TUTTO PARMA E… CHIESA / PARTITA SIMBOLO DI UNA STAGIONE DISGRAZIATA, ASSURDA, SURREALE
(Carlo Chiesa) – Stamattina mi sono alzato felice. Come sempre quando ti svegli di soprassalto mentre nel sonno sei turbato dall’incubo peggiore. Stavo sognando che in una delle innumerevoli partite decisive per rimanere in Serie A, il Parma era in vantaggio 3 a 2 fino al 90°, prima di subire due reti negli ultimi quattro minuti di recupero e perdere l’ennesima grande occasione di questo campionato. Per di più la rete della vittoria avversaria l’aveva segnata, beffa delle beffe, un giocatore della nostra provincia. Poi, ho aperto il giornale e l’amarezza ha preso il sopravvento non appena mi sono reso conto di come la grande delusione, che pensavo frutto soltanto della fantasia di un bruttissimo sogno, fosse invece la cruda realtà, vissuta la sera prima.
Di certo non sarà un 4-3 che entrerà di diritto nella storia del calcio, come quello epico fra Italia-Germania di Messico 70, che regalò la finale agli Azzurri contro il Brasile. Ma sicuramente, quello subìto a Cagliari, rimarrà nella testa dei tifosi del Parma per parecchio tempo, come il simbolo di una stagione disgraziata, assurda e talmente surreale da sembrare costruita ad arte da una regia occulta, quasi con l’intento di bilanciare con tanta sofferenza sportiva, le gioie e le emozioni vissute dai tifosi nelle ultime sei stagioni consecutive.
Ormai è chiaro. Questo Parma finirà ingloriosamente in Serie B. Dopo Cagliari, le speranze di salvarsi stanno a zero. E guai ad aggrapparsi alla malasorte o a un campionato stregato. Il Parma retrocederà esclusivamente per gli errori della vecchia e della nuova società, nonostante i dichiarati e tangibili intendimenti di fare tutto per il bene della squadra e per la gioia dei propri tifosi, ma soprattutto per le colpe di una squadra sgonfia, piena di lacune incolmabili, incapace da sempre di difendere un risultato di vantaggio e specializzata nel far ottenere alle altre squadre il massimo risultato con il minimo sforzo.
Cagliari è stato il film di un intero campionato negativamente indimenticabile. Gli evidenti limiti tecnici nella fase difensiva hanno raggiunto il loro apice massimo, a partire dal portiere, esaltato nelle stagioni scorse da una difesa organizzata e difficilmente penetrabile, ma che ai primi cedimenti ha evidenziato tutti i suoi limiti, soprattutto nelle uscite alte. Con 63 reti subìte in 31 partite (alla media, quindi, di più di due reti subìte a partita) diventa davvero difficile mantenere la categoria e dei goal subiti di testa, sempre alla stessa maniera e con D’Aversa impotente a porvi rimedio, abbiamo ormai perso il conto. Ovviamente anche l’attacco ha le sue colpe, se si pensa che i Crociati prima di Cagliari, avevano il secondo attacco meno prolifico del campionato e che i loro sei paladini offensivi hanno segnato soltanto 12 reti totali, meno della metà di quelli siglati da Cristiano Ronaldo, cinque in meno di Simy del Crotone e gli stessi realizzati dal solo Belotti nel Torino.
Ma ai limiti tecnici, vanno sommati, forse in maniera addirittura più rilevante, quelli psicologici, che anche lo strizzacervelli più affermato farebbe fatica ad analizzare e a dare loro una chiave di lettura. Il Parma ha spesso giocato alla pari con le altre dirette concorrenti, magari anche meritando il risultato sul campo, ma alla fine ha puntualmente regalato loro punti preziosi. Gridano ancora vendetta quei 12 punti sperperati negli ultimi cinque minuti più recupero e quelle 10 volte in cui i gialloblù sono stati raggiunti o superati da una situazione di vantaggio, permettendo spesso alle squadre avversarie di riaprire la partita troppo rapidamente, subito dopo averla virtualmente chiusa. E’ successo a Udine, a Milano contro Inter e Milan, a Genova contro il Genoa, a Verona, a Benevento e infine a Cagliari, dove i goal avversari sono arrivati dopo solo una manciata di minuti da una rete Crociata.
Con un curriculum del genere diventa impensabile salvarsi. La matematica è l’unico aspetto ancora dalla parte dei Crociati, che però andranno domenica a far visita a una Juventus ferita dalla sconfitta di Bergamo, incrementando ulteriormente, con ogni probabilità, la propria distanza dal quart’ultimo posto. E allora che si inizi davvero e con convinzione a programmare la prossima stagione per una pronta risalita, che ripagherebbe tutti i tifosi da un’annata costellata da delusioni e arrabbiature continue. Mezzi economici e nuovi dirigenti entusiasti ed esperti ci sono, un patrimonio di giocatori giovani da cui ripartire anche, a patto che siano intelligenti a capire che rimanere a Parma, seppur in una categoria inferiore, possa essere utile anche per la loro crescita. Una volta risolto il rebus dell’allenatore, tutti i tasselli del puzzle saranno al posto giusto per una nuova ripartenza, consapevoli di riportare dove il Parma merita di stare, grazie anche all’entusiasmo che il popolo Crociato è sempre riuscito a trasmettere alla squadra, indipendentemente dalla categoria. Carlo Chiesa
Si gioca mercoledì contro la Juventus
Solito articolo assolutamente inappuntabile.
Bravo Chiesa.
ps: come mi mancano le tue radiocronache… se dovessi ricominciare col piffero che me la guardo in TV!
tanto noi partecipiamo direttamente alla superlega che ci frega della serie B che tanto siamo espulsi dai campionati nazionali insieme alle strisciate, Kalma e Ribalta sono qui per questo e ci saranno tanti spot della pasta negli intervalli, Federer cucinerà nelle Scai Rum e prenderemo tanti giovani per fare come l’Ajax.
Intanto abbiamo la partita di mercoledì, una finale che vale sei punti.
In ogni caso resta il fatto che la disgraziata e arrabattata formazione di Osso del 2015, senza stipendi, mensa e con l’erba non tosata si è dimostrata molto più dignitosa di questa accozzaglia di gente balorda, ex giocatori (Inglese, su cui spero tra 20 giorni si aprirà un tavolo di ricerca internazionale essendo il giocatore che nelle ultime tre anni ha giocato meno), pseudo giovani (Cyprien a 20 anni se è messo così quando ne ha 30 è peggio di Inglese), grami (Bani, Sepe, Sohm, Brunetta), fenomeni da baraccone, etc..
Fossi in loro mi vergognerei anche solo di scendere dall’auto per entrare a Collecchio.
Comunque con sta storia della Superlega…chissà… (il Cagliari ha già iniziato a muoversi….)
L’UEFA avrebbe intenzione di cacciare dai rispettivi campionati e dalle competizioni europee chi partecipa alla superlega, quindi….
Bene …siamo salvati
Chiesa ma come mai nessun giornalista non ha ancora chiesto a Kruase cosa pensa di fare con il parma?? Da quando è arrivato ha fatto tutto il contrario di quello che avrebbe dovuto fare nonostante molte persone gli indicassero quali erano le priorità…. Adesso ci sventola la proposta del nuovo tardini che tanto non verrà mai fatto….. scusi chiesa ma i tifosi del parma si meritano tutto questo?? E’ tanto difficile trovare 15 giocatori che pensino ad onorare la maglia del parma nei 90 minuti?? Invece di fare spot di 10 finali, o in B non andremo mai, sarebbe bello avere una struttura degna della categoria a partire dalle giovanili…. e poi scusi chiesa come mai nessuno della società ci metta mai la faccia??
La ringrazio saluti da un tifoso che sta perdendo la voglia di seguire la sua squadra del cuore
aggettivi dopo sabato non ne ho più.
aggiungo solo che un indagine da parte di qualche organo federale visto l’ atteggiamento di alcuni “professionisti” sul campo forse va aperta.
da approfondire poi la cosa in modo particolare valutando le prossime destinazioni di Sepe, Bani (già non ns e quindi manco doveva mettere piede), Cervigno, Kurtic e D’ Aversa ricordando solo quelli che proprio non si può fare a meno di elencare.
Siamo sicuri che la società sia buona? Perchè Krause ha si soldi ed entusiasmo, ma non credo sia ben conscio delle realtà che lo circorda. Non ha mai parlato dell’eventualità di retrocedere.