TATTICA-MENTE, di Patrick Fava / UN PARMA CORAGGIOSO HA AGGREDITO LA JUVE SULLA PRIMA COSTRUZIONE
(Patrick Fava) – Il Parma di Roberto D’Aversa viene sconfitto, come da pronostico, all’Allianz Stadium dalla Juventus di Andrea Pirlo, un 3-1 che lascia l’ennesimo amaro in bocca ai Crociati che hanno disputato un ottimo primo tempo, giocando a viso aperto e andando a prendere alti i bianconeri, mettendo in seria difficoltà la loro costruzione dal basso. Da apprezzare è stato l’atteggiamento coraggioso della squadra gialloblù, la quale, non avendo nulla da perdere, ha cercato di aggredire gli avversari sulla prima costruzione, andando di fatto a capovolgere quello che fino a mercoledì era stato l’atteggiamento della squadra: la copertura della zone centrali e della profondità, dando la priorità alla copertura degli spazi, piuttosto che al movimento degli avversari. Nella prima mezz’ora i Crociati, sono risultati più aggressivi, andando anche a sagomarsi sui giocatori vicini al portatore di palla avversario: in particolare è stato apprezzabile il lavoro di Grassi che usciva in pressione su De Ligt che andava ad occupare la posizione di braccetto di sinistra, con Pellè che si occupava di Bonucci e Gervinho di Danilo che fungeva da terzo centrale di destra in costruzione. Man seguiva Alex Sandro, mentre Brugman e Kurtic prendevano in consegna i due centrocampisti bianconeri, i quali in fase di possesso, si disponevano con il 3-2-4-1. Il Parma ha sorpreso la squadra bianconera, giocando con personalità e andando in vantaggio meritatamente con un calcio di punizione, battuto magistralmente da Brugman, ma il pressing dei gialloblù si è spento proprio sul finire del primo tempo, quando i bianconeri sono riusciti a trovare contromisure efficaci alla strategia dei Crociati, i quali hanno subito il pareggio, per l’ennesima volta, su palla inattiva, tallone d’Achille della stagione dei ducali che con ogni sistemazione han sempre preso gol ugualmente. Si va al riposo sul punteggio di 1-1, che va stretto ai Crociati per quanto visto nella prima mezz’ora di gioco, ma ad inizio ripresa la partita cambia: la Juve, complice un calo d’intensità degli uomini di D’Aversa in fase di non possesso e nella fattispecie nel pressing, fa valere il suo maggior tasso tecnico e si porta in vantaggio con Alex Sandro (prima doppietta per lui in serie A), complice una delle solite amnesie difensive gialloblù e difetto delle difese a 4 in generale: la chiusura del secondo palo. Il Parma dopo il 2-1 non ha più la forza per andare a contrastare la prima costruzione degli avversari che, grazie alla fluidità di manovra e alla ricerca della superiorità numerica sulla prima linea, riescono a risalire il campo con più efficacia rispetto alla prima frazione, riuscendo anche a trovare spazi più ampi tra le linee e nella fattispecie alle spalle del reparto mediano, zona nella quale la Juve occupa stabilmente 4 giocatori su tutta l’ampiezza del campo dietro ad unico riferimento avanzato. Dopo 15′ di sofferenza il Parma avrebbe, su palla inattiva, la possibilità di pervenire al pareggio con Osorio che spreca da ottima posizione, occasione che invece De Ligt non si fa sfuggire pochi minuti più tardi, ancora una volta da corner, per un 3-1 forse troppo severo, per una squadra che troppe volte in questa stagione ha dimostrato, specie dopo l’avvento di Roberto D’Aversa, di potersela giocare alla pari con tutti, ma nel suo cammino i gialloblù sono sempre incappati in ingenuità individuali gravi che non hanno consentito di ottenere i risultati che ci si aspettava. L’IPO è decisamente migliorato e il Parma riesce a trovare la via del gol con più facilità rispetto ad inizio stagione ma, nonostante si subisca ancora meno rispetto alla gestione Liverani, gli avversari riescono a tramutare in gol i pochi expected goals prodotti, sintomo di una squadra che purtroppo risulta essere fragile caratterialmente e che commette errori fatali – soprattutto individuali – nei momenti cruciali delle partite e così di partite se ne vincono poche: Peccato perché il divario con le altre squadre che ci precedono, non sembra così elevato, ma, si sa, nel calcio è importante sbagliare il meno possibile… Forza Parma. Patrick Fava
Con tutti gli elogi che riceviamo dovremmo essere in zona Europa League, invece siamo quasi in B.