IL GALLO DI CASTIONE / IL MONDO VA STORTO PERCHE’ SI AMANO GLI OGGETTI E SI USANO LE PERSONE
(Il Gallo di Castione) – Ho visto cose in un campionato che voi astemi non dovreste vedere in una intera vita sportiva. A Villa Bernarda beviamo tanta birra che abbiamo messo il water inclinabile per pisciare senza fare schiuma, ho scaricato l’app imbriaghi per farmi ritrovare quando esco da Castione, ma non cercatemi nei prossimi giorni. Vado con lo zoppo così imparo a zoppicare per ottenere la pensione di invalidità. Quando verrà la mia ora voglio andarmene dormendo come mio nonno, e non urlando come i passeggeri in macchina con lui. Ma abbandoniamo per un attimo i vizi dei paesi della bassa e torniamo ad occuparci, per l’ultima partita dei Crociati, del gioco del pallone, che per somma gioia e giubilo ci ha portati all’epilogo di un’annata disgraziata che ci ha portati alla filosofia nichilista, molto seguita dall’altra parte dell’Enza, del “mai una gioia”, sapendo ormai da tempo, senza essere paragnosti, i risultati delle partite che sarebbero state giocate. Al Tardini neanche i sofficini sorridono più. Eppure avevamo abbandonato il gioco speculativo, ma redditizio degli scorsi anni per un gioco più votato all’attacco, con un nuovo allenatore di grandi prospettive, ma il Parma del bel gioco visto quest’anno è come Capitan Findus che ti invita a mangiare il pesce sulla sua barca e ti rifila i bastoncini surgelati. Poi è arrivato colui che avrebbe riportato equilibrio in campo: D’Aversa ci ha detto che ha smesso di inseguire i sogni perché non riesce a dormire pensando alla retrocessione, ma
sono i suoi sogni che lo inseguono per menarlo… Ci ha ripetuto all’infinito (in tutte le conferenze stampa) che a fine campionato si sarebbe seduto a un tavolo per parlare del prossimo campionato, invece è stato esonerato prima di rientrare negli spogliatoi a fine partita con la Samp. Ha ricordato più volte che ha ancora un anno di contratto, senza mai nemmeno supporre eventuali dimissioni; ha accettato di tornare alla guida del Parma in difficoltà senza convinzione, evidentemente anche per non perdere il ricco ingaggio biennale che Faggiano, su mandato della vecchia proprietà, gli aveva lasciato in dote, insieme agli altri impegni (vedi riscatti di Inglese, Cornelio ecc.) che il nuovo presidente dovrà pagare alle scadenze pattuite
come previsto dagli accordi di acquisto del club. Però non ci ha mai mentito, non ci ha detto mai bugie: solo cose non apparentemente vere che, però, potrebbero aver creato verità. Alla fine è anche giusto che lo abbiano costretto a metterci la faccia anche dopo le ultime nove sconfitte in stecca, così la sua credibilità se ne è andata un giorno dopo l’altro, raccontando amenità sempre meno credibili. Il Gervy andrà in Turchia per ritrovare se stesso: se lo trovasse speriamo che gli riporti improperi e riporti. Ci mancherà: non so come faremo ad accettare la sua dipartita, ma ci proveremo, ci proveremo… Sepe, stando alle ultime di Giuffredi, il suo manager oculato, potrebbe tornare al Napoli per giocarsi la maglia di titolare, parole sagge di un uomo onesto. Carli, ci dicono i bene informati, con l’amico Carapelli, tornerà ai suoi uliveti con tanto di
cavalli: potrebbe persino darsi all’ippica. Insomma, ci attendono grandi cambiamenti: chi ha detto che Ranieri è escluso per età? Ha dimostrato in questi ultimi anni di saper far rendere al top tutti gli elementi che ha in rosa, giovani o veterani che siano. Vedremo, anche se guardando le manovre si sta ricomponendo lo staff delle giovanili rossonere, dove l’allenatore era Stroppa… E noi tifosi cosa faremo? Continueremo ad amare la Maglia del Parma, a prescindere da Presidenti ed allenatori, contravvenendo quel principio secondo il quale gli oggetti sono fatti per essere usati, le persone sono fatte per essere amate? Il mondo va storto perché si usano le persone e si amano gli oggetti, ma la Maglia del Parma è un credo che ti accompagna tutta la vita, anche in un mondo che ha perso ideologie e convinzioni. Sarà serie B ma noi ci saremo, se il virus di cacca ce lo permetterà. Chissà se coi tifosi sugli spalti le cose sarebbero potute andare diversamente, se i giocatori sarebbero stati più concentrati, se alcune scelte non fatte o fatte in ritardo sarebbero state migliori, non lo sapremo mai. Di certo mastichiamo amaro e facciamo fatica a ricordarci che il passato remoto di masticare non è masticazzi. Il Gallo di Castione
Certo finire in B quando si era chiusi noni e si discute di ridurre a 18 squadre la serie A non è stato molto da buon padre di famiglia “oculato” che non fa mai il passo più lungo della gamba. Sarebbe da ritiro della tessera dell’UPI
Se non altro il “padre padrone” sta facendo un atto di umiltà e sta costruendo uno staff competente per gestire il futuro.
Che abbia commesso errori è scusabile, se perseverasse sarebbe diabolico.
Che sia uno staff competente, si vedrà.
Per ora, mi pare, Krause sta cercando di comporre un puzzle. Ci vorrà tempo e ci vorranno altri errori.
Della squadra di quest’anno si salva poco e comunque da quella base si ripartirà.
C’è poco da stare allegri.
L’allenatore deve sapere parlare bene l’inglese. Io avrei valutato altri requisiti.
Beh, da Carli DS a Ribalta Filippo Galli e company un passo avanti come staff si è fatto.
Il pubblico tornerà volentieri a tifare e a dare una mano alla squadra se non vedrà più certi elementi in campo, gente arrogante, grama e menefreghista.