CATTIVO CITTADINO, di Gianni Barone / DIARIO DEGLI ERRORI E DEGLI ORRORI
(Gianni Barone) – Un disastro. Un vero disastro, sportivo ed ecologico, che ha calpestato tutta la dignità possibile e immaginale. Una stagione in cui il peggio del peggio è stato servito con facilità estrema, dando l’impressione che niente potrebbe essere salvato nel complesso e nelle individualità. Fra vecchi e giovani nessuno ha avuto la possibilità di lasciare un segno positivo. Il futuro radioso che qualcuno, inguaribile ottimista, vede in alcuni giovani schierati sembra essere, viceversa, una clamorosa chimera. I tifosi cantano il “Parma siamo noi”, perché quello che hanno visto quest’anno è stato troppo brutto per essere vero e non ci stanno ad accettare le giustificazioni addotte da chi ha avuto la responsabilità di cotanti errori, omissioni ed orrori. Iniziati con la rivoluzione a metà, coincisa con l’esonero di D’Aversa in nome di un progetto di gioco manovrato, propositivo rivelatosi un autentico flop e non solo per colpa di Liverani, chiamato a fare le classiche nozze coi fichi secchi, con un ambiente che pian piano si sfaldava in mezzo a tanta fragilità emotiva e caratteriale e nel mare delle mille contraddizioni emerse giornata dopo giornata. Una proprietà forte economicamente che, a fronte di spese ed investimenti cospicui, non riesce ad incidere e a cambiare mentalità nemmeno dopo aver richiamato “il reietto” D’Aversa fatto fuori dalla vecchia proprietà per mancata condivisione di programmi e obiettivi. Ma quali programmi? Ma quali obiettivi? Ultimo posto con
la metà dei punti che di solito servono per salvarsi, solo tre vittorie, una caterva di gol presi e pochi segnati, e una serie sconfortante di rimonte subite, frutto di continue ingenuità e di sconcertanti amnesie difensive e non solo. Siamo a zero di parole, siamo a zero di motivazioni, siamo a zero di determinazione, siamo a zero di anima in un calcio in cui chi spende tanto non sempre vince, anzi molte volte perde: gli esempi di quest’anno sono sotto gli occhi di tutti. Tipo il Parma che con una squadra da A finisce in B, e il Monza che con una squadra di A rimane in B. Questo il brutto del calcio che per gli “altri”, Spezia e Cittadella, che con squadre da B, rispettivamente si salvano e sognano la A, diventa il bello di questo calcio pieno di
contraddizioni. Adesso, dopo tanta negatività, qualcuno sogna rapide e repentine risalite affidandosi ad una nuova struttura tecnica che ancora non si è del tutto appalesata nei programmi, rivelando su chi si punterà come nuovo allenatore – già lunedì, dopo il virtuale esonero nella notte di D’Aversa sbandierato da Parma Today stamani di buon mattino (ore 8.34) – e nuovi giocatori. E dire che fino all’ultimo c’era chi blaterava ancora (incluso l’interessato) di possibile riconferma di D’Aversa: ma come si faceva a credere che fosse vero che, in virtù di un contratto ancora in essere (scadenza Giugno 2022), si dovesse ancora puntare su chi ha ottenuto solo 8 punti in 18 partite (di cui 3 con in panchina il vice Tarozzi)? Anche le voci sui nomi del possibile tecnico del futuro non scaldano per niente la fantasia di nessuno. Inzaghi appena retrocesso? Stroppa esonerato dal Crotone anch’esso retrocesso? Ma perché tanto masochismo? Possibile che non si riesca ad inventare niente di meglio? Direte voi: Grosso, sì specialista in esoneri, o Gotti, sì ma insisto per la B serve altro e di meglio, serve concretezza, affidabilità, e

non sogni o scienza. Di sicuro, e questo è l’auspicio, che la presidenza e la rinnovatissima, nei nomi e nelle funzioni, dirigenza, sappiano trovare la “metodologia” utile, vista la creazione della suddetta area tecnica affidata al “quotato” Filippo Galli, per inventarsi il nome giusto per la panchina (anche se abbiamo ragione di credere, dati i trascorsi, che la sfera di competenza dell’ex difensore sarà circoscritta alle giovanili, essendo stato al vertice della cantera rossonera per diversi anni). I Brocchi (flop al Monza) e i Corini (altrettanto al Lecce) di turno sarebbero oltremodo controindicati. L’errore nella scelta del tecnici, nell’annata appena conclusa, si è rivelato letale. Non è bastato per non mutare la linea? Eppure, di contraddizione in contraddizione, restando all’ultima debacle contro la Samp, assistiamo all’addio alla squadra doriana da parte di un signore della panchina come Ranieri, reduce da due tranquille ed onorevoli salvezze consecutive, che potrebbe essere sostituto proprio da D’Aversa (che, dicunt, potrebbe riaccoppiarsi a Daniele Faggiano, il quale, in queste ore, sta brigando parecchio anche per il nuovo inizio del suo Trapani, coinvolgendo il socio Pizzarotti Jr.). Miracoli della scienza e della tecnica che c’inducono ad affermare quanto sia strano ed improbabile questo mondo che tutti noi ci affanniamo a seguire, commentare e giustificare. Servono idee e non miracoli, mentalità e non suggestioni, grinta, cativeria e non nomi ad alto ingaggio, tipo i Balotelli o i Boateng, restando al nefasto esempio del Monza, ormai finiti e scaduti anche in B. Quindi, attenzione: non lasciamoci influenzare da sussurri e grida del mercato da qui all’inizio dello stesso fissato per il prossimo primo luglio. Il radioso futuro è ancora lontano da venire: speriamo che chi di dovere sia consapevole di questo. L’inseguimento dei talenti, ahinoi sempre più carenti, sembra essere appena iniziato in un clima di fiducia in cui tutti dovrebbero essere razionalmente più umili. Potranno bastare i curriculum di chi è appena arrivato per risolvere il problema della nuova ricostruzione Crociata? I dubbi restano… Gianni Barone
Io prenderei Grossi (Paolo) non Grosso (l’allenatore più esonerato del decennio insieme a Oddo).
Cmq al di là della figura di …. che farebbero (palesandosi imprenditori calcistici termine ohibò ributtato per anni perché impegnati solo sulle rispettive aziende gestire per il bene del territorio) sconsiglierei vivamente ai nostri ex proprietari di andare a “brigare” come ottimamente scrive Barone in terra sicula. Laggiù non c’è la comoda protezione dell’UPI e della stampa asservita, mancano i cuscinetti di tutta la schiera di leccapomelli striscianti e soprattutto la tifoseria non è quella gestita dal Manfro che male che vada fa una contestazione “civile” con un volantino. Bruciano auto, si incazzano, insomma cambia la musica.
Bella roba, a ghe mel!
Un profilo di tecnico “giovane e internazionale” come richiesto dalla proprietà: Stramaccioni 😂😂😂😂😂
L’unico impegnato è il figlio di uno dei sette soci, con l’altro suo socio “barista”, però mi risulta che abbiano virato sul Dattilo Calcio, per rilanciare il calcio a Trapani.
Per l’allenatore, mia sensazione, penso a Nesta.
Abbiamo fatto la fine dell’Ancora 2003/04: soldi spesi alla cazzo e ultimo posto in classifica.
https://www.google.it/amp/s/www.goal.com/it/amp/notizie/ancona-2003-2004-storia/d32d3dc7szut1v9q83s433kbs
Noi 16 anni dopo. Complimenti a tutti i “protagonisti” che hanno raggiunto questo prestigioso risultato di far ricordare il mitico Ancona.
Le voci su Inzaghi, Stroppa, Grosso, Gotti chi è che le ha messe in giro? Se è la società è sicuramente per depistare, se poi aggiungiamo Cannavaro, Ranieri, Italiano, Juric, Venturato, Lucarelli, Nesta ecc. si direbbe che il Parma abbia contattato quasi tutti gli allenatori Italiani, anche se poi, l’identikit dei requisiti che hanno illustrato Ribalta e Krause: che faccia praticare alla sua squadra un gioco attrattivo, propositivo e che sia un profilo internazionale, esclude buona parte di essi e direi di più deve essere un allenatore che cerca sempre nuovi stimoli e una squadra da ricostruire da zero, non abbia timore di scendere in B perché lo ha già fatto e non mi meraviglierei se venisse dall’estero e magari all’Inghilterra.