TATTICA-MENTE, di Patrick Fava / MANCATA COMUNICAZIONE, MALINTESI DI LETTURA E DISATTENZIONI SONO ALL’ORIGINE DEI TRE GOL PRESI DAL SASSUOLO

(Patrick Fava) – Il Parma di D’Aversa, col Sassuolo di De Zerbi, incappa nella settima sconfitta consecutiva: una gara senza storia che ha visto i gialloblù rimanere in partita fino al gol di Defrel, ma senza mai dare l’impressione di poter impensierire la retroguardia neroverde. Pronti e via e il Sassuolo prende in mano le redini del match: gli uomini di De Zerbi giocano un calcio liquido, fatto di possesso palla, di dominio del gioco, e di occupazione degli spazi in maniera dinamica. La costruzione del gioco è a 3, con uno dei due mediani che può inserirsi in mezzo ai due centrali Ferrari e Chiriches, oppure può andare ad occupare lo spazio a fianco dei centrali, sfruttando lo spazio lasciato libero dal terzino che è salito sulla stessa linea dei trequartisti in massima ampiezza. Maxim Lopez e Locatelli alternavano questi movimenti formando una linea a 3+2, con un terzino, ed in particolare Rogerio, che si affiancava all’unico centrocampista rimasto, ovvero quello non coinvolto sulla prima linea in fase di costruzione. Un Sassuolo che definiremo camaleontico e pronto a cambiare pelle tra una fase di gioco all’altra, cercando di sfruttare il principio della superiorità numerica, partendo già dal portiere e anche in fase di costruzione alta. Il sistema di gioco dei modenesi, in fase di possesso, assomiglia ad un 3-2-4-1, con Boga, Defrel, Berardi e Muldur alle spalle di Radpadori: questa disposizione consente di creare dubbi alla fase di non possesso dei Crociati che devono quindi fare attenzione dovendo gestire il tre contro due sulla prima linea di costruzione per gli avversari, ma soprattutto essere abili nel gestire il 3>3 che può verificarsi centralmente sull’ultima, con Bruno Alves, Dierckx e Valenti che devono fronteggiare Berardi, Defrel e Radpadori. Il primo tempo è un monologo del Sassuolo che sfiora il vantaggio in un paio di circostanze, fino all’episodio del fallo di Busi su Berardi dentro l’area di rigore: Locatelli trasforma dagli 11 metri per il vantaggio dei neroverdi. Per l’occasione grave ê l’errore della difesa gialloblù ed in particolare della mancata comunicazione tra Valenti e Busi, con il primo messo male con la postura del corpo su palla scoperta, mentre il secondo compie l’errore di seguire il taglio troppo tardi e nonostante il recupero in extremis la sua irruenza lo porta a sbagliare, causando poi successivamente il fallo da rigore. Il Parma non riesce a creare un’azione degna di nota: per l’occasione sono schierati con il 3-5-2, sistema di gioco non proprio caro al presidente Krause che già nelle precedente gestione Liverani ha dato la sensazione di non gradire questa disposizione sul terreno di gioco. Il Parma ha cercato di tenere un baricentro basso, senza pressare alto sulla prima costruzione avversaria, ma la capacità di palleggio e la velocità di esecuzione negli ultimi 35 metri ha fatto in modo che il Sassuolo si potesse rendere pericoloso in qualunque momento della gara. Come spesso accade nel calcio, però, proprio nel momento in cui la squadra gialloblù sembrava potesse barcollare da un momento all’altro arriva, inaspettato, il pareggio di Bruno Alves, direttamente su calcio piazzato. Il portoghese è autore di un gol di pregevole fattura: nella fattispecie è interessante notare la disposizione della squadra neroverde su punizione laterale contro sulla trequarti con gli uomini di De Zerbi che formano un’unica linea a 9.25 metri dalla distanza della palla, concedendo campo alle spalle sul quale il difensore portoghese si è avventato e al volo è riuscito ad inventarsi una parabola che si è infilata nel sette alla sinistra di Consigli. Un gol che avrebbe dovuto dare nuova linfa ai Crociati i quali – a parte i primi dieci minuti della ripresa, dopo il gol dell’1-2 siglato da Defrel, nell’ennesimo errore difensivo della stagione, complice un malinteso nella lettura della marcatura tra Bruno Alves e il giovane Dierchx – si sono sciolti come neve al sole, incassando anche la terza rete ed ancora una volta su una lettura sbagliata, su palla scoperta, Ferrari lancia in profondità Boga, che si muove alle spalle di Dierckx, nell’occasione il belga è attratto in avanti dalla posizione di Djuricic sul quale avrebbe dovuto esserci Brugman a dare un occhio di riguardo, Bruno Alves è un po’ distante e Laurini, che vede il taglio, parte in ritardo e per Boga è un gioco da ragazzi siglare l’1-3 definitivo. Una partita, insomma, nella quale i neroverdi sono stati assoluti padroni del campo: per i Crociati un epilogo amaro, in una stagione cominciata male e finita peggio con il malinconico ultimo posto in classifica. Patrick Fava

Patrick Fava

Patrick Fava, 37 anni, di professione impiegato ed allenatore di calcio (UEFA B) come hobby, attualmente è in forza al Fiorano (Campionato di Promozione Girone C. Appassionato di match-analysis e di tattica calcistica è sempre pronto a studiare i principi di gioco dei grandi allenatori italiani ed europei, ma soprattutto è un grande tifoso del Parma

2 pensieri riguardo “TATTICA-MENTE, di Patrick Fava / MANCATA COMUNICAZIONE, MALINTESI DI LETTURA E DISATTENZIONI SONO ALL’ORIGINE DEI TRE GOL PRESI DAL SASSUOLO

  • 20 Maggio 2021 in 13:36
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    Una società seria organizzerebbe un’amichevole lunedì in Sicilia (da raggiungere in torpedone) solo per costringere il mercenario sloveno a giocare. L’ex giocatore in questione si è cercato una bella ammonizione per evitare la trasferta di Genova e starsene comodamente sul divano a valutare le offerte turche o di squadroni quali Salerinitana ed Empoli.

  • 20 Maggio 2021 in 14:57
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    La storia della nostra stagione. Fortuna che dopodomani è finita.

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