. A meno che la californiana non prenda il sopravvento però da noi la nigeriana è quella che ha più possibilità perché si sente già a casa, soprattutto in zona Via Palermo e Via Corso Corsi.
Ti sei ricordato di prendere le medicine?
per adesso abbiam preso la variante yankee senza fare tante des moines
No nessuna medicina se mi sale la “temperatura” telefono alle Autorità competenti. Zirkzee che dovrà star fuori sei settimane (ovvero fino al rompete le righe) per curiosità ma le cure le paghiamo noi oltre all’ingaggio?
Mihaila e cyprien ennesimi infortuni muscolari di questa stagione, inizio davvero a pensare che i campi di collecchio abbiano qualche problema.
secondo me e’ qualcosa d’altro, piu’ su a 20 metri , nei cavi dell’alta tensione che passano li ,ma na societa’ de coccio de coccio resta come gli isolatori
Non lo so forse più che dei cavi dell’alta tensione è colpa del 5G i delle scie degli aerei. Forse Carli può illuminarci sul tema anche perché ormai siamo a scadenza e ricordo sempre che a novembre disse in una splendida intervista che loro non sono stupidì, che sanno quello che fanno e che i conti si fanno alla fine.
Di sicuro altri 6 milioni per il “conti” del fondo dei povor pensiunè americani non li sganceranno in casi di serie bkt( krause tanner)
Un caso? Non creto, chiamassero dei tecnici, ci vuole mezzora, va bene anche capitan ventosa visto il contesto