PAROLE CROCIATE, di Luca Ampollini / LE PAGELLE DEI “SENATORI”

(Luca Ampollini) – Nelle scorse settimane ho espresso la mia opinione suddividendo le responsabilità per questa desolante stagione dei Crociati. Oggi provo a stilare le mie “personalissime” pagelle della squadra, cominciando, da questa settimana, dai “senatori” per poi analizzare, la prossima volta, i nuovi arrivati:

Sepe, 35 presenze, 73 gol subiti, voto 4: una stagione, la sua, davvero sconfortante: alla vigilia di questa annata il suo procuratore disse che il suo assistito avrebbe meritato una piazza più prestigiosa di Parma, ma dopo questo campionato crediamo non ripeterà con la stessa fermezza queste parole. Insicuro, poco reattivo, perennemente incerto sulle uscite, ha avuto l’unica attenuante di una disastrosa difesa che non lo ha mai protetto come viceversa accaduto in passato.

Colombi, 2 presenze, 7 gol subiti, voto 5: certo, potrebbe essere una valutazione ingenerosa, ma subire 7 gol in 2 partite non può fargli raggiungere una valutazione lusinghiera.

Iacoponi, 16 presenze, 0 gol, voto 4,5: protagonista assoluto nelle ultime stagioni, è naufragato quest’anno come tutti i suoi compagni; la sensazione è che in campionato sia partito già scarico, non avendo più molto da dare dopo anni a 1000 all’ora con D’Aversa sia fisicamente che mentalmente. L’incredibile autorete di Firenze è lo specchio di una stagione da dimenticare.

Alves, 19 presenze, 1 gol, voto 5: il 27 novembre compirà 40 anni, era francamente difficile pretendere di più. Ancora apprezzabile sul gioco aereo, ad eccezione della gara interna con l’Udinese, ha viceversa sistematicamente sofferto le veloci incursioni palla a terra degli avversari, perennemente liberi di creare pericoli. E’ mancata in campo la sua proverbiale leadership, la sua capacità di guidare con autorità l’intero reparto; un grave errore è stato non acquistare un giocatore con la sua stessa spiccata personalità. Ha salutato il Tardini con un super gol al Sassuolo, a conferma delle sue grandi qualità tecniche.

Giuseppe Pezzella, 24 presenze, 1 gol, voto 5,5: l’impressione è che lui sia un perfetto quinto a tutta fascia in un 5-3-2. Ma in un 4-3-3 fatica terribilmente a difendere e concede sempre troppo al diretto avversario. Quando spinge è viceversa efficace, ha fornito 4 assist oltre al gol illusorio segnato a Cagliari, ma non va dimenticato che prima di tutto è un difensore.

Riccardo Gagliolo, 28 presenze, 2 gol, voto 5: vale il discorso già fatto per Iacoponi: le ultime intensissime stagioni, con alti standard di rendimento, sembrano averlo scaricato. Mai come quest’anno è apparso svuotato e insicuro, sia da centrale che da terzino sinistro. Appare arrivato anche lui a fine corsa.

Vincent Laurini, 13 presenze, 0 gol, voto 5,5: ha giocato poco, condizionato da tanti problemi fisici e dalle scelte dell’allenatore che spesso gli ha preferito il deludente Conti o Busi. Non ha tuttavia sfigurato, dei laterali difensivi destri è quello che più si è fatto apprezzare in proiezione difensiva pur rimanendo, anch’egli, al di sotto della sufficienza.

Hernani, 32 presenze, 7 gol, voto 6: uno dei migliori, o se preferite dei meno peggio. Ha segnato 7 reti (non poche per un centrocampista) fornito 3 assist e mantenuto un rendimento positivo. Rimane la lentezza nella giocata, ma si è notato, molto più che in passato, negli inserimenti in avanti. Giocando sistematicamente da mezzala e non da mediano davanti alla difesa, come spesso succedeva l’anno scorso, ha trovato la sua collocazione ideale. Uno dei pochi da cui si può pensare di ripartire, se dovesse decidere di rimanere, il prossimo anno.

Gaston Brugman, 25 presenze, 1 gol, voto 5,5: trascurato da Liverani ha ritrovato il campo stabilmente con D’Aversa col quale ha avuto una buona crescita di rendimento culminata con la sontuosa partita contro la Roma al Tardini, dove riuscì a coniugare un’illuminata regia e una vera barriera alle iniziative degli avversari davanti ai due centrali difensivi. Purtroppo non è riuscito a dare continuità a quella bellissima gara, stritolato, anche lui, dal marasma generale di una squadra in disarmo. Da ricordare il meraviglioso gol di punizione a Torino con la Juventus.

Alberto Grassi, 23 presenze, 0 gol, voto 5: con Liverani e’ stato reinventato spesso terzino destro con risultati tutto sommato incoraggianti. Ritornato poi nel suo ruolo di interno di centrocampo è stato quasi sempre impalpabile, condizionato, come tanti suoi compagni, da cronici problemi muscolari; non si è mai elevato dal grigiore generale.

Juraj Kucka, 28 presenze, 7 gol, voto 6: capocannoniere con Hernani con 7 gol è stato l’ultimo ad arrendersi pur avendo avuto, anche lui,  un rendimento calante nell’ultima parte dell’anno. In mancanza di attaccanti è stato spesso schierato come esterno offensivo, o come centravanti di manovra con risultati piuttosto modesti. Le prestazioni migliori le ha offerte ovviamente nel suo ruolo naturale di mezzala destra dove, da leader silenzioso, ha cercato di spronare i compagni senza però  troppo successo. Tuttavia se tutti i suoi compagni avessero avuto la sua tenacia il Parma avrebbe ottenuto decisamente un’altra classifica.

Jasmin Kurtic, 34 presenze, 4 gol, voto 5: è stato tra i più deludenti. Schierato ormai stabilmente come centrale di centrocampo non avendo più l’intensità e la capacità di inserimento che aveva un tempo da mezzala sinistra ha offerto tuttavia un rendimento non sufficiente pur avendo segnato 4 reti. Trattenuto a Gennaio sebbene fossero avviate le trattative per una sua cessione al Torino, ha interpretato il ruolo di centrale di centrocampo facendo valere la sua fisicità, ma con poca ispirazione nella costruzione della manovra; soprattutto, però, è sembrato uno dei primi a non crederci più.

Gervinho, 26 presenze, 5 gol, voto 4,5: è vero, ha segnato 5 gol, raggruppati però in sole 3 partite. Per il resto la sua stagione è sembrata più un torneo di beach soccer in un villaggio turistico che un campionato di serie A. Indolente e mai ispirato ha sempre avuto la fiducia di D’Aversa purtroppo però mai ripagata. La sua avventura a Parma pare arrivata al termine, ma crediamo che dopo questa desolante annata in pochi lo rimpiangeranno.

Yann Karamoh, 24 presenze, 2 gol, voto 5: è stato spesso schierato a destra, nei tre davanti, per la perdurante assenza di un mancino, colmata solo a fine gennaio con l’arrivo di Man, da schierare in quella posizione. Avrebbe fatto sicuramente meglio dalla parte opposta : a sinistra, col piede destro, sarebbe riuscito a rientrare più agevolmente dentro il campo facendo valere le sue qualità nell’uno contro uno. Incostante, solo a sprazzi è emerso il suo talento, vedi il mirabile gol di La Spezia, ma non è il prototipo di giocatore ideale quando c’è da lottare e soffrire.

Mattia Sprocati, 2 presenze, 0 gol, N.G.

Roberto Inglese, 14 presenze, 0 gol, voto 5,5: forse sarebbe stato meglio inserirlo tra i “non giudicabili”, ma in realtà qualche apparizione, soprattutto nel girone d’andata, l’ha fatta non lasciando per la verità tracce indelebili del suo passaggio. C’è da augurarsi prima di tutto che torni ad essere un calciatore vero, senza tutti i problemi avuti quest’anno. A Firenze, nel bellissimo assist a Mihaila, ha fatto capire quanto il Parma abbia patito la sua assenza perché rimane, in buone condizioni, il miglior centravanti per distacco a disposizione. L’anno prossimo se finalmente sarà sereno e guarito, e se rimarrà, potrà davvero fare la differenza.

Andreas Cornelius, 28 presenze, 1 gol, voto 5: dopo la scorpacciata di gol dell’anno passato quest’anno ha segnato una sola rete. Il frammentario e poco fluido gioco della squadra non lo ha favorito, unitamente agli scarsi rifornimenti provenienti dagli esterni. Ha sgomitato, lottato, soprattutto sui rinvii di Sepe, cercando di far salire la squadra, ma senza cross non poteva far valere le sue qualità sul gioco aereo. Spesso cercato con palloni filtranti in profondità è stato, non essendo evidentemente un velocista, facile preda dei difensori avversari. Luca Ampollini

Luca Ampollini

Luca Ampollini, classe 1973, giornalista pubblicista dal 2005, ha cominciato a Radio Onda Emilia nel 1998, prima con il commento delle azioni più importanti delle partite di campionato sulle radiocronache di Gianluigi Calestani, poi con la conduzione della trasmissione post partita “Diretta Stadio”. Passa successivamente alla Tv, su Teleducato, commentando il posticipo della domenica sera di serie A a Calcio e Calcio, condotto da Fulvio Collovati. Passa, quindi, alla neonata Teleducato Piacenza come telecronista delle partite del Fiorenzuola in serie C2 e nel 2000-01 commenta, sempre per Teleducato Piacenza, le partite del Piacenza Primavera. L’anno successivo torna a Parma e diventa il telecronista del Parma calcio fino al 2008. Partecipa a Calcio e Calcio, prima come opinionista poi come conduttore in 3 edizioni dal 2005 al 2008. Nella stagione 2004-05 conduce Calcio e Calcio Speciale Coppe e i collegamenti esterni nell’edizione di Calcio e Calcio condotto da Fulvio Collovati. Dal 2005 al 2008, è responsabile della redazione sportiva di Teleducato e, oltre a Calcio e Calcio, conduce Calcio d’Estate prima di passare a Tv Parma dove partecipa come opinionista a Pronto chi Parma e come conduttore, con Carlo Chiesa, delle due trasmissioni “A tutta A“ e “A tutta B”. Dopo alcuni anni in cui collabora come opinionista fisso anche a "Bar Sport" torna a Teleducato dove partecipa come opinion leader a Calcio e Calcio fino al 2018. Con la fusione delle due televisioni continua la sua collaborazione, tuttora in corso, con 12 TV Parma e con Calcio e Calcio. Oltre alle centinaia di telecronache e conduzioni ha collaborato, commentando alcune partite del Parma con le emittenti radiofoniche Radio Bruno (Coppe Europee) e Lattemiele (Campionato). E’ lo speaker ufficiale del Parma calcio allo Stadio Tardini dal 2015

4 pensieri riguardo “PAROLE CROCIATE, di Luca Ampollini / LE PAGELLE DEI “SENATORI”

  • 18 Maggio 2021 in 14:11
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    “L’anno prossimo se finalmente sarà sereno e guarito, e se rimarrà, potrà davvero fare la differenza”.
    Amico mio stai parlando seriamente o come il papà di Scamacca hai alzato un pò il gomito?Siamo ancora a parlare di Inglese?Cioè ancora programmiamo su Inglese?Al massimo possiamo programmare un intervento chirurgico o un ciclo di terapie.

  • 18 Maggio 2021 in 17:28
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    Mi trovo d’accordo con Ampollini, Inglese infortunatosi alla caviglia il 20/10/2019 Parma Genoa 5 1, si trascina il malanno per poi essere operato in Aprile 2021, mi sembra evidente la cattiva gestione del caso, se riprende al 100% e non penso che ci sia la fila alla porta per acquistarlo, anche perché non penso che il Parma voglia fare una minusvalenza può essere il nostro Top Player in B.

  • 18 Maggio 2021 in 20:21
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    🤦‍♂️ Io mi auguro di non vederlo mai più

  • 18 Maggio 2021 in 23:40
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    Kurtic e Sepe anche 2. Semplicemente i peggiori quest’anno.

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