CARMINA PARMA di Luca Savarese / IL SASSUOLO AL TARDINI PORTA CONSIGLI, IL PARMA SA SOLO PERDERE
(Luca Savarese) – Nelle tabelle che tanto fanno star bene gli statistici, il Parma è la squadra che tra andata e ritorno non ha fatto nessun, nemmeno piccolo, progresso. Anzi, ha fatto un peggioramento, da penultimo, è diventato ultimo. La pallina del piano inclinato è scesa continuamente, costantemente, inesorabilmente, fino a sprofondare nel baratro. Il Parma che disse addio per la prima volta alla serie A, quel famigerato 18 maggio 2008, trafitta dai colpo dello Zlatan nerazzurro, lo fece al penultimo posto, con 34 punti. Nell’annus horribilis, 2015, al termine della stagione 2014-2015, quella del fallimento, i punti furono 19 e per come si erano messe le cose, furono anche tanti.
Quest’anno non c’era la spada di Damocle di nessun crack, con tutti i problemi che uno tsunami del genere può provocare. Ma, evidentemente, la fine dell’era D’Aversa in luogo del interregno, poi rivelatosi brevissimo di Fabio Liverani, e il D’Aversa 2.0. rinato quando ormai la baracca aveva mandato a memoria il dictat dell’ex allenatore del Lecce, ha finito per mandare in tilt anzi-tempo i meccanismi di squadra, le sottili dinamiche di autostima: insomma tutto quello che di buono era rimasto. E in questo contesto, quasi tutte le squadre, che sono venute a giocarsela nel ring del Tardini, ci hanno messo meno del previsto a mettere KO il Parma: hanno vinto le grandi, Inter, Juve, Milan, Napoli, Atalanta, le medio alte, Lazio, le piccole: Toro, Crotone ed oggi il Sassuolo una finta piccola o una quasi grande.
C’era una volta la regina della via Emilia, si chiamava Parma, faceva tremare le grandi, alle quali, stava sempre a ridosso. C’è oggi la nuova regina della via Emilia, si chiama Sassuolo e proprio sul più bello, perde la sua guida che andrà a Donetsk, dove andò anche la guida di quel Parma stellare, Nevio Scala, ma dopo sei anni di panchina ed un anno di Dortmund ed aver riempito la bacheca della società ducale di trofei.
Chissà se il Sassuolo sarà il nuovo Parma o farà anche la metà di quel favoloso Parma anni 90, una cosa è certa, ha spazzato via anche l’ultima gara casalinga dei Crociati. Locatelli, Defrel, Boga ed un Consigli grande così, che ha evitato , in tutti i modi, gli altri gol Crociati.
La prima cosa bella di Bruno Alves: un gol da raccontare una sera, tra molti anni ai nipotini: soluzione al volo, improvvisa, coraggiosa. In un solo gol, condensato tutto quello che il Parma quest’anno, nel suo angolino di ring, non è mai stato. Luca Savarese
E D’Aversa mica molla, eh. Questo rimane pure in B.
Io sceglierei uno tra Aglietti, Lucarelli, Pochesci e Pillon. Tre altissimi profili per un futuro roseo.
Chi?!