CATTIVO CITTADINO, di Gianni Barone / NELLA BUONA E CATTIVA SORTE


(Gianni Barone) – Io ti amerò, io ti amerò fino alla morte, così cantava Tiziano Ferro riferito ad un altro tipo di amore, però nella mente, nei pensieri dei tifosi penso non sia sempre così. E io non riesco a capire il perché. Io che non ho mai fatto il tifo per nessuna squadra – né da sportivo, e tanto meno da giornalista – non riesco a capire, e mai lo capirò, cosa alberga nella mente del tifoso nella buona e soprattutto nella cattiva sorte, della loro squadra, quando cioè le cose vanno male e allora giù a sparare a zero contro tutto e contro tutti, o quando vanno bene, come in questo momento per il Parma, momento che può durare anche un attimo, e allora tutto va bene: gli acquisti sono azzeccati e la squadra sarà perfetta. Anche i giornalisti tifosi – che a regola dovrebbe essere un attimino più critici – anche loro prodighi di entusiasmo e ottimismo per una squadra che fino all’altro ieri era stata definita, nella migliore delle ipotesi, incongrua. Sono i miracoli non della scienza e delle tecnica, ma di questo calcio che tutti vorrebbero padroneggiare, senza averlo studiato (vero teorici del modulo?) con analisi approfondite (come quelle della Rosea su tutte) e pronostici, ma che riesce sempre a sfuggire al controllo di tutti e all’intellighenzia, in servizio permanente effettivo, per ritagliarsi un angolo, un frammento, una scheggia di mistero per sorprendere e stupire e metterla a tutti nel “gaso” o nel didietro. Un gol, un gol, gridano i tifosi dagli spalti anche quando gli ultrà, scioperano, scioperano, scioperano, e quando lo stesso arriva, proprio quando meno tutti se lo aspettano, ecco che lo scenario cambia d’improvviso: dalla tempesta si passa al sereno, dal buio della caverna alla luce e al sol dell’avvenire. Io non capirò mai e bene il perché di queste metamorfosi improvvise, proprio perché non sono tifoso, non lo sono mai stato, e mai lo sarò. E un limite mio, lo ammetto, perché come diceva un professore di “scienze sociali” di uno dei miei figli, a proposito di filosofia della fede, ‘quando chiedi a tifoso che è la Roma ( ‘ma potrebbe essere il Parma o il Rocca Cannuccia) lui ti risponderà sempre: è na fede”. E’ lapalissiano, anzi lapalissieno, direbbe Banfi/Canà che ha dovuto cambiare lo spot TIM, perché il suo leggendario “porca puttena”, è stato ritenuto dai benpensanti di un certo comitato di genitori, orientato vi lascio immaginare verso quale parte politica, troppo poco educativo. Ma tant’è la fede è ciò che a volte illumina e a volte obnubila, non vi sono dubbi, in ogni ambito, e a maggior ragione nel calcio. Non vi lascio quindi immaginare, perché ve lo dico, cosa potrebbe succedere se alla ripresa del campionato il Parma, dovesse steccare contro il Pordenone che, dopo due giornate, ha già fatto fuori il suo tecnico – l’ex crociato Massimo Paci, fino a ieri allenatore emergente e ora schiappa. Ci sarebbe la solita litania: acquisti sbagliati perché giovani, sconosciuti, stranieri poco avvezzi alle rudezze e ai tatticismi italiani, proprietà incapace di soddisfare le esigenze dei tifosi, e portata al raggiungimento di plusvalenze impossibili. Statene certi che potrebbe essere sicuramene così e non altrimenti. Invece sui social, vera iattura dei tempi moderni del calcio di oggi e non solo, ora trovano approdo ed esilio temporaneo tutti i sentimenti possibili di soddisfazione e appagamento alla famosa “fede”, di cui sopra. Non c’è scampo, ora anche Sohm, fino ieri scarpone inadeguato al gioco posizionale di Maresca, trova la sua tregua il suo riscatto, la sua ora o settimana, non dico di gloria, perché sarà francante troppo o impossibile, ma di quasi serenità dopo la sequela di critiche feroci e denigranti. Cobbaut è bravissimo, Osorio è migliore, Juric quasi un mediano alla Oriali, Schiattarella generoso ed euclideo, Man e Brunetta abilissimi a saltare l’uomo e Vazquez immenso con l’aureola del santo in campo. Perfino Inglese non più il calciatore “di vetro” che si rompe sempre e comunque. Mihaila speriamo che rimanga per sempre. Tutino è bravo in prospettiva. Tutte queste cose abbiamo cercato di carpirle o meglio immaginarle dalla mente dei tifosi che rimangono per tutti quelli come me e come l’ex professore di mio figlio un universo segreto ed insondabile fino, si intende alla prossima intemperia e al prossimo passo falso. Altro che buona e cattiva sorte che rimane attuale e in vigore solo per pochi e specifici matrimoni, tipo quelli giunti già al trentesimo come il mio, qui nel bel calcio di oggi, di ieri e di domani la sorte è sempre una e una sola. Manteniamo il sorriso sempre, invece, anche quando le cose vanno male o meno bene, così facendo saremmo tutti un tantino più belli dentro e fuori e meno imprevedibili. Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

12 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO, di Gianni Barone / NELLA BUONA E CATTIVA SORTE

  • 1 Settembre 2021 in 08:04
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    Finalmente il mercato è finito.
    L’unica cosa che balza agli occhi è
    che Sepe non lo ha voluto proprio nessuno.

  • 1 Settembre 2021 in 10:55
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    Manca un centrocampista qualcuno se n’è accorto?

    • 1 Settembre 2021 in 14:58
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      Sohm e’ ……il uovo arrivo
      Perdiamo un terzino pessimo Sohm ma
      guadagnamo un discreto centrocampista Sohm

    • 1 Settembre 2021 in 16:14
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      In società non lo so, ma io me ne sono accorto. Tavares ce l’ha fregato il Porto dopo che Krause aveva già fatto il tweet con la bandierina portoghese…
      E a dirla tutta anche la vicenda Karamoh è davvero strana. Tutto saltato dopo aver fatto le visite mediche per una mancata concessione del permesso di lavoro da parte dell’Inghilterra. Mah…

  • 1 Settembre 2021 in 11:33
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    So che è off topic ma vorrei un commento sulla rassegna Cibus e relativa retrospettiva Upina da parte di Davide.
    Ieri nel sentire un’intervista ad una nota associata ho subito notato le parole “territorio” “know how” ed “export” utilizzate più volte.

  • 1 Settembre 2021 in 13:25
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    Sono qui in coda a misurarmi la temperatura con mascherina a becco aspettando di entrare. Amico mio noi campiamo grazie a “ecsport”, “cno ou”territorio.

    • 2 Settembre 2021 in 07:58
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      Emigrate no? Fora dal bali!

  • 1 Settembre 2021 in 17:03
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    Articolo condivisibile, anche se non ho ben capito il fine. Credo sia normale esaltarsi dopo una vittoria come quella di domenica e deprimersi dopo una sconfitta.
    La cosa che tra l’altro balza agli occhi sono comunque i piccoli miglioramenti che vi sono di partita in partita, sia a livello di singoli che di squadra.
    E per questo mi chiedo, perchè è sbagliato evidenziare i problemi ed esaltare i pregi quando sono da esaltare? Non capisco signor Barone. Se no di cosa dobbiamo parlare?

  • 1 Settembre 2021 in 21:18
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    Bisogna parlare del Cibus che valorizza il Territorio e segna la ripartenza anche se occorre essere prudenti perché siamo ancora dentro la pandemia e il virus circola ancora trainato dalla variante delta.

    • 2 Settembre 2021 in 08:00
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      Vai al sud, oche’

  • 1 Settembre 2021 in 22:26
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    Il tifoso è così: irrazionale e passionale.

    • 1 Settembre 2021 in 23:32
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      Mi è dispiaciuto per Gagliolo
      Grande professionista.

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