GIAN CARLO CECI L’HA VISTA COSI’: “UN ALTRO 12 MAGGIO DA RICORDARE…”
(Gian Carlo Ceci) – Il 12 Maggio per i supporter del Parma è una data da ricordare per le vittorie a Wembley e a Mosca, ma anche per l’immeritata sconfitta, con un rocambolesco gol preso al novantacinquesimo, a Roma con la Lazio. Che per il Parma quest’annata, errori e demeriti a parte, sia una stagione sfortunata è stato più volte scritto, ma ieri sera si è avuta un’ulteriore grande dimostrazione che in tantissime occasioni la dea bendata ha decisamente voltato le spalle ai Crociati: ultimo minuto di racupero dei cinque concessi dall’arbitro e, dopo venti secondi, il portiere albanese dei biancoazzurri, con un difficilissimo intervento, riesce a deviare, con la punta delle dita, sul palo alla sua sinistra, un tiro violentissimo e preciso di Hernani. Il pallone, rimesso prontamente in gioco viene spedito da Lazzari, con il classico calcione della speranza, verso l’area del Parma: Immobile, all’altezza della lunetta, manca il controllo e consente a Valenti di intervenire, la sua respinta però finisce addosso a Kurtic e la palla ritorna al limite dell’area dove arriva Laurini che la calcia violentemente per allontanarla, ma colpisce nella schiena Valenti e la sfera, come in un flipper, con un secondo, consecutivo, rimpallo torna nuovamente indietro, sbatte sul petto dell’appostato, a centro area, Dierckx che così, involontariamente, la smorza praticamente sui piedi dell’accorrente Immobile che, a undici secondi dal novantacinquesimo, riesce a scaraventarla alle spalle di Sepe. Sembra incredibile ma è veramente andata così e, ancora una volta, quest’anno la buona sorte non è stata amica del Parma che recrimina per una sconfitta ingiusta, con maggior rimpianto perché i Crociati, a Roma, hanno giocato bene e certo disputato la miglior partita di questa negativa stagione.
Si aggiunga che quando i commentatori di Sky sottolineano, più volte, che il Parma non avrebbe meritato di perdere, significa che, per deferenza nei confronti di una “grande”, non hanno voluto dire che meritava non il pareggio, ma di vincere come testimoniano i due pali colpiti, contro uno dei biancocelesti, le belle azioni e il numero di conclusioni contro la porta di una Lazio che poco ha fatto nel primo tempo: solo nei primi minuti della ripresa si è resa pericolosa e a pochissimi secondi prima del fischio finale è riuscita a trovare, con quello che si chiama fondo schiena, un immeritato gol della vittoria.
Vista la prova allo stadio Olimpico crescono i rimpianti ed è giusto chiedersi dove, sino a ieri, sono stati questi giocatori e se questa è la squadra che ha totalizzato la miseria di venti punti in trentasei partite ed è ignominiosamente retrocessa un mese prima della fine del campionato.
Certo, sulla prova di Roma si deve fare commenti e considerazioni diverse, tenendo ben presente il momento e in che contesto è stata giocata questa partita: il Parma non aveva nulla da perdere, la squadra era libera mentalmente non avendo necessità di fare risultato e doveva, e questo ha fatto, dar vita a una prova d’orgoglio e a una buona prestazione.
E buona è stata, la prestazione, specialmente quella dei giovani (finalmente inseriti da un allenatore che solitamente ha sempre preferito puntare su giocatori esperti) che hanno mostrato di essere di valore anche se “una rondine non fa primavera” e quindi, nelle prossime due partite che rimangono per chiudere questo disastroso campionato, si attendono nuove buone prove per eventuali future conferme, tenendo sempre ben presente che il torneo di B è molto diverso da quello di serie A e che le partite di fine campionato, particolarmente in questa strana annata condizionata dal Covid e dall’assenza del pubblico sugli spalti, possono fornire false indicazioni.
Quindi è giusto chiedersi se è stato bravo il Parma a mettere in difficoltà e a creare problemi ai biancocelesti o se i padroni di casa, squadra ancora in corsa per un posto in Champions League, hanno giocato male perché incappati in una non felice serata.
Certo che con la Lazio praticamente tutti i giovani sono stati da sufficienza piena, in particolare i difensori e specialmente Brunetta, fino a ieri sera oggetto misterioso con poche possibilità di mettersi in mostra, che ha colpito un palo e sin dai primi minuti dimostrato grande volontà, grinta e tanta voglia di far bene con un agonismo a volte esagerato, tanto che si è fatto ammonire dopo soli dieci minuti per aver travolto il portiere con un intervento in ritardo. L’argentino, elemento tecnico, ma non rapido, in passato impiegato poco e spesso male, è stato il migliore in campo: non ha fatto “numeri” da sudamericano, ma ha giocato con continuità ed è sempre entrato nella manovra dei Crociati: su di lui si sono appoggiate praticamente tutte le offensive (quando i compagni non hanno preferito non affidarsi a lanci lunghi a scavalcare il centrocampo per cercare la testa di Pellè) ed è stato certamente favorito da una partita giocata su ritmi più sudamericani che europei.
A Roma il solitamente conservatore D’Aversa ha, finalmente, mandato in campo una squadra con dei giovani, quattro, ed è ritornato alla tanto criticata difesa a tre, protetta, sulle fasce, da due laterali, uno di spinta, Busi, e l’altro più marcatore, Gagliolo. A centrocampo, a fianco degli esperti Hernani e Kurtic, ha confermato Sohm e presentato in attacco una sola punta Pellè, preferito a Cornelius, con alle spalle Brunetta che evidentemente in questo ruolo si esprime al meglio. Uno schieramento tattico riuscito anche perché, specie nel primo tempo, la squadra allenata da Simone Inzaghi non ha fatto pressing ed è parsa attendere che il Parma si scoprisse per trovare spazi dove manovrare e colpire, cosa che è avvenuta quando Luis Alberto ha centrato la traversa. Nella ripresa i locali hanno abbandonato la tattica attendistica, aumentato il ritmo sino a quel momento sonnolento e, specie nei minuti iniziali, sono riusciti a mettere in allarme e creare pericoli, ma poi il Parma, ritrovate misure e giuste disposizioni, non ha concesso nulla agli avversari; anzi, oltre al palo, che ha dato poi il via all’azione del gol biancoceleste, i Crociati hanno colpito un altro legno della porta laziale con un tiro dal limite di Brunetta deviato, a portiere battuto, da un difensore e sulla respinta Strakosha ha dovuto opporsi, con il corpo, a una conclusione da due metri di Gagliolo.
Si archivia, quindi, una sconfitta beffa, ennesima riprova che questa è stata una stagione maledetta, infelice e imprevedibile. Finalmente, però, si è vista una buona prestazione dei Crociati, una prova d‘orgoglio e volontà anche se resta, indiscutibile, il fatto che il Parma, in situazione di vantaggio, ha perso venticinque punti e quel che maggiormente impressiona sono i punti lasciati nei minuti di recupero, ben 13 dopo il novantesimo: all’andata 2 con l’Udinese e 4 a Milano poi, al ritorno, 2 con il Sassuolo, 2 con la Fiorentina 3 con il Cagliari. Gian Carlo Ceci
Ha ragione a ricordare il 12 maggio, viene bene perché il 13 maggio e non potremo mai scordare pure questa data, segna l’ultimo posto e la rabbia che provo.
Oltre la sfortuna che cita, valgono solo i numeri del campo.
8 miseri punti su quanti? 60?
13 maggio Crotone scavalca Parma, non rimane che vincere la prossima vero?
Finalmente ultimi da soli, ma tanto il futuro sarà roseo…..
L’umiliazione dell’ultimo posto spero chiuda questi stucchevoli discorsi sui giovani che si mettono in mostra in queste inutili, vergognose partite esibizione (chi se ne frega se Brunetta o Salvini fanno tre giocate), oltre a questa litania del futuro roseo. E che vadano tutti a imparare da Preziosi e Pozzo. Spero anche finiscano conferenze e dichiarazioni di tecnico e ormai ex giocatori, sostituite da membri della società, a iniziare dal Ds e dal suo vice. Che è sacrosanto vadano a prendersi almeno virtualmente delle belle secchiate di….
Spero anche che qualcuno si scusi pubblicamente di questo schifo consapevoli che in altre piazze non l’avrebbero passata così liscia.
Totalmente d’accordo con te
e ‘ anche ora che Ribalta inizi a parlare , dica i suoi programmi proferisca parola dia una speranza al popolo gialloblù ….. cosa aspetta ? fra un mese e mezzo inizia la preparazione la iniziamo con questi giocatori perché non li hanno piazzati come succede tutti gli anni che la preparazione la facciamo a chi va via ? ? ll allenatore quando lo comunicano a campionato iniziato ? e un mese che siamo retrocessi mi sa che siamo in alto mare di programmazione non se ne vede ! almeno caro ribalta scegli la tua squadra alla svelta confermi carli e lucarelli ? allora dillo cosa aspetti !! non li confermi allora dillo … e mandali via sarebbe già un segnale , siamo sempre nel totale silenzio della società non comunicano nulla .I giochi si fanno adesso lo sanno tutti gli addetti ai lavori , le squadre forti e organizzate vendono e comperano adesso non l ultimo giorno di mercato a campionato iniziato !! come fa il parma calcio ormai da anni aspettando godot … così il povero allenatore perde un mese di campionato come sempre successo a parma . Deve scegliere il nuovo allenatore se no compera ancora una volta come successo con liverani giocatori non adatti ,se d aversa non lo conferma lo deve dire così cerca un altra panchina se aspetta luglio c’è lo troviamo sul groppone . M i sembra che sta buttando via il mese di vantaggio che avevamo per programmare .Qualche frescone non mi dica che non lo deve dire a me vi sbagliate dopo una retrocessione così umiliante ) record nazionale di minor punti in serie A) e obbligatorio essere trasparenti e parlare ai tifosi dei programmi e di cosa bolle in pentola pena un disamore totale e distacco dalla tifoseria
Chissà che in B Brunetta possa essere il nostro “Dybala”. Speriamo.