TATTICA-MENTE, di Patrick Fava / IL BENEVENTO HA ORA ABBANDONATO I PRINCIPI DI GIOCO CHE AVEVANO CARATTERIZZATO LA PROMOZIONE IN A
(Patrick Fava) – Il Parma di Roberto d’Aversa affronta, in trasferta, il Benevento di Pippo Inzaghi: le streghe, dopo un momento di crisi, prima della sosta per le Nazionali, si sono resi protagonisti, all’Allianz Stadium, battendo 0-1 la Juventus di Andrea Pirlo, un successo di vitale importanza per la squadra giallorossa, la quale, dopo la sconfitta interna per 1-4 con la Fiorentina, per volere del presidente Vigorito e del ds Pasquale Foggia, è partita per il ritiro di una settimana, che ha portato al contrario delle previsioni dei bookmakers, tre punti fondamentali in chiave salvezza. Tre punti, che devono essere l’obiettivo dei gialloblù, se vogliono nutrire (ancora) speranze di salvezza. Il Benevento, fino a Natale, è stata, insieme allo Spezia, la vera sorpresa della stagione: sono saliti in serie A dopo aver battuto quasi tutti i record del campionato cadetto, vincendolo con quasi due mesi di anticipo, la squadra di Pippo Inzaghi, nella prima parte della stagione, si è caratterizzata per principi di gioco che prevedevano un calcio propositivo, frutto di un pressing alto e di ri-aggressione immediata nel post-perdita, difesa alta e personalità in fase di possesso, sfruttando le qualità tecniche di un centrocampo che prevede giocatori del calibro di Schiattarella e Viola. Il Benevento ha affrontato la serie A cercando di non ridimensionare i principi di gioco che le avevano permesso di vincere la serie B a mani basse, cercando il dominio del gioco, attaccando in spazi stretti, costringendo gli avversari a giocare nella propria metà campo, a seguito di una buona risalita del pallone e di una buona fase di transizione negativa, che permetteva alle streghe di riconquistare il possesso immediatamente, usufruendo della densità in zona palla (Gegenpressing). La sconfitta di Crotone, per mano degli uomini allora di Stroppa, per 4-1 dopo aver tirato 22 volte rispetto ai 4 tiri degli avversari e la sconfitta interna col Milan allora capolista, dopo aver dominato sul piano delle conclusioni nello specchio e nel gioco, ha fatto riflettere il mister e lo staff, facendo un passo indietro, rivedendo i principi di gioco d’inizio stagione, cominciando ad abbassare il baricentro, attuando lunghe fasi di difesa posizionale e puntando su veloci transizioni, lasciando l’iniziativa agli avversari, un atteggiamento discutibile per gli uomini d’Inzaghi che da quando l’hanno cambiato, a parte la vittoria di prestigio sulla Juventus, hanno racimolato solo altri due punti in 9 partite. La vittoria dell’Allianz Stadium ha comunque rilanciato la formazione di Inzaghi che si trova ad avere un vantaggio di 7 punti sulla terz’ultima, che a questo punto della stagione è sicuramente importante, ma non tale da fare dormire loro sogni tranquilli e dovranno fare i conti contro un Parma che non può permettersi più passi falsi se vorrà cullare il sogno salvezza. I giallorossi dovrebbero schierarsi con il 4-3-2-1, sistema di gioco che insieme al 3-5-2 ha caratterizzato gran parte della stagione, D’Aversa dovrebbe, invece, rispondere con il consueto 4-3-3: prevediamo una partita nella quale il Parma cercherà di fare sua l’intera posta in palio, con un Benevento guardingo, pronto a chiudere gli spazi centrali, lavorando sull’intercetto, e pronto a ribaltare l’azione velocemente, sfruttando la velocità dei suoi giocatori offensivi come l’ex Caprari e Lapadula ed è plausibile che la strategia d’Inzaghi sarà quella di lasciare il pallino ai Crociati che, contro una difesa posizionale bassa, potrebbe fare più fatica rispetto ad una difesa alta, anche se l’arrivo di Pellè e gli inserimenti di Kucka e Kurtic potrebbero fare valere la propria stazza fisica in area di rigore. Forza Parma! Patrick Fava
L analisi penso sia il rispecchio della menatalita adesso faccio una domanda a Mr Fava e anche una soluzione..
Come fare a vincere perché bisogna vincere questa partita.
Daje!
Ciao Alessandro penso che il Parma oggi come oggi non può pensare di lasciare l’iniziativa esclusivamente agli avversari se non contro le grandi squadre, è evidente, che, bisognerà migliorare nello sviluppo dell’azione e nella rifinitura contro squadre chiuse , costringendo gli avversari a fare delle scelte obbligate ed occupando in modo razionale tutti gli spazi, facendo attenzione alle marcature preventive e occupando in maniera adeguata l’area di rigore, una volta in vantaggio si può pensare anche ad abbassare il baricentro, facendo leva sulle caratteristiche che da sempre hanno caratterizzato i principi di gioco dei gialloblù, ovvero di attaccare in spazi ampi e chiudendo bene gli spazi centrali lavorando sull’intercetto e transando velocemente
Prima della tattica c’è la rabbia la determinazione la volontà di vincere…dimmi, questo particolare dove sta nella presentazione tattica?
Senza, puoi tatticare quanto vuoi….che pietà …
Marco b hai ragione senza cattiveria agonistica e con poca personalità non ha senso parlare di strategia, a parità di determinazione che si presume a priori , può diventare fondamentale